Le colpe di Mario Monti

29 Mar

Non ho capito perchè “dovremo aspettare fino a luglio” per verificare se Mario Monti è in grado di fare qualche riforma per, poi, essere costretti comunque ad arrivare al 2013.

Infatti, a circa 5 mesi dall’incarico di governo, noi italiani dobbiamo iniziare a prendere atto che s’è fatto poco, nulla o male. Sarà che ha sbagliato ha scegliere i ministri, sarà che è un buon suggeritore e non un frontman, sarà che per sistemare l’Italia s’è partiti dal lato sbagliato, fatto sta che Mario Monti finora non ha concluso nulla se non una marea di norme inique e le maggori spese per gli F-35, mentre i tagli, ricordiamolo, li aveva già programmati Tremonti.

Entriamo nei dettagli.

Innanzitutto, va rilevato che gli andamenti dei mercati sono stati in questi circa 150 giorni del tutto autonomi ed indipendenti dal “lavoro” di questo governo: date, spread, interventi di legge sono lì, basta un calendarietto per verificare.
Dunque, non sono Monti e colleghi “l’alternativa” che serve all’Italia, se la TV ci (ri)annuncia qualche “dramma finanziario” del nostro paese.

Inoltre, l’aspetto che, con maggiore gravità balza all’occhio, Mario Monti non sta mantenendo praticamente nulla di quanto promesso nel discorso al Senato su cui ha ottenuto la fiducia. Anzi, riguardo pensioni e lavoro le norme proposte o votate vanno esattamente nella direzione opposta.

Terzo, per gravità, nessuno dei ministeri, ad eccezione del Welfare, ha prodotto finora altro che l’applicazione dei tagli lineari determinati da Giulio Tremonti e maggiore spesa per il codazzo di consulenti e personale politico che ogni ministro ha portato con se. Eclatante il caso del MIUR, dove il ministro Profumo nomina consulenti su consulenti, mentre si lesina su una supplenza.

Quarto, dopo aver annunciato il rischio “recessione” ed il rischio “populismo”, il premier ed il suo “vice” Passera, non fanno altro che cavalcare queste due tigri, come se non sapessimo tutti che la recessione era evitabile con una patrimoniale sui redditi (ndr. Renato Passera dichiara ooltre 4 milioni l’anno) e che il populismo lo mette in atto chi esautora i partiti ed il parlamento.

Spesa pubblica e casta politica intatte, a 150 giorni dall’incarico. Come per la lotta alla Mafia “del Nord” od in Campania e Sicilia, dove non accade nulla di nuovo, ma i “cartelli” restano. Di riforma della giustizia e sentenze rapide, neanche a parlarne.

La scuola deve soffrire la fame, ma le università sono intoccabili, anche con disastrosi deficit, che lo Stato ripiana. Riformare il CNR per ottenere anche qualche brevetto utile al paese, ovviamente nulla.

Nessuna riforma strutturale per le cooperative e le onlus, che sono ancora lì senza che in 20 o 30 anni siano mai riuscite a diventare aziende produttive, ovvero in grado di andare avanti senza aiuti o sussidi e, soprattutto, di dare a parità di spesa un servizio “europeo” ai cittadini.

L’incostituzionalità dell’ICI per le prime case, furbescamente “riassorbita” nell’IMU, mentre perdurerà l’esenzione per il Vaticano. I controlli bancari che il Garante per la Privacy ha condannato. L’assenza di interventi sulle licenze televisive e sul costoso carrozzone RAI.

Demanio e beni pubblici, così utili per abbattere spese e fare cassa, non sono “in programma”, visto che toccarli andrebbe ad intaccare tante rendite di posizione. Spesa sanitaria, solo sprechi, caste e tagli lineari, così colpiamo i malati più gravi, che, dopo il loro trapasso, potremo annunciare economie …

Nulla di nulla sui lauti stipendi dei dirigenti degli enti locali, tra cui ricordiamo, per ricchezza delle e consulenze, gli ospedalieri e gli uffici tecnici. Le liberazioni? Incredibile, i monopolisti erano i tassisti e i farmacisti …

Le uniche spese, finora previste da questo governo, in ben cinque mesi trascorsi dall’incarico, sono state quelle per i cacciabombardieri F-35 della Finmeccanica.

Non è una spietata lista quella che avete letto: è la realtà di questi 150 giorni.

Sarebbe davvero terribile, ritrovarci, tra un anno o due, con Mario Monti e colleghi ormai rientrati tra le oligarchie finanziarie che li hanno partoriti ed i nostri partiti sgomenti dal disastro da loro stessi causato, mentre la gente batte padelle (e si spera solo quelle) per istrada.

E sarebbe davvero il caso che tutti – politici e partiti in prima fila – iniziassimo a tener conto di come ridusse l’Argentina il presidente liberista Carlos Saúl Menem, anche lui un uomo particolarmente gradito alla finanza mondiale. O di come hanno ridotto troppe nazioni i tanti colleghi di Mario Monti che, all’ONU come al WTO e del FMI, le hanno obbligate a disastrosissimi “piani di rientro”, come ormai la Storia inizia ad appuntare.

Sarebbe il caso che anche Mario Monti riflettesse, fosse solo per onestà intellettuale, visto che i fatti sono fatti.

leggi anche:

Mario Monti, un curriculum da conoscere

Passera una biografia non autorizzata

originale postato su demata

5 Risposte a “Le colpe di Mario Monti”

  1. Il Giustiziere aprile 17, 2012 a 3:45 am #

    Prima che siano loro a stremare ed indebolire completamente noi tutti, tentiamo di indebolire e condannare loro è un Dovere Morale e Civico, per salvaguardare la nostra vita e quella delle Generazioni future.

  2. Il Giustiziere aprile 17, 2012 a 3:42 am #

    Spero che Monti finisca a giudizio in Corte Marziale a pagare per i suoi Crimini insieme a tutti i suoi compari speculatori e mettiamo fine una volta per tutte a questa terribile Dittatura Finanziaria che ha ucciso impoverito e sta uccidendo ed impoverendo milioni di persone oneste, libere ed umili nel mondo è ora di mettere fine a questo strazio Diabolico creato dalla Pazzia Umana incontrollata e incotrastata da secoli, ho detto tutto.

  3. libertyfighter marzo 30, 2012 a 8:12 am #

    Mi hai appena detto che il termine “liberista” implica un “dirigismo”. Allora ecco, evitiamo di inserire la parola “libertà” a sproposito, perché poi succede che qualcuno scambia Monti per liberale. Le teorie politiche che presuppongono oligarchie al comando, con una economia strettamente controllata sono tutte varianti del socialismo. Come lo era il nazismo, il fascismo, e come lo è il comunismo.

    Tu hai PERFETTAMENTE ragione di cosa sia Monti e cosa voglia nei fatti. Solo che si chiama Socialismo. E io ci ho aggiunto “finanziario”, proprio perché annesso e connesso con monopoli bancari e di moneta fiat, corso forzoso and so on.

  4. demata marzo 30, 2012 a 7:10 am #

    Il liberismo è una “stretta via” del liberalesimo.
    Si può essere liberali e/o libertari ma non liberisti, dato che il liberismo prevede l’esistenza di una oligarchia finanziaria dirigista.
    Per “dirigere” è necessario che le banche operino in regime di monopolio, ovvero che abbiano proprietà private enormi e che il nostro denaro sia “loro”. Le misure di MM vanno proprio in questa direzione … altro che socialismo. Un monopolista …
    Monti NON è un socialista finanziario, come ci stanno “vendendo”, è un tecnocrate: tutta la sua vita, il curriculum, lo dimostrano.

  5. libertyfighter marzo 29, 2012 a 11:00 PM #

    Vedi, io non è che non sarei perfettamente d’accordo con te. E’ quell’associazione “liberismo” e “Mario Monti”, che non riesco a capire.
    Tra l’altro la definizione ” liberismo ” ha un che di spregiativo.
    IO sono liberista. Proprietarista e Libertario -Liberista. Perché la libertà esiste fino a che esiste la proprietà privata. Monti è un socialista. L’ha dimostrato con i provvedimenti contro la proprietà privata (le tasse) e le restrizioni alla libertà (pagamenti in contanti vietati, obblighi di apertura conti bancari and so on).

    Monti è un socialista finanziario. Ma pur sempre un socialista. Non vuole libertà, vuole controllo e tassazione.

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