Roma, liceo Albertelli occupato: cosa fa la Regione Lazio?

27 Ott

Dopo le violenze avvenute all’universita La Sapienza di Roma e che hanno richiesto l’intervento della polizia, alcuni studenti liceali hanno occupato ieri il centrale istituto Pilo Albertelli.

“La risposta migliore alla repressione poliziesca e alla deriva reazionaria che abbiamo visto ieri alla Sapienza. Seguiamone l’esempio e portiamolo in tutte le scuole di Roma per far ripartire la lotta degli studenti. Verso e oltre la Mobilitazione nazionale studentesca del 18 novembre. Ogni scuola sarà una battaglia”.

Fatto sta che a La Sapienza c’era una manifestazione autorizzata come c’era una piccola folla di persone che voleva impedirla: se non la repressione cosa era preferibile, la rissa o – peggio – il linciaggio?
Dunque, cosa c’entri questo con l’educazione e le scuole è davvero tutto da capire, specialmente se gli studenti universitari non sembra siano particolarmente turbati dall’episodio della Sapienza.

Come anche ci si può solo chiedere cosa abbiano insegnato finora i docenti dell’Albertelli ai propri studenti, se questi occupano per abolire l’alternanza scuola-lavoro (dimenticando che è un diritto oltre che un requisito formativo internazionale) e per difendere il diritto all’aborto (evidentemente ignorando che nessuna legge in nessuno stato ha sancito quanto).

Viceversa, secondo il Collettivo di una sessantina di studenti, di prettamente scolastico a causa della loro protesta c’è una “scuola che si sta spopolando“, c’è un “forte disagio psicologico degli studenti fragili” come ci sono “i problemi di edilizia scolastica“.

Dunque, cosa fa la Regione Lazio che ha la competenza per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche a fronte di un centro storico romano che ‘pesa’ solo il 5% della popolazione nel Comune di Roma ed ancor meno se si parla di giovani?

Come anche cosa fa la Regione Lazio che – tramite le ASL – ha il dovere sia di verificare l’agibilità degli edifici scolastici sia di intervenire per manutentarli come ha la competenza per intervenire con i Servizi Sociali per i minori a rischio, cioè studenti dichiaratamente fragili?

Dulcis in fundo, “ogni scuola sarà una battaglia“?
Uno dei diritti dei minori riguardo lo studio è che nelle scuole sia garantito e tutelato il ‘sereno andamento delle lezioni’
. Anzi, a proposito di scuole che si spopolano, chi manderebbe i figli a scuola senza lezioni e senza – soprattutto – serenità?

Insomma, se in un edificio scolastico affetto da problemi di edilizia ci sono dei minorenni ‘fragili’ che vogliono trasformare un luogo di armonia e apprendimento in un campo di battaglia, se tutto questo è stato segnalato non solo dal dirigente scolastico ma anche dai media e dai giornali … cosa aspetta l’Ente Proprietario – cioè la Regione – a sollecitarne lo sgombero quanto meno per mettere a norma l’immobile?

Lo scorso anno il liceo Pilo Albertelli è stato il teatro di due occupazioni, l’ultima delle quali ha lasciato l’istituto con migliaia di euro di danni.

Demata