La Germania ha incrementato di circa 500.000 posti di lavoro la propria produttivita, mentre l’Eurozona era ed è in rosso.
Angela Merkel ha potuto ottenere questi miracolosi risultati, grazie ad alcuni comportamenti piuttosto scorretti.
Innanzitutto, la Germania ha mantenuto alti i propri consumi tenendo i prezzi al consumo bassi, grazie all’accesso ai mercati agroalimentari extraeuropei, ovviamente a discapito di noi italiani, dei greci, degli spagnoli, dei portoghesi.
Allo stesso modo, tollerando i megarave, con norme di sicurezza assolutamente ridicole e scarsi controlli verso le droghe, gran parte del turismo giovanile è stato dirottato dall’estero all’interno del paese, sottraendo a Rimini, Malaga, Canarie, Ibiza, Mikonos, eccetera almeno un milione di giovani tedeschi che prima vi si recavano.
Il fallimento delle due principali banche polacche, il fallimento di diverse finanziarie austriache, il flop degli investimenti dell’industria meccanica in Ucraina sono stati scaricati su Unicredit e l’Italia, anzichè su Goldman Sachs e la Baviera, che hanno anche serie responsabilità nella corruzione del sistema politico greco.
La necessità di mantenere una certa inflazione in Germania sta comportando l’esplosione dei prezzi delle tecnologie (anche una banale macchina fotografica reflex), che, però, sono “impossibili” per paesi in recessione come il nostro od in piena crisi come la Spagna. Ovviamente, con questa “inflazione programmata” il sistema Euro si disastra sempre di più, ma sembra che il problema non riguardi la Deutsche Bank.
Ci vorrebbe un politico di razza che annunciasse alla Germania che, da oggi in poi, il deficit dell’Eurozona se lo pagano i tedeschi … e che stessero attenti a far tutto per bene, che se ne sono già approfittati troppo. Abbiamo già dato.
Tra l’altro, quella del “chiagne e fotte” è una nota tattica teutonica: è la Storia a dimostrarcelo da Weimar alla Vereinigung …
originale postato su demata
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