Sapienza Okkupata: la solita vicenda indecente

27 Ott

Due giorni fa, presso l’Università La Sapienza di Roma l’associazione studentesca Azione Universitaria aveva organizzato un convegno, con la partecipazione del deputato Fabio Roscani (FdI), di Daniele Capezzone, ex segretario dei Radicali Italiani, e di due docenti della Facoltà di Scienze Politiche dell’Ateneo romano.

Nulla da eccepire, insomma, se non fosse stato per una “cinquantina” di disturbatori (fonte Il Secolo d’Italia e RaiNews) che hanno tentato un blitz nella facoltà di Scienze Politiche, dopo l’insuccesso del ‘presidio’ all’ingresso con il solito striscione ‘Fuori i fascisti dalla Sapienza‘.

Dopo di che, essendo già il presidio una manifestazione non autorizzata, alla polizia che era già sul posto non è restato altro da fare che interporsi, come ben si vede nel filmato diffuso da RaiNews.

Interposizione tra i facinorosi e i convegnisti, che si vede molto chiaramente nei filmati che sono circolati, tra cui quello di RaiNews, nei quali si vede anche qualche manganellata, forse una dozzina forse mezza, ma solo dopo che gli antagonisti hanno caricato il cordone di polizia.

Dunque, riepilogando:

  • a La Sapienza c’era un convegno che aveva tutto il diritto di svolgersi, ma una cinquantina di persone (meno di coloro in sala) aveva deciso di boicottarlo che, frustrate per la scarsa adesione ‘antifascista’, decide di invadere gli spazi universitari;
  • la polizia che era lì sul posto, forse una dozzina in tutto, si interpone e per contenere gli invasori deve entrare nel campus per proteggere accesso e partecipanti al convegno;
  • a sua volta aggredita la polizia reagisce limitatamente alla propria difesa e non carica gli aggressori, a riprova di questo – oltre ai filmati – c’è un solo ferito lieve e un solo arresto.

Inoltre, non è dato sapere se gli aggressori fossero tutti regolarmente iscritti all’Università, ma Fanpage ne ha raccolto alcuni pensieri:

  • “il merito è un’invenzione di un sistema che punta a far sentire in colpa noi se non riusciamo a laurearci, come se fosse colpa nostra”
  • il sistema universitario “serve a far sentire in colpa chi non riesce a laurearsi in tempo, perché … non ha una famiglia alle spalle che riesce a pagare i suoi studi e la sua vita”
  • “Fratelli d’Italia odia le donne, … e odia i poveri.”

Se questo è lo stato psicofisico degli antagonisti, chiara e netta la presa di posizione del Rettorato:

  • l’Università “deve essere un luogo in cui si studia, si cresce, in cui bisogna incontrarsi e confrontarsi,
  • “garantiamo, a ogni individuo che agisca secondo i principi costituzionali, il diritto a manifestare liberamente le proprie opinioni nel rispetto della pluralità delle idee
  • il convegno era regolarmente autorizzato, “come quotidianamente avviene ad opera di tante altre associazioni studentesche, con la partecipazione di docenti e di alcuni esponenti politici e giornalisti. Vista la particolare veemenza delle proteste di un gruppo di persone intenzionate a entrare in aula per interrompere il convegno il dirigente del servizio predisposto dalla Questura di Roma, a cui spetta la tutela dell’ordine pubblico, ha deciso di intervenire per garantire la sicurezza collettiva”.

Di diversa opinione, nonostante si tratti di un assalto ‘fascista’ ad un convegno universitario e al cordone di agenti interpostosi, la posizione di personaggi che ben dovrebbero valutare quali siano le responsabilità istituzionali quando il ‘popolo’ rischia di pervenire ad una rissa o ad un pestaggio:

1- il Consiglio di dipartimento di Scienze Politiche / “condanna l’uso della forza per la risoluzione di conflittualità che vedano coinvolti gli studenti”

2- la Flc Cgil – plurale majestatis … / “consideriamo inaccettabile la reazione della polizia”

3- l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte / “vedere manganelli contro studenti indifesi fa venire i brividi”.

La domanda del giorno è: prima di essere definito ‘antidemocratico’ (se non fascista) … quanto e quante volte un docente universitario o un sindacalista ha diritto di esprimersi nella sua veste pubblica a favore di facinorosi che volevano impedire con la forza (e la violenza) un libero convegno accademico?

E se una Facoltà di Scienze Politiche non sa discernere tra aggredito ed aggressore perchè autorizzarne il funzionamento e finanziarla?

Demata