L’oro delle Due Sicilie, le prove di una spoliazione

10 Set

Subito dopo la presa di Roma, con l’introduzione della cartamoneta, lo Stato italiano obbligò tutti i cittadini a riconsegnare la moneta metallica.  Dal Meridione arrivarono oltre 440 milioni di Lire in oro, che, al cambio imposto dai Savoia, equivalevano nominalmente al 4,25 Ducati partenopei.
Le somme raccolte nelle Due Sicilie equivalsero a circa 10 volte quelle versate nel resto d’Italia, ma, come vedremo l’entità effettiva di quell’oro ed i suo valore di mercato erano enormemente superiori.

Dicevamo dei Ducati partenopei che erano circolanti ed avevano un tenore in oro molto più elevato: una moneta da un Ducato ‘conteneva’ 19,9 grammi di oro fino, mentre una Lira sabaudo-italiana ne conteneva solo 4,5. Il cambio ufficiale fu imposto con Regio Decreto Sabaudo del 17 luglio 1861, n. 452, poi assorbito dalla legislazione italiana.

Una enorme massa d’oro, cui si aggiunsero altrettanto enormi quantità di argento e rame, derivanti dai Mezzi Ducati e le Mezze Piastre d’argento, oltre che dai Tarì, i Carlini, i Tornesi.

Una ricchezza spropositatamente enorme, come vedremo, che prese le vie di Roma, Torino e Venezia, ma anche quelle di Inghilterra, Francia e Stati Uniti, dove risiedevano i creditori dei tanti debiti contratti dalla corrotta corte sabauda. Le poche opere realizzate con quelle somme furono l’edificazione ex novo di Roma Capitale, la bonifica delle risaie piemontesi, il ripristino della Via Salaria (indispensabile per azzerare il commercio meridionale).

Un’altra prova, dunque, del saccheggio e della spoliazione del Meridione e dei meridionali, attuata con l‘introduzione della cartamoneta, visto che dal Sud arrivarono i 9/10 del patrimonio mobiliare italiano originario, purtroppo, utilizzati in larga parte non per far nascere una Nazione, ma per saldare debiti pesantissimi e sanare le diffuse malegestioni degli avidi funzionari.

Preso atto dello scempio di un popolo e di una ricchezza, dobbiamo chiederci a quanto oro equivalevano quelle Lire e quanto varrebbero oggi, rivalutandole.

 E qui viene il bello. O meglio l’orrido.

Infatti, 440 milioni di Lire in oro dovrebbero equivalere ad un peso di 1980 milioni di grammi d’oro, cioè 1.980 tonnellate d’oro. Purtroppo, se consideriamo che erano, in realtà, Ducati computati come Lire in oro, di tonnellate ce ne ritroviamo quasi venti volte di più, cioè 37.213.

Un calcolo che tutti possono fare.
Nel primo caso, moltiplichiamo le lire per quanti grammi d’oro contenevano. Nel secondo, convertiamo le lire in ducati e solo dopo moltiplichiamo per i grammi di oro fino contenuto. L’esito dovrebbe essere identico, ma non lo è. Incredibile, vero?

Cifre eclatanti, sia nel primo caso  – 2.000 tonnellate pari a 70,5 milioni di once d’oro – che nel secondo, per 37.000 tonnellate pari a 1.305 milioni di once.

Ma c’è dell’altro: se convertiamo le once in euro odierni e poi li rivalutiamo, ne viene fuori una scoperta sorpendente.

Infatti, 70 milioni di once equivalgono a circa 100 miliardi di euro, mentre 1300 milioni di once si convertono in circa 10 miliardi di valuta europea.
Ebbene, utilizzando il servizio ISTAT per la rivalutaizone finanziaria, scopriamo che – considerando solo il periodo 1947-2012 – nel primo caso (2000 tons di oro) il valore sarebbe stato nel 1947 di ben oltre 4.800 miliardi di euro, mentre nel secondo (37000 tons d’oro) parleremmo di 8.500 miliardi.

Figuriamoci a che somme si possa arrivare nel rivalutarli fino al 1872. Decine e decine di migliaia di miliardi odierni, forse centinaia di migliaia di miliardi. Il valore dell’intera Europa, forse.

Un’iperbole che diventa dubbio legittimo, se consideriamo che le attuali zone ricche d’Europa non erano affatto così benestanti, operose e frequentate fino a 150 anni fa, mentre, da quanto raccontano le documentazioni che emergono via via dall’oblio, gran parte della ricchezza d’Europa era prodotta e concentrata in Campania e Sicilia, nelle Fiandre e nel Galles, in Ungheria ed in Boemia.

Tutto un caso oppure fu spoliazione ed annientamento etnici? Durante il XIX Secolo avvenne un secondo saccheggio dell’Impero Romano d’Oriente (Ottomani e Due Sicilie), dopo quello del 1200, ad opera degli stessi popoli?
Anzi, verrebbe da credere – ricodando i crediti vantati dal ramo Savoia Aimone migrato in USA e quello che accadde nell’arco di 20 anni nel Mediterraneo turco e negli Stati Confederati USA – che l’intero industrialesimo e la nascita stessa del Capitalismo moderno siano stati ‘finanziati’ con l’oro delle Due Sicile e della Sacra Porta.

Fantasie? Forse. Fatto sta che le prove iniziano ad essere evidenti e, probabilmente, ebbero ragione gli oppositori di Karl Marx, come il napoletano Arturo Labriola, nel sostenere che i grandi capitali non hanno origine dallo sfruttamento quanto dalle spoliazioni.

Cosa, quanto e come intendono l’Italia e l’Europa restituire al Meridione d’Italia oppure, nonostante le denunce pendenti a L’Aia per i crimini di guerra sabaudi, anche per il prossimo secolo ci verranno imposti i ‘tarallucci e vino’?

Leggi anche dal Sole24Ore ‘Gli eurobond che fecero l’Unità d’Italia quando il Regno di Napoli era come la Germania

Demata

14 Risposte to “L’oro delle Due Sicilie, le prove di una spoliazione”

  1. demata febbraio 20, 2014 a 5:33 PM #

    Meglio soli che male accompagnati.

  2. cristian febbraio 18, 2014 a 8:41 PM #

    alla luce di questi dati l’unica via d’uscita per il meridione d’Italia è continuare la lotta alle mafie e poi attuare un piano marshall europeo appellandoci a fatti storici che hanno penalizzato l’economia meridionale per secoli.

  3. Antonio Caserta giugno 12, 2013 a 7:48 PM #

    Dobbiamo riprenderceli presto!

  4. demata ottobre 9, 2012 a 9:13 PM #

    Cita pure, ti ringrazio.
    Si la cifra è spropositata comunque la si calcoli.
    Ho il serio sospetto che, senza l’oro del Sud, il capitalismo e l’industrialesimo europeo continentale non sarebbe mai nato.

  5. L'Extraterrone ottobre 9, 2012 a 8:33 am #

    Caro Demata,
    Partiamo da un presupposto: per quanto riguarda il tipo di metallo, i valori sono espressi come “lire oro”, per cui il “valore” da considerare è quello dell’oro.
    Facendo i calcoli per il solo Regno delle due Sicilie:
    1) 1 lira = 4,25 ducati => 443.300.000 lire = 1.884.025.000 ducati
    2) 1 ducato = 1,263 grammi oro (996/1000) = 1,258 grammi oro
    3) Totale oro puro = 2.370,01 tonnellate
    4) Prezzo oro (Sole24Ore 09/10/12 alle 10:15) = 44,09 €/g
    5) Valore oro al 09/10/2012 = € 104.493.541.644,06
    6) Rivalutazione monetaria 2012-1861 (coeff. 9268,06) =

    € 968.452.713.006.368,00

    xls ha fatto i calcoli, ma a me sembra una cifra spropositata…
    Sto per lasciare un post sulla mia pagina FB, se mi consenti vorrei citarti per l’articolo.

  6. demata settembre 28, 2012 a 6:19 am #

    Si, si … il ciuccio che vola.
    Raccolta equivalente a oro e argento, con coni differenti tra loro e con apprezzamente del valore ‘di comodo’ … e poi?
    A quanto equivalgono oggi? A quanti dollari od euro corrispondono?
    E, soprattutto, quante tonnelate d’oro e di argento furono?
    Mica ci avranno pagato l’industrializzazione del Settentrione, della Francia e di una parte della East Coast?

  7. Giacinto Di Lorenzo settembre 28, 2012 a 5:19 am #

    440 milioni erano la massa metallica raccolta: equivalente a ducati d’oro e monete d’argento! Ciuccio!

  8. demata settembre 27, 2012 a 4:16 PM #

    Riguardo i ducati, più o meno siamo su valori simili, riguardo le lire ho trovato degli articoli che deprezzavano a 4,5 gr il tenore in oro e mi sono sembrati convincenti, dato che allo Stato Sabaudo vennero mosse, dal 1840 in poi diverse accuse di ‘conio fraudolento’, anticipando di 80 la frode, in sede di tiratura della carta moneta, da parte della Banca Romana.

    Per la rivalutazione, ho utilizzato il valore in once e non i grammi, perchè le tabelle moderne sono in questa unità di misura, come quella dell’ISTAT.

    I problemi si sono verificati riguardo i calcoli per verificare a cosa-quanto corrispondessero i 440 milioni di Lire in oro, visto che in larga parte erano Ducati e Piastre partenopee con diverso tenore di oro.

    Il problema è sempre lo stesso: fu dichiarato un valore nominale in lire oro, di conio scadente, a fronte di un enorme ammasso di ducati partenopei, che erano praticamente di oro zecchino.
    Se si considerano quei 440 milioni di Lire oro come fossero solo lire, la quantità d’oro è tot.
    Se si convertono quei milioni nominali in ducati-piastre potessero essere, a causa delal differenza di conio, il peso in oro è tot altro, anche a causa di un valore di cambio molto vantaggioso per il Settentrione.

    L’ipotesi più ovvia, anche in caso di conti non del tutto esatti (parliamo di rivalutazioni di conii quasi preindustriali), è che il contenuto in oro di quei 440 milioni di lire oro fosse molto maggiore di quanto si pensi.

  9. L'Extraterrone settembre 25, 2012 a 11:09 am #

    Caro Demata, potresti dirmi dove hai trovato il riferimento al contenuto di oro nei ducati e nelle lire? Per quanto ne so io: il peso di 30 ducati 1954 era di 37,9 grammi oro 996/1000, mentre 20 lire 1859 pesavano 6,45 grammi oro 900/1000. Questo corrisponde ad un rapporto di: 1 ducato = 1,3 g/oro 996/1000 e 1 lira = 0,3 g/oro 900/1000. Se si vuole arrivare alla corrispondenza in oro puro, quindi, bisogna moltiplicare 0.996 e 0.900 i due valori, ovvero: 1 ducato = 1,25828 g/oro puro e 1 lira = 0,29025 oro puro.
    Per cui i risultati che mi troverei, ponendo l’oro a €43,95 (quotazione alle 13:00 del 25/9/2012), è un ordine di grandezza in meno rispetto ai tuoi calcoli (circa 104 miliardi).
    Ovviamente ho effettuato la valutazione solo sulla base del peso del metallo. La rivalutazione ISTAT è solo per correlare i valori “monetari”. Se di effettua il calcolo sul metallo con la quotazione di oggi, conosciamo il valore corrente di quanto “prelevato” dai savoia.

  10. nicolaconocchiella settembre 20, 2012 a 1:04 PM #

    COME SI PUO’ CREDERE ANCORA ALLE FALSITA’ SULLE SITUAZIONI ECONOMICHE DEI SINGOLI STATI, PRIMA DELL’UNIFICAZIONE FORZATA DELLO STIVALE, TRASCRITTE DA “STORICI” ASSERVITI AI VINCITORI, NEI LIBRI DI STORIA CHE CI HANNO FATTO E CHE, DOLOSAMENTE, FANNO STUDIARE A SCUOLA !! LA VERITA’ E TUTT’ALTRA, LA VERITA’ E’ QUESTA: IL REGNO DELLE DUE SICILIE ERA IL PIU’ RICCO DELLO STIVALE E IL SUO GRADO DI SVILUPPO ERA SUPERIORE A QUELLO DEGLI ALTRI STATI
    !!

  11. demata settembre 14, 2012 a 5:16 PM #

    Si certamente deve essere rimasto il refuso. Sorry.

  12. Arena Domenico settembre 13, 2012 a 12:02 PM #

    Ecco da dove arriva il debito pubblico Italiano odierno .-

  13. Vincenzo settembre 13, 2012 a 7:18 am #

    Ducati Napoletani, non partenopei. I ducati erano di tutta la nazione, non solo della città.

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