Corrado Passera, una biografia non autorizzata

9 Gen

Corrado Passera, 58 anni, è un banchiere e manager italiano, dal 16 novembre 2011 ministro dello Sviluppo Economico, ministro delle Infrastrutture e ministro dei Trasporti del governo Monti.

Si è laureato alla Bocconi e, nel 1980, ha conseguito un Master in Business Administration (MBA) alla Wharton School di Philadelphia.

Dopo di che, grazie ad un’entratura di Guido Roberto Vitale, a.d. di Euromobiliare, entrò nell’entourage dei Di Benedetti e quella, come vedremo, fu la sua fortuna.

  • 1985, ricopre la carica di assistente di Carlo De Benedetti per poi diventare Direttore Generale di CIR, la holding del Gruppo De Benedetti, fino al 1991, quando diventa direttore generale di Arnoldo Mondadori Editore e, a seguire, del Gruppo Editoriale L’Espresso.
  • 1992, è anche co-amministratore delegato del Gruppo Olivetti, ristrutturato drasticamente, per il settore informatico, e immesso nel settore telecomunicazioni come Omnitel e Infostrada.
  • 1996, viene nominato sia amministratore delegato che direttore generale del Banco Ambrosiano Veneto, che si “consolida” con Cariplo, creando il Gruppo Intesa, che assorbirà, nel 2001, anche la Banca Commerciale Italiana.
  • 1998, il Governo Prodi lo nomina amministratore delegato di Poste Italiane con un Piano d’Impresa che prevedeva il taglio di oltre 20.000 posti di lavoro nel settore pubblico.
  • 2002, Passera lascia l’incarico alle Poste e va a ricoprire la carica di amministratore delegato di Banca Intesa, e, nel 2006, è tra gli artefici del processo che porterà all’integrazione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI dando vita a Intesa Sanpaolo.
  • 2008, è advisor dell’operazione di salvataggio Alitalia che rafforza il monopolio nel trasporto aereo su molte tratte nazionali ed accentra su Fiumicino il traffico internazionale.

Dunque, è anche Corrado Passera che dobbiamo ringraziare se:

  • abbiamo “trasformato” tanti potenziali giovani programmatori ed impiegati in definitivamente precari operatori di call center, grazie alla “trasformazione” di Olivetti in Infostrada
  • abbiamo non solo salvato la banca che fu di Guido Calvi, ma, a furia di fusioni, l’abbiamo addirittura resa comproprietaria di circa il 30% dell’azionariato che controlla la Banca d’Italia
  • abbiamo ristrutturato le Poste, che son lente come prima ma costano di più, proprio mentre, nel mondo ma non da noi, la posta elettronica iniziava a farla da padrona
  • abbiamo salvato Alitalia, Fiumicino e Roma (che non ha grandi aziende), versando nelle sue casse, tramite ministero dell’economia e finanze, tanti di quei miliardi che oggi ci farebbero comodo.
  • abbiamo salvato la Fiat dalla Chrysler, grazie a Banca IntesaSanpaolo, ma la Fiat non salverà i nostri interessi italiani dalla Chrysler.

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Corrado Passera è stato coinvolto in tutti i principali scandali finanziari della storia recente italiana, anche se ne è uscito sempre pulito:

  • 1996, Olivetti-CIR, falso in bilancio  (indagato dalla Procura di Ivrea) (fonte )
  • 1996, fallimento Sasea, concorso in bancarotta (indagato dalla Procura di Milano)  (fonte)
  • 1999, Poste italiane, indebitamento per emissione eccessiva di bond, verifica di Mediobanca ed indagine della Procura di Roma (fonte)
  • 2004, Cirio, scandalo dei bond (indagato dalla procura di Milano) (fonte)
  • 2004, Parmalat, concorso in aggiotaggio,  avvisi di garanzia per Nextra di Banca Intesa (personalità giuridica) (fonte)

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Le domande che restano sono diverse:

  1. quanto è costato Corrado Passera all’Italia in soli quindici anni, ovvero dal 1996 ad oggi?
  2. dopo Poste Italiane, Alitalia, Cirio e Parmalat, mettereste voi i vostri soldi nelle mani di Corrado Passera?
  3. come è possibile che faccia proprio il ministro delle infrastrutture lo stesso uomo, intercettato al telefono con Cesare Romiti, che ha finanziato, tramite Intesa SanPaolo, l’inutile avventura dello Stretto di Messina?
  4. quale è l’utilità per l’Italia nell’affidare tre ministeri strategici ad un uomo che, per bene che vada, si è finora distinto per la sua abilità nel far ricadere  i costi aziendali sullo Stato (Alitalia, Caboto-FinMek, Nextra-Parmalat …) e per la sua capacità di tagliare posti di lavoro a favore delle concentrazioni di capitale (Comit, Intesa San Paolo, Olivetti, Telecom …)?

A proposito, sembra che Corrado Passera possa vantare un reddito almeno pari a 38 milioni di Euro annui, per lo meno nel 2005 e 2006 (fonte).

Era possibile con un Corrado Passera così, secondo voi, fare una minipatrimoniale o toccare seriamente i “capitali scudati”, invece di colpire drasticamente i diritti dei nati dopo il 1950, in fatto di pensioni e carriere?

P.S.  25-01-2013 – Prendiamo atto dell’onestà intellettuale dimostrata da Corrado Passera che, seppur solleticato da più parti, ritorna alla sua professione, dopo aver servito l’Italia come ministro delle infrastrutture, anziché ‘mettersi in politica’.

originale postato su demata

Una Risposta to “Corrado Passera, una biografia non autorizzata”

  1. Dieli Giuseppina dicembre 4, 2012 a 7:40 am #

    quale è stato il guadagno per lo Stato Italiano nella privatizzazione delle Poste? Quanto guadagnava un dirigente prima della privatizzazione e quanto dopo, con la denominazione di manager, guadagno che percepiva comunque in retribuzione fissa indipendentemente dai risultati? Quanto il sitema clientelare che si creò dando i posti di potere agli amici(se i risultati erano scarsi cosa ci rimetteva il manager?) ha penalizzato la meritocrazia e l’efficienza? Quanto ha percepito Passera per fare tutto questo? Lo chiedo perchè durante un’intervista rilasciata a “l’arena” di Gilletti, Passera ha detto quanto la sua mamma si è dispiaciuta che è finito a lavorare in poste dopo che aveva studiato. Spero che la sua mamma abbia abbia apprezzato almeno la retribuzione. Nel ’96 e negli anni seguenti erano ancora soldi dello Stato. Giusi Dieli

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