Ormai in tutto il mondo avanzato emergono a livello locale sistemi di corruzione per finanziare, in cambio di appalti pubblici, esponenti politici e partiti della coalizione di governo.
In Italia, siamo arrivati a Mafia Capitale mentre la cronaca ha riportato – in un decennio – migliaia di casi di corruzione. In Francia, sono diverse centinaia i politici processati in dieci anni ed il caso D’Avignon – ex socialista e padre dell’Unione Europea, divenuto un potente finanziere nella privatizzazione dell’acqua ‘pubblica’ – è solo la punta dell’iceberg. In Germania, nonostante il rigore morale, è accaduto che i sindacalisti dei metalmeccanici (Volkswagen) abbiano incassato 2 milioni e mezzo in bustarelle e prostitute, per non parlare di Schroeder, passato dalla segreteria socialdemocratica alla direzione del colosso energetico North Stream. In Brasile esplode lo scandalo dei ‘companeros’ Dilma Rousseff e Lula, attuale ed ex presidenti, ad incassare tangenti e favori dalle multinazionali e dai palazzinari locali.
Una volta la Sinistra si distingueva per la ‘questione morale’ ed attraeva un elettorato che vedeva nelle regole l’unica tutela possibile in un mondo di poteri forti. Oggi, evidentemente, no.
Non è questa la Socialdemocrazia che immaginavano i Kennedy o Willy Brandt. Fate qualcosa.
Demata
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