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Autunno: arriva il Fiscal Cliff

4 Lug

La sorte che toccherà agli italiani e all’Italia, nel prossimo autunno, è oscura e inquietante: questa è la diretta conseguenza dell’aver rinviato a settembre pressoché tutti i nodi rimasti impigliati dall’estate scorsa, quando il Governo di Mario Monti dovette arrendersi dinanzi alla situazione recessiva, innescata dalle sue scelte.

Una conseguenza, non meno diretta, di alcune decisioni della nostra magistratura, che nell’ultimo mese ha dichiarato illegittime sia il maggior prelievo fiscale sulle pensioni d’oro sia l’accorpamento delle Province, con 10-20 miliardi di economie in meno.

Il tutto, con l’urgenza di provvedere alle elezioni dei consigli provinciali di tutta fretta, con altri costi ed altra casta da foraggiare, mentre la Confidustria scalpita perchè per ripresa e crescita non si vedo nè denari nè intenti e menttre i nostri scellerati sindacati continuano a fare da tappo, se si tratta di privilegi e inefficienze dei pubblici impiegati, come si parla solo di sussidi per chi non lavora e mai di sgravi per le aziende che assumono o premi per chi li merita.
Addirittura, si riesce a sostenere da anni che il disastro istruzione (confermato da un decennio di dati OCSE) sia tutto dovuto ad una spesa per l’istruzione carente, senza porsi il dubbio che il ‘problema’ siano anche gli insegnanti, se anche da paesi poverissimi, ormai, arrivano in Italia giovani più formati dei nostri. Un disastro che è all’origine dei nostri guai, visto che senza istruzione non c’è nè voto consapevole nè professionalità adeguate.

Demata - Fiscal Cliff More Efficiency

Dunque, quello che ci aspetta – al ritorno dalle vacanze che tanti non faranno – è un ‘nuovo’ buco da almeno 10 miliardi di euro, oltre quello che deriva dalla sospensione dell’IMU e IVA e dal costante incremento della spesa pubblica.
Specialmente se i media, molto irresponsabilmente, continuassero a raccontare come successi le elemosine raccattate in Europa dal Governo Letta e continuassero a NON raccontare l’escalation di sfiducia verso l’Italia, che è ormai ben palpabile negli ambienti finanziari, visto che continuiamo a ragionare come se il nostro PIL fosse da 2 miliardi e passa e non di soli 1,6, visto che siamo regrediti al 1977 e che continuano ad incrementare debito e interessi.

Un grosso guaio finanziario, causato da rinvii e sentenze, al quale si assommerà – in fase di rinnovo del credito – il buco da 12 miliardi lasciato al Comune di Roma dalla Giunta Veltroni, i cui asset andranno ricollocati aul mercato mobiuliare, mentre il salasso dell’anticipo Irperf/Ires andrà a ridurre ulteriomente la massa di cash circolante e la propensione al business.
Il tutto mentre il 40% dei mutui immobiliari è  acceso a Roma, una città alla quale potrebbe essere fatale anche il taglio di un mero 10% delle pensioni pubbliche over 3000 euro, con i suoi circa 100.000 ex dipendenti che risiedono in città, come lo sarebbe anche un momentaneo taglio della spesa pubblica, figuriamoci a parlare del 20%, come dovrebbe accadere per rimetterci in sesto. Figuriamoci, poi, a tagliare quel sottobosco di migliaia di politicanti e portaborse che viene alimentato da centinaia di posti in Parlamento superflui, da decine di migliaia di ‘eletti’ nelle province e nei piccoli comuni, da un esercito di ‘nominati’ in enti ed aziende pubbliche.

Una Roma Capitale dove vengono prese tante decisioni, ma soprattutto dove hanno sede tutti gli organismi che fissano le regole del gioco: magistratura, sindacati, ordini professionali, Santa Sede, pubblica opinione.

Difficile ipotizzare che proprio a Roma vengano fissate leggi, regole e tagli che equivarrebbero ad annunciare a 1-200.000 romani la diaspora dell’emigrazione, visto che sarà necessario un decennio per riconvertire mentalità, competenze e distribuzione dei poteri.
Come è difficile credere, ma i miracoli son sempre graditi, che Papa Francesco riesca a bonificare in tempi brevi Curia, IOR e sanità cattolica, con tutti i rapporti inconfessabili che stanno emergendo e che allignano in Italia, dalla Calabria alla Lombardia, non solo in Oltretevere.

D’altra parte, con intere regioni con tassi di disoccupazione giovanile al 40-50%, mentre chiunque sia nato dopo il 1950 è a rischio ‘esodati’, risulta davvero difficile dubitare che solo catastrofi o miracoli saranno l’esito della situazione attuale.

Intanto, gli italiani si stanno convincendo che, oltre ai soliti ladri ed alle schiere di corrotti, il vero problema della governance italiana – non solo della Politica – è che, a furia di far andare avanti raccomandati ed apparentati, sempre compiacenti verso il clero e verso i prepotenti di turno, qui ci ritroviamo con una massa di incompetenti e ‘pervenuti’ ormai dannosi alla sicurezza nazionale e destabilizzanti del sistema occidentale.
La frase, che sempre più spesso si sente nei talk show, “sennò le democrazie europee non tengono”, proprio questo sta a significare.

Dunque, non ne verremo fuori; non seguendo queste vie. Servono scelte coraggiose, servono scelte impopolari, servono scelte eque e sincere. Intanto, l’autunno s’avvicina.

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Roma: un’emergenza ‘casa’ tutta da capire

3 Lug

Da pochi giorni, il Comune di Roma Capitale ha una nuova Giunta, guidata dal Sindaco Ignazio Marino e, soprattutto, dal suo vice, l’assessore al Patrimonio Luigi Nieri, le cui ‘migliori’ referenze sono quella di assessore al Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione della Regione Lazio per la Giunta Marrazzo.
Un bilancio con un buco valutato in 277 milioni per  una scorretta e costosa distribuzione dei farmaci destinati alle terapie continuative per pazienti cronici non ricoverati e sotto monitoraggio, che si concluse solo nel 2008 e solo a seguito delle indagini della Guardia di Finanza, mentre la Legge 405/2001 prescriveva che dovessero essere forniti in modalità “diretta”, cioè dalle stesse Asl e/o farmacie convenzionate, con sconti minimi del 50% sul prezzo intero.

Un viceSindaco che, con buona pace per i 3/4 dei romani che ‘di sinistra non sono’, mantiene anche la carica di capogruppo di SEL in Consiglio Comunale, nonostante non sia stato lui, con soli 4.810 voti, ad essere il primo eletto del partito, bensì Gemma Azuni, con 5.430 preferenze.

Un Luigi Nieri, oggi vestale e tutore del patrimonio comunale, che, solo sei mesi fa, dichiarava “Le manifestazioni eclatanti che si sono tenute oggi a Roma, con l’occupazione di decine fra palazzi e strutture da parte di migliaia di persone, serviranno a portare all’attenzione di tutti un dramma che riguarda migliaia di persone e che non si può continuare a ignorare. La ghigliottina della speculazione, con l’aumento esponenziale degli affitti e con le case degli enti pubblici privatizzati messe in vendita a prezzi di mercato, rischia di decapitare intere famiglie ogni giorno. L’esasperazione di chi non riesce a guardare oltre domani è, quindi, più che legittima”.

Va da se che le case degli enti pubblici vadano privatizzate a prezzi di mercato e che nei centri storici gli affitti aumentino, come anche che a Roma è difficile parlare di legittimità, quando l’argomento è la casa. Un argomento tabù, la casa, non solo per la continua attrattiva di nuovi residenti, fagocitati a caro prezzo dai palazzinari, mentre il PIL capitolino da decenni suggerisce l’insostenibilità di una tale crescita demografica, confermata da numero incommensurabile e sempre crescente di alloggi pubblici esistenti ed il blocco perpetuo degli sfratti nei rioni centrali.

Infatti, a Roma le case pubbliche si occupano per rivendersele o si ereditano dai vecchietti, a volte prima ancora che siano defunti, come raccontava poco tempo fa Il Messaggero, che, nel 2010, denunciava come, su 53.000 alloggi Ater fossero almeno 8000 quelli occupati senza alcun titolo. Un dato di assoluto arbitrio e caso confermato dalla recente necessità, per ATER Roma, di indire un  censimento degli inquilini e dal fatto che, su 7.410 messi in vendita solo 434 alloggi sono stati effettivamente venduti e meno di tremila inquilini hanno chiesto di essere ammessi alla procedura di rogito.

E, non a caso, alle manifestazioni dei ‘comitati per la casa’ di solito non partecipano più di qualche centinaio di cittadini come, puntualmente, gli occupanti delle case in consegna risultano non avere i diritti di precedenza sui legittimi assegnatari.
Una questione complessa, dunque, se, poi, ci si ritrova anche dinanzi a precedenti con la giustizia, formazione e qualificazione professionali assenti, incapacità a trovarsi un posto di lavoro fisso. Specialmente se, a Roma, non è noto nè il numero esatto delle case concesse a fitto agevolato nè la tipologia degli inquilini e, soprattutto, come venga monitorata la sussistenza dei requisiti. In un paese, come l’Italia, dove non è previsto un particolare controllo fiscale per coloro che beneficiano di un alloggio pubblico.

In questo contesto – e con le promesse elargite ‘a mari e monti’ con la maxiofferta elettorale di Ignazio Marino – non ci vuole molto a scatenare il putiferio in città.
Ieri, ad esempio, è accaduto che qualche centinaio di manifestanti si è scontrato con la polizia, dopo che s’era cercato di uscire dal percorso prestabilito per avvicinarsi ad manifestanti antagonisti, come  Paolo Divetta, dei blocchi precari metropolitani, riferisce al Corsera: «all’inizio del corteo abbiamo saputo che esponenti de La Destra avevano organizzato il benvenuto a Marino sulla piazza del Campidoglio, che invece a noi era stata vietata a causa delle strutture di un concerto. Quando abbiamo saputo che i manifestanti de La Destra stavano dirigendosi verso il Campidoglio abbiamo chiesto alle forze dell’ordine di arrivare anche noi più in prossimità. Invece siamo stati bloccati nei pressi di piazza Madonna di Loreto con delle cariche immotivate».
Ovviamente, nessuno pensa al clima di tensione e al pericolo che un gruppo di persone, con intenti violenti, può scatenare in una città come Roma affollata di turisti e di cittadini se non arginato.

Risultato?
Un agente contuso, una ragazza manganellata ed il sindaco Ignazio Marino in serata va a trovare la giovane attivista – ma non il servitore dello Stato – e condanna ”gli episodi di violenza accaduti, sui quali va fatta piena luce, per questo chiederò immediatamente al Prefetto di accertare le responsabilità di quanto accaduto”.
Secondo la questura, gli agenti sono stati bersagliati da oggetti. E’ su questo che andrebbe fatta piena luce, come sul mercato delle okkupazioni, assicurando alla giustizia i colpevoli.

«Il sistema – racconta un anziano abitante delle case di Torrevecchia – è saltato quando gli occupanti abusivi si sono sentiti legittimati. E’ successo anche con le occupazioni dei vari movimenti per la casa. Chi è dentro è dentro. Chi aspetta continua ad aspettare. E non importa se in questo modo vengono lesi i diritti di chi è in graduatoria…». (Il Messaggero – 2010)
«Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Roma sugli scontri (…) rappresentano l’ennesimo attacco gratuito nei confronti delle forze di Polizia – ha dichiarato in una nota il segretario provinciale dell’Ugl polizia di Stato di Roma, Massimo Nisida – chiamate a fronteggiare tensioni sociali provocate dai vuoti lasciati dalla politica e poi aprioristicamente criticate dalle stesse istituzioni che le hanno investite del difficile ruolo di garantire l’ordine pubblico».
Chi semina vento, raccoglie tempesta ed il tempo del panem et circenses è ormai finito. Si spera …

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