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Carmela Petrucci, una martire italiana

20 Ott

Samuele Caruso, negli Stati Uniti, avrebbe già la sua cella nel Death Row, il braccio della morte.
I media riportano che “non si sarebbe rassegnato alla fine della storia d’amore con la ex fidanzata e l’avrebbe perseguitata per settimane. L’ha aspettata sotto casa e l’ha accoltellata.”

Caruso sarebbe in attesa della pena di morte anche in India, Cina Popolare, Giappone, Indonesia e buona parte del mondi islamico. Stati che rappresentano quasi 2/3 dell’intero genere umano.

Lui racconta “di aver agito in preda ad un raptus e di avere perso la testa”, ma dovrebbe spiegare come mai si era presentato sotto casa della ragazza con un coltello in tasca, perchè ha ucciso senza motivo Carmela Petrucci, la sorella diciassettene di lei, che le ha fatto da scudo ed avrebbe ricevuto le coltellate più violente.

Un delitto infame, di quelli che da sempre l’Umanità ha relegato all’infimo grado della tollerabilità.

Un crimine che, se in tribunale fosse accettata l’ipotesi del raptus, potrebbe implicare una pena effettiva, per Samuele Caruso, di 6-7 anni. Un ‘raptus’ di un giovane, che su Facebook chiedeva, non molto tempo fa, “soltanto la salute per le persone che amo. Perché l’unica cosa che non puoi cambiare è la perdita di qualcuno che ami”.

E, bene che andasse, tra 12-13 anni,  sarà comunque a libero, a 35 anni, di rifarsi una vita, se non sarà condannato per omicidio doloso, ovvero ‘premeditato’.

Carmela Petrucci, però, non avrà questo diritto, la sua sorella Lucia porterà a vita i segni dei fendenti ricevuti, il fratello delle ragazze ricorderà per sempre quelle urla disperate dal citofono, la nonna morirà col peso di essersi ‘allungata’ al supermercato, lasciando la ragazze sole per qualche istante.

Per Samuele Caruso non ci sarà neanche l’ergastolo.

Non c’è giustizia in questo paese.

Eppure, in tempi non lontani, non avremmo esitato a definire la giovanissima Carmela Petrucci una ‘vergine martire’, relegando – senza se e senza ma –  agli inferi il pessimo Samuele Caruso.

Oggi, viceversa, l’Italia ‘vanta’ diversi record negativi riguardo gli omicidi di donne e lo stalking, come anche riguardo l’occupazione femminile e le loro carriere o le pene lievi per chi le offende.
E non se ne vergogna.

originale postato su demata