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Il Vaticano, gli immobili e il lusso

15 Mag

“Il Vaticano è uno dei più grandi proprietari immobiliari italiani, con un patrimonio di almeno 115mila unità che equivale al 20% dell’intero patrimonio immobiliare italiano. … Ed intorno a queste proprietà ruota un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro l’anno legato al turismo religioso, grazie all’impiego  di questi immobili come bed & breakfast ad esempio”.

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Di seguito l’elenco delle entità che fanno capo alla Santa Sede e le relative proprietà nel pieno centro di Roma (per l’articolo originale e i dettagli vai a Roma Today 28 marzo 2016)

  • Propaganda Fide = 957 beni tra terreni e immobili
  • Sacra Congregazione per l’evangelizzazione = 80 terreni e immobili
  • Vicariato di Roma = 191 beni tra terreni e immobili
  • Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa) = 82 beni tra terreni e immobili
  • Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica della Città del Vaticano = 63 beni
  • Caritas Italiana = 79 immobili t
  • Almo Collegio Capranica = 22 immobili
  • Arciconfraternita venerabile Santissimo Sacramento San Pietro in Vaticano = 18 immobili
  • Ancelle francescane del Buon Pastore = 54 immobili
  • Arcipreture che “hanno centinaia di terreni”, ad esempio “180 quella di Mazzano Romano 180 (5 immobili); 128 quella di Magliano Romano; 48 quella di Affile”.

Aggiunge  “Qui Finanza” del 17 maggio 2016 che “ad occuparsi di questo impero” sono in particolare due istituti operativi: “Propaganda Fide e Apsa. Governerebbero appartamenti di lusso per circa 9 miliardi di euro di valore. Molte delle 957 case di proprietà (725 sono a Roma) verrebbero poi date in affitto, e a volte vendute, a prezzo agevolato, a nomi illustri”.

Qui Finanza afferma anche che

  • i 5.050 appartamenti dell’Apsa – Amministrazione patrimonio sede cattolica – sono “affittati a prezzo di mercato agli sconosciuti e a canone zero a chi ha servito la chiesa: giuristi, letterati, direttori sanitari. Sono 860 le locazioni gratuite. Innanzitutto, quelle per le case-reggia dei 41 cardinali di prima fila: tutti intorno a San Pietro”
  • vecchi monasteri, abbazie ed altri locali trasformati in hotel e bed and breakfast, con circa 200mila posti letto corrispondenti a 4,5 miliardi di valore di un crescente turismo religioso.

e precisa che (Qui Finanza 18 maggio 2018)

  • c’è “un piccolo esercito di trecento strutture, le cosiddette case per ferie, gestite da enti ecclesiastici. … Si tratta invece di alberghi veri e propri, con tutte le caratteristiche richieste dal turismo internazionale contemporaneo. Molti delle quali, per inciso, non pagano l’Imu, la Tasi e spesso neanche la tariffa rifiuti. Alcune di queste hanno accumulato debiti con l’amministrazione comunale per centinaia migliaia di euro: una residenza di Prati chiede 150 euro a notte per una camera doppia, ma vanta 105 mila euro di arretrati con il Comune”.

Non è così strano se la Santa Sede da secoli e secoli si sostiene con l’attività turistica.
E Papa Francesco ha già chiarito – a chi vuol sentire – che “i conventi servono per motivi religiosi. Se invece si trasformano in alberghi è giusto che paghino le tasse come tutti gli altri”. 

La domanda è perchè proprio l’elemosiniere del Pontefice, il cardinale Konrad Kajewski, ha infranto i sigilli apposti ai contatori di uno stabile i cui occupanti non avevano pagato da anni bollette della luce per circa trecentomila euro, mentre aveva ampie risorse per saldare “come tutti gli altri” quel credito maturato dagli occupanti verso Roma Capitale che la partecipa Acea al 51% , cioè verso i romani tutti. 

Demata

Sant’Antonio da Padova: un promemoria per gli elettori italiani

27 Gen

340px-antoniuspaduaSant’Antonio da Padova è ancora uomo dei nostri tempi, che ha utili insegnamenti da dare ai cristiani ed agli uomini di buona volontà. Fu un uomo che visse rapidamente e morì giovane e famoso a 35 anni, come tanti “eroi” moderni, venendo proclamato santo immediatamente, come tante ‘icone’ moderne.

Infatti, ancora ventenne, era già noto per la sua oratoria e il suo approccio umano (marketing, come diremmo oggi?), come riporta un cronista dell’epoca, il francese Giovanni Rigauldt: «gli uomini di lettere ammiravano in lui l’acutezza dell’ingegno e la bella eloquenza (…) Calibrava il suo dire a seconda delle persone, così che l’errante abbandonava la strada sbagliata, il peccatore si sentiva pentito e mutato, il buono era stimolato a migliorare, nessuno, insomma, si allontanava malcontento
E già a 30 anni, le sua capacità organizzative (project management, come diremmo oggi?) l’avevano reso ministro provinciale  dell’Ordine dei Francescani per l’Italia centro- settentrionale, dove – ieri come oggi – erano diffusi gli scontri tra i clan familiari dei ‘nuovi ricchi’, i potenti e i notabili  per il proprio tornaconto si disinteressavano delle popolazioni  che avrebbero avuto l’incarico di guidare e proteggere. “Cani muti“, come li chiamava il Santo.  

Un uomo dei nostri tempi, che ha ancora molto dai dire ai cristiani, specialmente riguardo i “cittadini”, le “istituzioni” ed le loro interrelazioni, cioè la Politica e l’Economia secondo la Morale cattolica.

«La natura ci genera poveri, nudi si viene al mondo, nudi si muore. È stata la malizia che ha creato la ricchezza e chi brama diventare ricco inciampa nella trappola tesa dal demonio.»

Dunque, un «Lago di miseria e di lurido fango è il mondo.
Il lago è una massa d’acqua che ristagna e non defluisce. Le acque corrotte del mondo sono superbia, lussuria, bramosia di denaro, e mai defluiscono, anzi di giorno in giorno s’accresce il loro livello.»

Infatti, «Quando prosperità mondane e piaceri ti arridono, non lasciarti incantare, non prenderne diletto; entrano in noi blandamente, ma quando li abbiamo dentro ci mordono come serpenti.»

«Razza maledetta, sono cresciuti forti e innumerevoli sulla terra, e hanno denti di leone. L’usuraio non rispetta né il Signore, né gli uomini; ha i denti sempre in moto, intento a rapinare, maciullare e inghiottire i beni dei poveri, degli orfani e delle vedove…

E guarda che mani osano fare elemosina, mani grondanti del sangue dei poveri.
Vi sono usurai che esercitano la loro professione di nascosto; altri apertamente, ma non in grande stile, onde sembrare misericordiosi; altri, infine, perfidi, disperati, lo sono apertissimamente e fanno il loro mestiere alla luce del sole.»

E voi, amministratori di uomini e risorse, «Abbiate in orrore il denaro, rovina principale della nostra professione e perfezione; sapendo di dover dare il buon esempio agli altri, non si permetta alcun abuso in fatto di denaro.

Siate uomini capaci di consolare gli afflitti, perché è l’ultimo rifugio dei tribolati, onde evitare che, venendo a mancare i rimedi per guarire, gli infermi non cadano nella disperazione.
Per piegare i protervi alla mansuetudine non si vergogni di umiliare e abbassare sé stesso rinunciando in parte al suo diritto.»

In Politica, come in ogni caso della vita, «La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere.
Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché Egli maledisse il fico in cui non trovò frutti, ma solo foglie.»

Infatti, «Il grande pericolo del cristiano è predicare e non praticare, credere ma non vivere in accordo con ciò che si crede.

«In un’acqua torbida e mossa il viso di chi vi s’affaccia non viene rispecchiato.
Esci dal tumulto delle cose esteriori, sia tranquilla la tua anima. 
Se guarderai bene, potrai renderti conto di quanto grandi siano la tua dignità umana e il tuo valore…
In nessun altro luogo l’uomo può meglio rendersi conto di quanto egli valga, che guardandosi nello specchio della Croce.»

E sii attento ad affidare il tuo consenso, perchè «La verità genera odio; per questo alcuni, per non incorrere nell’odio degli ascoltatori, velano la bocca con il manto del silenzio.
Se predicassero la verità, come verità stessa esige e la divina Scrittura apertamente impone, essi incorrerebbero nell’odio delle persone mondane, che finirebbero per estrometterli dai loro ambienti.
Ma siccome camminano secondo la mentalità dei mondani, temono di scandalizzarli, mentre non si deve mai venir meno alla verità, neppure a costo di scandalo.»

«Adesso ho da dire una parola a te … L’esempio della vita dev’essere l’arma di persuasione; getta la rete con successo solo chi vive secondo ciò che insegna.»

«La fede vera è accompagnata dalla carità.»

Parola di Antonio di Padova, detto “il Santo” (noto anche come “Antonio da Forlì” o António de Lisboa), al secolo Fernando Martins de Bulhões (Lisbona, 15 agosto 1195 – Padova, 13 giugno 1231).

Le elezioni politiche e/o amministrative non sono alle porte, ogni cristiano ha tempo per riflettere e chiedersi se sia possibile – “guardandosi nello specchio della Croce” – scegliersi dei rappresentanti “ricchi di parole e vuoti di opere” e che “non vivono in accordo con ciò che dicono di credere“, vietando addirittura la carità verso gli indigenti, non vivendo secondo ciò che insegnano, lasciando dietro di se un mare di debiti.

Demata

I “genitori” del Debito pubblico italiano

3 Set
La storia dell’Italia ha subito negli ultimi dieci anni una profonda rilettura, nonostante gli archivi risorgimentali siano ancora largamente secretati.
Una storia che continuerà ad essere rivista, dato che in essa sono riposte le origini della Mafia, l’esplosione finanziaria del Vaticano, la destabilizzazione del Mediterraneo, l’organizzazione moderna degli stati fondata sul mantenimento di enormi ‘colonie’ rurali e corrispettivi distretti industriali altrove collocati eccetera.
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A ben vedere, da decenni, sarebbe bastato ricordare Francesco Saverio Nitti, che – a parte il testo di scienza delle finanze tanto noto quanto poco studiato da chi dovrebbe servirsene – fu presidente del consiglio e propose “il solo programma conservatore serio della borghesia italiana.” (Piero Gobetti, da Scritti attuali, Capriotti Editore – Roma 1945)
Francesco Saverio Nitti fu il primo Presidente del Consiglio (1919-1920) proveniente dal Partito Radicale Storico e più volte ministro. Nonno carbonaro, padre mazziniano socialista, altri parenti esuli, profondo conoscitore degli ‘antefatti’, economista di fama internazionale, meridionalista e repubblicano.
Pil Pil per abitante ,9 0, ,5 -0, , ,7 2, ,8 2, , ,1 4,1.Anche i più refrattari all’idea che – ammesso che fossero in buona fede – Cavour, Garibaldi e sodali possano aver combinato un gran pasticcio, alla stregua di G.W.Bush in Iraq, dovrebbero almeno confrontarsi con quanto scriveva un Presidente del Consiglio dello Stato Italiano, oltre che fiero liberale e noto economista, a proposito dell’Annessione delle Due Sicilie.
“Il governo delle province, prefetti, intendenti di finanza, generali, ecc., è ancora adesso in grandissima parte nelle mani di funzionari del Nord. Non vi è nessun senso d’invidia in quanto diciamo. Ma vogliamo solo dire che se i governi fossero stati più onesti e non avessero voluto lavorare il Mezzogiorno, cioè corromperne ancor più le classi medie a scopi elettorali, molto si sarebbe potuto fare.
Le loro amministrazioni locali vanno, d’ordinario, male; i loro uomini politici non si occupano, nel maggior numero, che di partiti locali. Un trattato di commercio ha quasi sempre per essi meno importanza che non la permanenza di un delegato di pubblica sicurezza.” (Nord e sud -1900)
Un certo modo di corrompere e delinquere è tipicamente meridionale, come da luogo comune, oppure è “d’importazione”?
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“Nel 1800, la situazione del Regno delle Due Sicilie, di fronte agli altri Stati della penisola, era la seguente, data la sua ricchezza e il numero dei suoi abitanti.
Le imposte erano inferiori a quelle degli altri Stati;
I beni demaniali e i beni ecclesiastici rappresentavano una ricchezza enorme e, nel loro insieme, superavano i beni della stessa natura posseduti dagli altri Stati;
Il debito pubblico, tenutissimo, era quattro volte inferiore a quello del Piemonte e di molto inferiore a quello della Toscana;
Il numero degli impiegati, calcolando sulla base delle pensioni nel 1860, era di metà che in Toscana e di quasi metà che nel Regno di Sardegna;
La quantità di moneta metallica circolante (ndr. in oro), ritirata più tardi dalla circolazione dello Stato, era in cifra assoluta due volte superiore a quella di tutti gli altri Stati della penisola uniti assieme.
Il Mezzogiorno era dunque, nel 1860, un paese povero; ma avea accumulato molti risparmi, avea grandi beni collettivi, possedeva, tranne la educazione pubblica, tutti gli elementi per una trasformazione.” (Nord e sud -1900, p. 113)
Possiamo affermare con certezza che l’enorme ricchezza dei beni demaniali ed ecclesiastici si è dissolta nel nulla con l’Unificazione, a seguito della quale i Meridionali si sono trovati a pagare i debiti e la burocrazia del Settentrione, mentre buona parte dell’oro cambiava padrone?
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“Ora, ciò che noi abbiamo appreso dei Borboni non è sempre vero: e induce a grave errore attribuire ad essi colpe che non ebbero, ed è fiacchezza d’animo per noi tutti non riconoscere i lati manchevoli del nostro spirito e della nostra educazione, e voler attribuire ogni cosa a cause storiche.
Bisogna leggere le istruzioni agli intendenti delle province, ai commissari demaniali, agli agenti del fìsco per sentire che la monarchia (ndr. borbonica) cercava basarsi sull’amore delle classi popolari. Fra il 1848 e il 1860 si cercò di economizzare su tutto, pure di non mettere nuove imposte: si evitavano principalmente le imposte sui consumi popolari. Il Re dava il buon esempio, riducendo la sua lista civile spontaneamente di oltre il 10 per cento; fatto questo non comune nella storia dei principi europei, in regime assoluto o in regime costituzionale.”
Con i Borboni al posto dei Savoia oggi avremmo avuto uno Stato Minimo ed un Welfare equo?
Economia_regno“Pochi principi italiani fecero tra il ’30 e il ’48 il bene che egli (ndr. il re Borbone) fece. Mandò via dalla corte una turba infinita di parassiti e di intriganti: richiamò i generali migliori, anche di parte liberale, e licenziò gli inetti; ordinò le leve militari; fece costruire, primo in Italia, una strada ferrata, istituì il telegrafo, fece sorgere molte industrie, soprattutto quelle di rifornimento dell’esercito, che era numerosissimo; ridusse notevolmente la lista civile; mitigò le imposte più gravi.
Giovane, forte, scaltro, voleva fare da sé, ed era di una attività meravigliosa. Educato da preti e cattolicissimo egli stesso, osò, con grande ammirazione degli intelletti più liberi, resistere alle pretese del papato e abolire antichi usi, umilianti per la monarchia napoletana. (da Scritti sulla questione meridionale: Volume 1, Laterza, Bari, 1958, p. 41)
Con i Borboni al posto dei Savoia oggi insegneremmo la religione cattolica in ogni scuola e concederemmo ogni tipo di esenzione prebenda agli ecclesiastici?
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“Due cose sono oramai fuori di dubbio: la prima è che il regime unitario, il quale ha prodotto grandi benefizi, non li ha prodotti egualmente nel Nord e nel Sud d’Italia; la seconda è che lo sviluppo dell’Italia settentrionale non è dovuto solo alle sue forze, ma anche ai sacrifizi in grandissima misura sopportati dal Mezzogiorno. (da L’Italia all’alba del secolo XX – 1901. p. 108)
Più chiaro di così ed … a firma del massimo autore di scienza finanziaria della nazione?
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“Dei Borbone di Napoli si può dare qualunque giudizio … Non furono dissimili dalla gran parte dei prìncipi della penisola, compreso il Pontefice. Ma qualunque giudizio che si dia di essi non bisogna negare che i loro ordinamenti amministrativi erano spesso ottimi; che la loro finanza era buona, e in generale, onesta.
Ed è costata assai più perdite di uomini e di danaro la repressione del brigantaggio di quel che non sia costata qualcuna delle nostre infelici guerre dopo il 1860.
L’ordinamento finanziario del Regno di Sardegna fu esteso a tutto il resto d’Italia. Fu il [Pietro] Bastogi, che fra il 1861 e il 1862, compì l’opera di trasformazione. Con cinque disegni di leggi, che furono la base delle leggi successive, il Bastogi estese il sistema fiscale piemontese a tutti i vecchi Stati che erano entrati a far parte del nuovo regno.
Avvenne così, per effetto del nuovo ordinamento, che il regno delle Due Sicilie si trovò a un tratto, senza che nessuna trasformazione economica fosse in esso avvenuta, anzi perdendo quasi tutto il suo esercito e molte sue istituzioni, a passare dalla categoria dei paesi a imposte lievi, nella categoria dei paesi a imposte gravissime. (Nord e sud -1900)
Come a Baghdad qualche anno fa?
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“É un grave torto credere che il movimento unitario sia partito dalla coscienza popolare: è stata la conseguenza dei bisogni nuovi delle classi medie più colte; ed è stato più che altro la conseguenza di una grande tradizione artistica e letteraria.” (da L’Italia all’alba del secolo XX – 1901, p. 110-111)
Il Risorgimento fu “mero marketing d’opinione”, inteso secondo la lectio di Walter Lippmann, una ventina di anni dopo Nitti?
Ed è (mai) possibile che in una nazione si (insegni e si) conosca una storia molto diversa a seconda del territorio in cui si vive?
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Demata
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Trump e i pregiudizi degli europei

22 Gen

Essendo gli Stati Uniti ben diversi da come ce li descrivono da molti anni i nostri giornali, ritengo che il fenomeno ‘Trump’ vada osservato con molta cautela, anche e soprattutto verso i ‘pregiudizi’ che certamente affliggono anche noi della Vecchia Europa.

LA RETE

La Rete è piena di messaggi di rifiuto – se non vituperio e odio, ergo la gogna – verso Donald Trump, pur non avendo ascoltato il saluto in lingua originale e neanche conoscendo quelli che sono i riferimenti culturali della gente d’oltreoceano o senza conoscere la storia familiare dei Trump e senza preoccuparsi di sbirciare i media statunitensi per comprendere – almeno dalle foto – quale sia l’enfasi e quale il background da chi in USA ci è nato.

Ad esempio, avrebbero potuto cogliere una certa stonatura tra chi vuol far credere che sia ‘filonazista’ e ‘razzista’ proprio quel commosso Donald Trump,  sull’attenti con un saluto militare, dinanzi alla statua di Abramo Lincoln proprio a compimento della cerimonia dell’insediamento?

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E sono sempre le immagini a rendere evidente un’altra stonatura con chi ci descrive Trump come un uomo delle ‘elite cospiratrici’, se suo nonno aveva un negozio di ferramenta e non tre lauree ad Oxford, ma soprattutto se alla cerimonia c’era tanta gente della worker class con giacconi da 40 dollari, ma tra i manifestanti tanti abiti e tanti accessori alla moda e non di modico prezzo.

IL MESSAGGIO

Ma Donald Trump cosa ha detto di così ‘strano’ da sollevare le folle europee?

Di sicuro, dovrebbe essere ovvio che un Presidente in ogni Stato del mondo vada a dire ‘Dio benedica la nazione’, ‘Prima di tutto i nostri cittadini’, ‘Più occupazione’, ‘Meno tasse per chi investe’, ‘L’esercito protegga innanzitutto i confini’, ‘Proteggiamo l’attività produttiva nazionale e garantiamo salari e previdenza ai lavoratori’.

A quanto pare, c’è chi si aspettava che Donald Trump si presentasse con ‘Dio maledica l’America’, ‘America Second, China First!’, ‘Meno lavoro, più Narcos’, ‘Meno tasse per chi specula’, ‘Aumentiamo la presenza militare USA nel mondo’, ‘Spostiamo tutte le fabbriche in Messico, dove il costo (e i diritti) del lavoro sono inferiori’ …

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Stranezze della post verità e del mainstream mediatico europei. Speriamo che almeno Saviano ne prenda atto ed avvisi tutti che la Seconda Guerra Mondiale ed anche la Guerra Fredda sono finite da un pezzo: Destra e Sinistra non significano nulla, NON hanno senso, se il Fascismo e il Comunismo furono (e sono) ugualmente totalitari, iniqui e liberticidi.
Questo il senso e il cambiamento profondi dei fatti che si verificarono alla Caduta del Muro di Berlino.

I SOLITI GUFI

Dicevamo dei pregiudizi di noi europei e come non notare che parliamo di un uomo alto, biondo, sicuro di se, di successo, eloquente, assertivo, circondato da belle donne, ricco, irruento, scaltro … un vichingo?
A sentir chi arriccia il naso, il problema non è ‘invidia’ o ‘razzismo’, ma altro: il progetto di Trump è ambizioso … bisognerà vedere Congresso e Senato quanto si spenderanno per remargli contro.  Già, perchè con questo metodo … noi in Europa a parlamenti stiamo messi davvero bene.

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Ah già, come se dotarsi di un vicePresidente come Spence, che sono vent’anni che è parte dell’apparato parlamentare statunitense, non serva proprio a questo, senza dimenticare che Congresso e Senato – a differenza dell’Europa – non hanno potere sulle prerogative presidenziali, cioè l’Esercito, la Sicurezza Nazionale, i rapporti Esteri e il Bilancio Federale, cioè quello che farà Trump nei prossimi mesi.
Dunque, che i parlamentari badino ad occuparsi dell’Agricoltura, della Sanità e delle Comunità locali … che sono i temi principali per cui gli elettori li hanno votati, che i due anni che ci separano dalle Elezioni di Mid-Term passano in fretta ed, a litigare con il Presidente, poi non c’è accordo sulla spesa destinata proprio alle Comunità che gli dovranno riconfermare il mandato.

IL PROGETTO POLITICO

Ricordato che le politiche ‘protezionistiche’ per le imprese sosterranno sia l’occupazione sia il welfare statunitensi con maggiore richiesta anche di lavoratori immigrati (non dimentichiamolo), ritorniamo a Donald Trump sull’attenti dinanzi alla statua di Lincoln ed all’America che ha spesso menzionato, non solo gli Stati Uniti o il suo Popolo.

L’Imperialismo Amerikano – affermatosi dopo la II Guerra Mondiale, grazie all’enorme bottino di guerra – va a restituire ai cugini inglesi protettorati e ‘aree di influenza’ in Africa e Medio Oriente, mentre andrà a cercare una nuova Yalta con i Russi, prima, ed i Cinesi, si spera, dopo.
A qualcuno sembra essere un ‘pericolo per la pace’?

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Ritorna la Dottrina Monroe, spezzatasi – ma questo i Dem non lo dicono – con i tentativi di aggredire Cuba da parte dei fratelli Kennedy?
Alla fine dell’embargo cubano ha provveduto Obama, grazie alla diplomazia vaticana, ma adesso sarà Trump a sottoscrivere i trattati commerciali e militari, che faranno da modello – si presume – per il riassetto delle relazioni centroamericane.

Ritorna l’afflato di Abramo Lincoln contro lo schiavismo e dei Repubblicani per un’adeguata formazione e protezione dei lavoratori, da affermare non solo in USA, ma i quelle Americhe, ormai feudalizzate dai Narcos e dalle loro filiere politico-criminali, fondate sulla riduzione in schivitù, su traffici di umani e sull’avvelenamento di massa dei corpi e delle coscienze?
L’estradizione del narco messicano “El Chapo” Guzman in USA – dove vige la pena di morte – è un segno chiaro delle intenzioni degli Stati Uniti verso il narcotraffico.

A CASA NOSTRA

Discutere di Donald Trump – come di Hillary od Obama sia chiaro – senza ascoltare e ben comprendere la lingua è come commentare un film con De Niro o Clooney tradotti e doppiati male, con la distribuzione che ha pure tagliato alcune scene originali.

La vera difficoltà (ed il vero imbarazzo di politicanti e media nostrani) è che l’Unione Europea – cioè le cattoliche Italia, Francia, Spagna, Polonia, Portogallo e Germania – adesso dovranno cavarsela ‘alla pari’, dal Mar Nero a Gibilterra, senza l’aborrito ombrello militare statunitense, cioè trovando l’unità decisionale (politica), la forza negoziale (finanziaria e militare) ed un unico modus operandi (sistemi di giustizia e di welfare), che mancarono agli antichi Romani o ai Crociati franchi, ma non ai Rus e ai Sassoni.

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Intanto, a differenza della base cristiano-sociale e popolare, Papa Bergoglio si esprime con un ‘vedremo’ e ci penseranno i politologi a spiegarcelo durante il prossimo talk show che conta, come già oggi lo stanno facendo – spesso inascoltati – tanti cittadini statunitensi nostri parenti o amici. Ma – niente paura – chi oggi reclama senza aver sentito il discorso in originale … annuncerà che è un complotto … come da tradizione europea fin dal lontano 1789.

E se la pubblica opinione fosse sempre stata una post verità?

Demata

Le donne, le scienze e l’Italia antimoderna

17 Ott

Oggi in Cina si laureano in materie scientifiche (Stem) 2.5 milioni di studenti all’anno, cinque volte più che negli Stati Uniti e molti molti di più che in Italia, che pure ne avrebbe bisogno.

La ragione? Siamo prigionieri in un mondo di parole e scartoffie, dove le donne è meglio che stiano al posto loro, questo è quello che raccontava il Sole24Ore un anno fa.

Le discipline del settore sono quelle che richiedono un costo maggiore in termini di tempo e denaro, a causa della durata eccessiva del corso, non fissato in vincoli ben definiti come all’estero.
Le donne con una laurea in ingegneria o scienze hanno opportunità di realizzazione (a parità di impegno e spesa) circa un centinaio di volte inferiore a quelle laureate in scienze economico-giuridiche o in medicina., ma anche inferiore a quella di una laureata umanistica.

Scienza e ruolo delle donne nella società sembrano essere ancora un tabù in Italia.

Demata

Roma spiegata al Sindaco Raggi

23 Set

Caro Sindaco,
partiamo dal fatto che non ci sono complotti e che vorremmo tutti aiutarla, visto come sta messa la nostra amata città.

Come sta scoprendo, c’è innanzitutto un problema di mentalità, che finora l’ha avvantaggiata e che – preso il potere – ritorna contro, per legge di azione e reazione.

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E’ difficile parlare della mentalità romana senza annotarne il polimorfismo dela morale cattolica, ovvero la capacità di modellarsi nel modo più utilitaristico possibile.

La vicenda di Callisto e Ippolito papi e il falso editto di Costantino ben chiariscono metodi e scopi della nascente organizzazione teocratica …
D’altra parte, eravamo nella Roma che usciva da mezzo secolo di bengodi e di complotti, sempre incapace ad autogovernarsi senza ricorrere a risorse altrui … da cui l’esigenza di espandere ad libitum l’Imperium.

In un contesto simile, con una tradizione ‘etica’ millenaria, la Politica romana dovrebbe ricordare la grande lezione repubblicana di Menemio Agrippa che se ‘semo solo noi’ si scompare dalla Storia.
Una delle frasi più famose di Giulio Andreotti è “quando i romani erano solo due, uno uccise l’altro”: le fazioni – e solo dopo l’avidità – furono (e sono) la rovina di Roma dalla fondazione stessa.

Ne prenda atto ed inizi a governare, cioè ad esercitare l’arte del compromesso e della concertazione.

L’altro aspetto che lede dalle fondamenta la nostra capitale e la nostra società è l’idea che il mondo sia ingiusto perchè esistono persone più ricche di altre, che tramano contro la comunità, e che chi pensa a divertirsi sarà, nella sostanza, punito.
Tutti credono che sia colpa di Marx e Lenin, ma leggendo i versetti di Luca 6,24-26 troverete scritto “guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora siete potete divertirvi, perché sarete afflitti e piangerete.”
Prima di San Luca nessuno mai aveva affermato cose simili.

Se l’astio verso chi persegue il “diritto alla gioia” è il limes che separa i credenti di una qualche religione dagli integralisti, la diffidenza verso chi investe denaro e tempo in attività che portano lavoro e benessere a tutti è una follia distruttiva della coesione sociale di un popolo intero. Figuriamoci di una città.

Ne prenda atto ed inizi a governare, cioè a far capire che lei non è più la candidata dei Cinque Stelle, bensì il Sindaco di tutti i romani.

Infine, c’è da ricordare che Sant’Agostino scrisse che “il Signore conosce quelli che sono suoi e ciascuno di loro che chiede, riceve”.
Questo significa – innanzitutto – che se non è l’operosità, la ragione o la sorte a conferire il successo agli uomini, ma solo la loro ‘affiliazione a Dio’ a prescindere se l’intento sia santo o malvagio.
Una mentalità così può, forse, andare bene in una teocrazia od una monarchia assoluta, ma è del tutto inappropriata nel mondo moderno, dato che lascia la comunità sprotetta dagli speculatori e dai demagoghi.
Il tutto senza parlare del fatto che se sei malato e non arriva il miracolo che ti guarisce … sotto sotto te lo sei meritato. Sant’Agostino dixit.

Ne prenda atto ed inizi a governare, dimostrando che non sono un miracolo dei servizi comunali e sociosanitari almeno alla pari di quelli di Milano nel 1990.

Se, poi, la mentalità dei Cinque Stelle romani è ancora quella di credere che la volontà politica sia superiore alle leggi di mercato od a quelle della tecnica e della scienza,  che alla fin fine si rinvia tutto di cinque anni e qualche ulteriore debito per tutti, che magari dei bisogni dei cittadini e del funzionamento della città torna ad occuparsene qualcun altro (la Prefettura) mentre voi dibattete, … sarebbe il caso di spiegarlo almeno ai Grillini delle altre regioni.

Demata

P.S. Il gruppo Suez ha aumentato la sua partecipazione nella società capitolina dei servizi ambientali ACEA, passando dal 12,4 al 23%, grazie all’acquisto di azioni dal gruppo Caltagirone. L’affare proietta i francesi come primo socio privato di Acea, dietro al Comune che ha la maggioranza assoluta.
Che fa? Privatizza un po’ di Acea per trovare i quattrini per non privatizzare Atac e non mettere in riga AMA e i servizi diretti del Comune? Perdiamo entrate per sostenere sprechi? I Francesi entreranno anche in AMA?

 

Cannabis: un capolinea per il Centodestra?

19 Ago

Sulla legalizzazione della marijuana ci saremmo aspettati un dibattito parlamentare di livello adeguato alla problematica da affrontare, che – ricordiamolo – è la tutela della salute dei cittadini che consumano sostanze “ricreative”, come tabacco, alcol, per l’appunto la cannabis, cocaina, eroina, pasticche eccetera.

Un dibattito che avrebbe dovuto vertere, innanzitutto, sugli aspetti ‘tecnici’ e cioè la gradualità e la gravità dei danni alla salute di chi consuma, gli effetti farmacologici e, dunque, psicotropi, ma, soprattutto, i dati statistici della diffusione dei fenomeni e dei profitti legali ed illegali.

Se si fosse proceduto secondo logiche e secondo buon senso, oggi avremmo probabilmente già più o meno unanimemente legiferato. Purtroppo, non è così e molti elettori italiani vorrebbero comprendere ‘da che parte sta’ il Centrodestra.

Un Centrodestra che sembra dimenticare che da noi lo Stato lucra sui tabacchi, che un’Italia di pubblici esercenti e coltivatori si arricchisce grazie all’alcol, per non parlare delle centinaia di migliaia di individui che nel nostro paese sono, in un modo o nell’altro, al soldo di qualche mafia.

Un Centrodestra che sembra dimenticare che  la morale cattolica, riguardo l’uso di sostanze ricreative, è alquanto ambigua e carente, se:

  1. la Bibbia ha sempre dimostrato un grande favore verso l’alcol (Ecclesiaste 9:7 “Bevi il tuo vino con cuore allegro”; Salmi 104:14-15 Dio dona “il vino che rallegra il cuore dell’uomo”)
  2. il solo San Paolo che ebbe a condannare l’ubriachezza, che si diffuse endemicamente in Europa dalla caduta dll’Impero Germanico fino all’avvento del Puritanesimo e dello Stato moderno (sic!),
  3. per cannabis ed oppio non v’è menzione nè divieto nei testi sacri, pur essendo ampiamente noti ed usati nel Medio Oriente antico, e le fonti dottrinali (San Paolo) utilizzate per il Catechismo (2290-2291) sono le medesime applicabili per l’alcol, da cui non si comprende perchè si vietino le prime ma non il secondo
  4. il divieto di coltivazione della cannabis è moderno, risale al 1937 e venne introdotto per proteggere le attività industriali della petrolchimica Du Pont, dato che all’epoca la canapa era competitiva sia per la produzione di carta, sia come alternativa alla nascente plastica sia come base per carburanti
  5. il Vaticano fu storicamente promotore e, talvolta, gestore del gioco d’azzardo (lotterie) e dei collegati banchi dei pegni a Roma.

Dunque, visto che viviamo ormai in un mondo globale dove tutti sono più o meno informati degli usi e costumi altrui, ci piacerebbe che i politici di Centrodestra, nell’esprimere le proprie opinioni, dimostrassero almeno di conoscere la religione che professano e, al possibile, che non ci trattino puntualmente come degli ignoranti senza speranza.

Infatti, sarebbe anche bello che – riguardo alcol, eroina e promiscuità sessuale – il ministro Lorenzin parlasse di salute ai suoi elettori, spiegando che l’ostinata mancanza di informazione e prevenzione sulle epatiti e sulle malattie epatiche, ha fatto in modo che l’Italia detenga il primato europeo per il numero di casi di malattie epatiche, mentre cirrosi e tumori al fegato causano circa 20mila decessi all’anno, nonostante siamo secondi in Europa per numero di trapianti di fegato effettuati, ma il 15% dei pazienti il lista di attesa muore prima di ricevere il trapianto, quasi sempre per mancanza di organi disponibili.

Il ministro Alfano, vista la questione ‘sicurezza’ che preoccupa praticamente tutto il corpo elettorale, potrebbe farci sapere quali limitazioni alla vendita e al consumo intende introdurre, se l’eccesso di alcol riguarda oltre 8 milioni di italiani (con il 39,9% che consuma prevalentemente alcolici ad alta gradazione) e, soprattutto, i giovani di 18-24 anni (22% maschi e 8,7% donne) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (21,5% e 17,3%).

Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, dovrebbe ragguagliarci sulla posizione del partito, se la proposta di legalizzazione è stata firmata persino da Antonio Martino, ex Ministro degli affari esteri e Ministro della difesa, anche lui eletto con Forza Italia, ma – soprattutto – i suoi elettori sarebbero felici di conoscere le ragioni per cui afferma che il magistrato e presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone “dimostra incompetenza e irresponsabilità”.

Sono domande che ogni elettore di centrodestra si pone, se Matteo Salvini resta proibizionista, ma “se ci fosse la legalizzazione almeno eviteremmo l’ipocrisia democristiana di fare una legge che manda in galera il grande spacciatore e non il piccolo, tra l’altro a prescindere dal tipo di sostanza che viene venduta”, e se Giorgia Meloni ironizza sul provvedimento di legge definendolo una “operazione di distrazioni di massa”, ma sa altrettanto bene che i magistrati dell’anticorruzione e dell’antimafia, che si sono espressi pro-legalizzazione, sono persone esperte, caute e preparate.

Alfano, Lorenzin e Gasparri sperano forse di raggranellare consensi con slogan buoni forse vent’anni fa, vedremo se ci riusciranno, ma il mondo va da un’altra parte.
Peccato che il post Berlusconismo si stia dimostrando del tutto incapace di cogliere il cambiamento.

Demata

Droghe illegali? Niente pensioni …

6 Apr

Secondo il rapporto della Commissione europea, presentato da Europol e dal Centro europeo di monitoraggio su droghe e dipendenze, ogni anno gli europei spendono almeno 24 miliardi di euro per acquistare sostanze illegali.

 Il commissario agli Affari interni e all’immigrazione Dimitris Avramopoulos ritiene che il ‘big business’ della droga “rappresenta un quinto dell’intero giro di affari del crimine e i costi sociali sono anche piu’ elevati, in termini di danni alla salute, di crimini connessi, di distorsione dell’economia e di distruzione dell’ambiente”.
In effetti, il dato è molto più allarmante, se nel 2009 Unodc (l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella lotta alla droga e alla criminalità) riportava che in Italia,  60 miliardi di euro (oltre il 3% del PIL nazionale) sarebbero stati garantiti al crimine organizzato dal traffico di droga e una cifra equivalente proverrebbe da pizzo, armi e rifiuti, per un totale di proventi nell’ordine dell’8% del PIL italiano.
Viceversa, secondo i dati Onu, i proventi delle associazioni a delinquere negli Usa arrivano al 2,3% del Pil, all’1,2% nel Regno Unito, all’1,5% in Australia e all’1,3-1,7% in Germania e Olanda.
Sessanta miliardi di euro, che sarebbe davvero importante sottrarre al crimine (e al’evasione, riciclaggio, corruzione) di cui potremmo legalizzarne e fiscalizzarne almeno una parte (marijuana, morfine, tranquillanti etc), ‘regalando’ all’Italia l’immediata riduzione del debito (e la possibilità di intervenire sul biancio), ma anche molti meno introiti per le narcomafie e più denaro ‘legale’ in circolazione, come meno forze dell’ordine distolte da piccoli reati, e relativa ‘rifioritura’ di ampi territori.
Ma questo, mesi fa, non è avvenuto: Renzi ha ceduto al fronte cattolico e le cose son rimaste come prima. Non se ne riparlerà fino al 2018 come minimo, ma, intanto, salvate le banche, gli amici degli amici e … i principi religiosi … resta il fatto che qui non ci sono i soldi per le pensioni o per gli acquedotti.

A proposito, è di oggi che mancano 2-3 miliardi di euro per garantire almeno le pensioni minime … e che per un altro paio d’anni di flessibilità non se ne parlerà a causa del pareggio di bilancio.
Non era meglio fiscalizzare almeno i consumi di stupefacenti, i cui effetti (o danni) siamo assimilabili a quelli dell’alcool?

Demata

I diritti umani secondo l’Islam e non solo

25 Gen

Pochi sanno che i paesi di tradizione islamica sottoscrivono una Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ‘leggermente’ diversa dalla nostra.

Ad esempio, il “diritto alla giustizia” (art. 4) per il quale “ogni individuo ha diritto di essere giudicato in conformità alla Legge islamica e che nessun’altra legge gli venga applicata” , che “nessuno ha il diritto di costringere un musulmano ad obbedire ad una legge che sia contraria alla Legge islamica” e che (art. 5) “nessuna accusa potrà essere rivolta se il reato ascritto non è previsto in un testo della Legge islamica”.

Peggio ancora l’art. 12, che tutela il “diritto alla libertà di pensiero, di fede e di parola” che nei paesi islamici prevede che “ogni persona ha il diritto di pensare e di credere, e di esprimere quello che pensa e crede, senza intromissione alcuna da parte di chicchessia, fino a che rimane nel quadro dei limiti generali che la Legge islamica prevede a questo proposito”.
La Dichiarazione Islamica dei Diritti dell’Uomo segue precisando che “nessuno infatti ha il diritto di propagandare la menzogna o di diffondere ciò che potrebbe incoraggiare la turpitudine o offendere la Comunità islamica”

Infine, il “diritto di famiglia” prevede (art. 19) che “ognuno degli sposi ha dei diritti e dei doveri nei confronti dell’altro che la legge islamica ha definito con esattezza” e precisamente che «le donne hanno dei diritti pari ai loro obblighi, secondo le buone convenienze. E gli uomini hanno tuttavia una certa supremazia su di loro» (Cor., II:228).

I diritti universali, insomma, non sono proprio così ‘universali, se 1/3 della popolazione mondiale vive in stati dove i ‘diritti’ sono solo ‘islamici’.
Ma almeno li hanno firmati e, tra l’altro, la versione islamica dei diritti umani prevede regole ‘migliori’ per lo sfruttamento del lavoro e per l’usura: c’è anche chi non li ha firmati o l’ha fatto solo in parte ed in modo ‘sterile’.

Infatti, saranno probabilmente pochi quelli che si sono accorti che Israele non ha firmato i trattati ONU per il traffico di migranti, le tutele del lavoro, la tortura, la protezione dei civili, la pena di morte eccetera e, soprattutto, che … la Santa Sede non ha firmato nemmeno quelli sulle donne, sulla schiavitù, sul lavoro forzato o quanti relativi ai diritti umani e le libertà fondamentali dell’individuo in Europa.

Demata

La nuova classe dirigente per l’Italia? Tutta all’estero o in pensione

12 Ott

Alla fine anche il Vaticano si è dovuto arrendere, invocando una ‘nuova’ classe dirigente per Roma e per l’Italia, visto che si tratta della Capitale. Ma ‘nuovo’ significa tutto e nulla, come vedremo.

Ad esempio per i Cinque Stelle come per i Renziani, ‘nuovo’ equivale ad esser nati all’incirca prima del 1968: basta il dato anagrafico. E’ un’idea balzana, già coltivata dalla Beat Generation con esiti disastrosi, ma non è che ci si possa aspettare molto di più da una generazione cresciuta davanti alla televisione con pubblicità sparate ogni cinque minuti.
Peggio ancora se, dovesse insorgere il sospetto che è solo una rincorsa alle poltrone da parte degli ultimi arrivati … mentre gli over60 restano in sella a tutelare la propria progenie e mentre le migliori professionalità over50 stanno scappando all’estero o in pensione.

E ‘nuovo’ è il messaggio che Berlusconi – ormai ottantenne – ha cavalcato per oltre 20 anni e ‘nuovo’ era lo status ‘cult pop’ che il PCI di Togliatti ed Amendola conseguirono con l’aggregazione degli intellettuali nei primi anni Cinquanta.

Insomma, cambiar tutto per non mutare nulla. Tutto marketing, come al solito?

Difficile credere che – a o da Roma – arrivi una classe dirigente veramente ‘nuova’ ed ancor più è difficile credere che la generazione degli attuali quarantenni possa provvedere al quanto, preso atto che Renziani e Grillini non esitano a mostrare apertamente la presunzione di avere già in tasca quella verità che – viceversa -si dice di cercare.

E la presunzione è figlia dell’ignoranza e del’pressappochismo, come è madre di disastri e fallimenti.
Avanti con il nuovo anche se non c’è chi sostituirà con esperienza adeguata a fronte di un apparato che sembra un colabrodo?

Morale della favola? La nuova classe dirigente richiesta dalla Santa Sede non c’è più: dovevamo cambiare 20-30 anni fa e siamo arrivati troppo tardi; è tutta all’estero od in via di pensionamento.

Demata