Rimane sospeso il recupero di 150 euro al mese (di media) per i docenti, derivanti dagli scatti conccessi senza copertura finanziaria. A partire da gennaio 2014 (cioè oggi) lo scatto di anzianità è (per ora) esclusio e non sarà in cedolino paga.
Questo l’annuncio del governo: “Per quanto riguarda il 2014, il pagamento degli scatti potrà essere assicurato a seguito delle decisioni che verranno assunte nel prossimo Consiglio dei ministri per gli insegnanti che ne abbiano beneficiato nell’anno 2013“.
I docenti non guadagnano granchè, lavorano in strutture spesso pessime e degradate, non fruiscono di un piano di formazione nazionale da decenni – questo è vero – ma va anche considerata un’altra questione: quella della sostenibilità della spesa.
Infatti, mentre si tagliavano milioni di posti di lavoro nel settore privato, ma anche nei servizi e nella Sanità, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca decideva autonomamente (ndr. così sembrerebbe a sentire il M.E.F.) di incrementare gli stipendi del proprio personale.
Per onore della cronaca, ricordiamo che, nell’autunno del 2012, il ministro era Francesco Profumo, il quale propose l’incremento da 18 a 22-24 ore settimanali per i professori a corrispettivo di quei riconoscimenti salariali. Ricordiamo anche che l’accordo sugli scatti non fu siglato dalla Federazione Lavoratori della Conoscenza (ndr. CGIL Scuola).
150 euro di media per circa 700.000 docenti per 13 mensilità all’anno ammontano a circa 1,3 miliardi di euro di maggiore spesa annua …
originale postato su demata
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