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Concorsone Roma, un terzo dei posti resterà scoperto

9 Ott

Solo dopo un anno dall’inizio del mandato, il Sindaco – Roberto Gualtieri – giorni fa ha comunicato alla Giunta capitolina la decisione di assegnare le Politiche del Personale ad un assessore, Andrea Catarci, ex segretario territoriale di Rifondazione Comunista, a cui toccherà sbrogliare la matassa del ‘concorsone’ romano andato a vuoto, sia per l’inidoneità di oltre 230mila candidati sia perchè centinaia di posti non sono coperti (link).
Questo perchè – trascorsi quasi 2 anni – gli idonei avevano già trovato un lavoro, sempre che non confidino sul Reddito di Cittadinanza a vita, … di cui, davvero paradossalmente, proprio l’assessore al Personale è fermamente convinto.

In attesa di scoprire i risvolti di una situazione così incresciosa e di così improbabile soluzione, ripercorriamone i fatti.

Era aprile 2021 quando Renato Brunetta al Dipartimento della Funzione Pubblica riapriva le selezioni per concorso al Comune di Roma per 1.470 posti, avviato dall’Amministrazione di Virginia Raggi e rimaste bloccate sotto il Governo Conte.

Dunque, venivano riaperti i bandi e potevano essere accettate nuove domande, ma le prove concorsuali venivano determinate dall’agenzia nazionale Formez PA, trattandosi di avvocati, funzionari, poliziotti eccetera.

Le prove di concorso avevano inizio alla Fiera di Roma il 17 giugno e si concludevano il 4 agosto, alla Fiera di Roma, con oltre 230mila candidati e 66 sessioni d’esame per dirigenti, tecnici informatici, avvocati, assistenti sociali, funzionari, istruttori di Polizia Locale e istruttori amministrativi. Il concorso, gestito da Formez PA, consisteva in un’unica prova scritta digitale, costituita da 60 domande in 60 minuti.  

Tutto bene? No.

A febbraio 2022 l’ennesimo rinvio del Comune di Roma (“siamo quasi pronti”), dato che su oltre 230mila candidati solo 3280 erano gli idonei complessivi, con vistose carenze per alcune figure professionali.
Per il profilo di istruttore di Polizia Locale servono 500 posti, ma sono stati solo 223 quelli che hanno superato la prova. Per i tecnici (80 posti) gli idonei erano solo 23. Per il profilo di istruttore tecnico costruzioni, ambiente e territorio 200 i posti e prova superata da 120 candidati, per i servizi informatici appena 126 idonei per 120 posti.

Dopo di che la solita pioggia di ricorsi per bloccare la selezione, il Tar Lazio che riammetteva due candidati, le Politiche del Personale senza un Assessore. Un tormentone che durava da gennaio. (link)

E’ di queste ore la conferma che “nella polizia locale è stato assegnato solo il 50 per cento dei posti disponibili” e, addirittura, che “in 500 non si presentano. Tanti vincitori del “concorsone” non firmano il contratto”. (link)

Riuscirà l’assessore Catarci – che di tutto si è occupato finora – a trovare la quadra tra l’esigenza generale , funzionale e istituzionale di avere per strada quei 500 vigili che mancano e negli uffici quei 200 circa tecnici addetti ad urbanistica e informatica a fronte del gap di istruzione che c’è dietro 230mila inidonei, della scarsa appetibilità delle posizioni di lavoro, del datore (Comune di Roma) adempie con lentezza e della città non è molto attenta alle regole?

Speriamo solo che la cosa non si risolva con contratti d’opera temporanei dai poi stabilizzare con un concorso ad hoc, come è a Roma da molti decenni ormai.

Demata