La Repubblica (link) denuncia che i dati forniti dal ministro Gelmini, relativi all’aumento di bocciati nelle scuole superiori, è erroneo: in realtà, secondo il quotidiano romano, i promossi sarebbero stati addirittura in aumento.
Niente tolleranza zero contro studenti ignoranti, volgari e svogliati?
A leggere tanti scrutini od a sentire tante famiglie, il pugno di ferro c’è stato e, se il dato di La Repubblica, il fatto sarebbe gravissimo, dato che dimostrerebbe che una parte dei licei ed istituti sta facendo la propria parte, mentre una non precisata percentuale avrebbe addirittura incrementato il lassismo.
Ovviamente, al giornale di Scalfari ed Ezio Mauro interessa solo l’ennesimo flop del ministro lumbard e non anche l’indecenza professionale dei docenti di troppi diplomifici …
Siamo alle solite, dopo il famigerato tunnel Milano-Gran Sasso e la “riforma epocale” senza denari, arriva un altro mito (o miraggio?) sfatato.
I miraggi e gli sbandamenti sono ormai tanti più di tanti.
Tagli del personale docente mai ben quantificati, due anni di fondi insufficienti per i supplenti e per il funzionamento, il terno al lotto dei lavoratori exLSU e del loro costo, l’istruzione tecnico-professionale e le scuole materne definanziate, i fondi per il telelavoro destinati al FORMEZ, le dirigenze superfetate al punto da doverne tagliare un quinto.
Le piccole località private addirittura delle scuole elementari, gli organici dei bidelli al lumicino, gli edifici scolastici nel degrado senza che gli enti locali abbiano finanziamenti sufficienti, l’assenza di controlli sulla spesa degli enti locali per scuole e diritto allo studio.
I tagli e le assegnazioni di fondi e personale che non si sa quale prevedibile regola seguano e soprattutto “dove” siano effettivamente decisi, lo smatellamento in RAI degli educative channels di cui è comprovata nel mondo l’efficacia didattica, la regressione delle politiche d’istruzione e culturali per gli italiani all’estero, l’assenza di un percorso pubblico e trasparente nell’individuazione degli elementi di qualità delle Istituzioni Scolastiche e soprattutto di quelli valutativi, tenuto conto che la Costituzione le rende gestionalmente autonome rispetto al MIUR.
Ormai, resta solo da chiedersi quanti anni saranno necessari per ripristinare un circuito di distribuzione delle risorse e di controlli, che sia equo, trasparente, efficiente ed efficace.
originale postato su demata
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