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Undicesimo monaco suicida per protesta in Cina

21 Nov
 Una monaca tibetana, Palden Choetso di 35 anni, si è data fuoco, nella città di Dawu, provincia di Sichuan, per protestare contro la repressione religiosa e l’occupazione cinese del Tibet.
Il fatto, accaduto il 3 novembre scorso, sarebbe passato inosservato se non fosse stato per un video amatoriale (link) che documenta il fatto.
E’ l’undicesimo suicidio per protesta che accade nel 2011.  La donna ha urlato lo slogan “Per un Tibet libero”, prima di darsi fuoco.
La Cina Popolare occupa, da diversi decenni ormai, le regioni del Sichuan,dove nacque il culto buddista shaolin, e del Tibet, dove è molto diffuso il buddismo lamaista.
Il regime di Pechino è arrivato a rapire e deportare il futuro Dalai Lama, visto che i tentativi di imporre un “buddismo di Stato” non sono andati a buon fine.
Il tallone d’achille del gigante orientale è la libertà di espressione ed, in particolare, quella religiosa, visto che in Cina il “modello” è quello orwelliano.
E’ davvero intollerabile che gli Stati occidentali non osino protestare contro questa barbarie, solo per il tornaconto dei propri governi corrotti ed inbebitati fino al collo e per quello delle proprie “compagnie delle indie”, che devono produrre “a meno del meno” pur di innalzare gli utili.
originale postato su demata

Gedun Choeky Nyima, prigioniero di coscienza

24 Mar

Panchen Lama Association.jpg

Gedun Choeky Nyima, il più giovane prigioniero di coscienza del mondo

Il Panchen Lama o Panchen Erdeni è una delle due maggiori cariche del Tibet e massimo esponente del Buddhismo locale.

Il Panchen Lama è considerato la reincarnazione di Amitabha Buddha e il nome vuol dire “Grande Studioso” e deriva dal sanscrito paṇḍita (studioso) e chenpo

Attualmente c’è una controversia su chi sia il vero 11° Panchen Lama.

Infatti, nel pieno rispetto delle antiche usanze e tradizioni tibetane, nel 1995 il quattordicesimo e attuale Dalai Lama, Tenzin Gyatso, riconobbe in Gedhun Choekyi (nella foto)  la reincarnazione del Panchen Lama, ma le autorità di Pechino lo rapirono immediatamente, e al suo posto imposero, nel novembre dello stesso anno, un loro Panchen Lama, un certo Qoigyijabu figlio di un influente funzionario del Partito Comunista Cinese.

Gedun Choeky Nyima nacque nel Tibet centrale, a Lhari, a poca distanza da Lhasa, da una famiglia di contadini ed oggi, inconsapevole del suo destino, si trova confinato in un luogo segreto con tutta la sua famiglia.

In tutti questi anni ha vissuto sempre e solamente nella condizione di prigioniero politico, con generale indignazione da parte delle organizzazioni internazionali.

Attualmente il legittimo Panchen Lama (quello nominato dai tibetani) è considerato il più giovane prigioniero di coscienza del mondo”.

IL 14 MAGGIO 2008 RICORRE IL TREDICESIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DEL PANCHEN LAMA.

ATTIVIAMOCI CON RINNOVATO IMPEGNO CHIEDENDO SUE NOTIZIE E LA SUA LIBERAZIONE.

1) Scrivete una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Cliccate qui per
scaricare la lettera campione e l’indirizzo

2) Scrivete una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite
Cliccate qui per scaricare la lettera campione e l’indirizzo