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Fuga di cervelli? Una buona notizia …

11 Set

(ASCA) – Chianciano Terme (Si), 8 settembre
”Fuga di cervelli, cioe’ belle teste italiane che vanno a fare ricerche in altri Paesi? Ma la fuga dei cervelli e’ innanzitutto una buona notizia: vuol dire che abbiamo cervelli e che, se ce li portano via, abbiamo buone scuole”. Lo ha detto Corrado Passera, ministro per lo Sviluppo economico, rispondendo a una domanda dei giovani dell’Udc.

Buone scuole?

Il ministro sa che siamo il fanalino di coda dell’OCSE quanto a livello di istruzione dei nostri ragazzini e che il dato è persistente da anni ed anni, dunque stiamo parlando anche degli attuali 25enni in cerca di impiego con danni epocali per il paese.

Oppure che la quota di laureati in materie scientifiche ed ingegneria, da decenni, è una piccolissima parte del totale, forse nemmeno il 5%, mentre nei paesi avanzati si supera, di norma, il 10% della popolazione. Ovviamente, in un paese così, va progressivamente a finire che non funziona nulla come dovrebbe e diventa difficile anche il manutentare correttamente.

Ci sarebbe anche da spiegare al nostro ministro – con tutto lo staff che si sono portati dietro – che, secondo i dati più svariati, sembrerebbe proprio che all’incirca il 40% degli italiani adulti ha conseguito un diploma, che potrebbe esserci un bel 15% di popolazione che ha conseguito solo la licenza elementare.
Bisognerebbe accennare anche alle periferie e alle zone depresse/a rischio, dove i maschi diplomati a volte non superano il 20% del totale e che le donne, che arriverebbero al 40%, sono sostanzialmente disoccupate o precarie anche a causa della poca formazione ricevuta in istituti malmessi con docenti che cambiavano di anno in anno. Oppure a quel 3-4% del PIL che comunie province dovrebebro spendere per ‘il diritto allo studio’ e che, invece, diventano sagra patronale, intercultura, multimedialità, evento locale.

Dulcis in fundo, potremmo ricordare che non stiamo parlando dell’istruzione o delle scuole, ma di una infrastruttura nazionale chiamata Sistema di Istruzione Nazionale. Proprio quell’infrastruttura che lo Stato italiano, fin dal 1871, finanziò poco e male, ritardando fino al Ventennio fascista la formulazione di un quadro unitario di studi e gestendo ancora oggi il comparto come una sorta di riserva lavorativa per donne (casa, chiesa scuola) e giovani laureati precari e come un settore minore dell’edilizia pubblica nonostante si tratti di oltre 40.000 edifici, dove ospitiamo quotidianamente il futuro del nostro paese.

E se – già oggi e probabilmente domani – dovessimo prendere atto che i cervelli in fuga dall’Italia fossero gli ultimi rimasti e che non ne abbiamo abbastanza per far funzionare il paese?
Farci dirigere da francesi e tedeschi o cinesi, è questa la soluzione infrastrutturale per l’Italia?

originale postato su demata

Terremoti? … un castigo divino.

22 Mar

Secondo quanto riportato da La Stampa,  ecco cosa avrebbe dichiarato Roberto De Mattei, vicepresidente del CNR, all’emittente radiofonica Radio Maria riguardo il terremoto e la catastrofe in Giappone.

Il sisma “è stato un modo per purificare”.
Le catastrofi “sono voce terribile ma paterna di Dio” e possono “essere, e sono, esigenza della giustizia divina”.
Il terremoto è un “battesimo di sofferenza”.
“Dio si serve delle grandi catastrofi per raggiungere un fine alto della sua giustizia”.

Tutto davvero molto poco scientifico.

E’ vero che parte delle frasi sono citazioni di un discorso, altrettanto inquietante, tenuto da un arcivescovo cattolico, eppure, il dott. De Mattei è all’apice di uno dei più costosi enti di ricerca del mondo: il Centro Nazionale delle Ricerche italiano.

Pensate che il dott. De Mattei si dimetterà o che verrà licenziato? Io temo proprio di no.

Fukushima, i fatti

17 Mar

Da diversi giorni, nonostante l’assedio mediatico cui siamo sottoposti, la pubblica opinione non riesce a sapere con una minima esattezza cosa stia accadendo a Fukushima.

La BBC, come da tradizione, ha pubblicato una serie di diapositive che spiegano egregiamente gli aspetti tecnici che nessuno finora è riuscito ad esporre al grande pubblico.

A partire dal 14 marzo, una serie di incendi ed esplosioni hanno danneggiato quattro dei sei reattori dell’impianto.
Guasti all’impianto di raffreddamento sono all’origine del problema.
Nelle esplosioni cegli impianti 2 e 3 hanno comportato possibili fughe di vapore radiottivo.

Infatti, all’interno di ogni reattore, il combustibile nucleare produce vapore acqueo, che, a sua volta, produce elettricità passando attraverso delle turbine.
Dopo la scossa di terremoto, le barre di controllo si sono automaticamente riposizionate per fermare la reazione nucleare e spegnare il reattore.
A quel punto, però, il sistema di raffreddamento, che fa circolare acqua per impedire il surriscaldamento, è andato in blocco a causa dei danni alle sottocentrali elettrice, causati dallo tsunami.

Così andando, buona parte dell’acqua è eaporata, lasciando scoperte le barre e si ritiene che stia fondendo il loro rivestimento con rilascio di zirconio.
Questo metallo, reagendo con il vapore, ha prodotto dei composti molto volatili, che, compressi nell’impianto di aspirazione, sono esplosi danneggiando l’edificio che contiene il reattore.
Fonti ufficiali riferiscono l’uso di acqua marina, piuttosto inusuale, e di acido borico, che inivisce la reazione nucleare.

Uno dei principali timori è che, nel reattore 2, si sia danneggiata la vasca di “soppressione” dove va a condensarsi il vapore. Se così fosse, il vapore avrebbe la diffondersi nell’aria con le sostanze radiottive che trasporta.
Ci sono anche due incendi nel reattore 4, dove le vasche di storaggio sono a  corto di acqua e dove sono conservate le barre esaurite di combustibile nucleare.

Dal 17 marzo, gli elicotteri scaricano acqua nel reattori 3 e 4 nel tentativo di colmare di nuovo di acqua le vasche semiesaurite.

Non era così difficile da spiegare, vero?