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Dalla parte dei tassisti

18 Gen
“Liberalizzare le licenze dei taxi” è una contraddizione in termini se si vanno a vedere gli effetti: oggi padroncini, “imprenditori”, domani lavoratori in affitto per qualche coop o ditta.
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Quanto al “beneficio per i cittadini”, aggiungiamo che solo se un’azienda ha un bel tot di taxi col giusto ciclo di uscite e manutenzioni, pagando i tassisti quanto son pagati a New York, le tariffe si abbattono ed il numero delle corse aumenta.
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Ovviamente, i tassisti non ci stanno … come non avrebbero dovuto starci, ad esempio, i salumieri, una volta commercianti ed imprenditori ed oggi ridotti a banconisti da supermercato con i contratti che sappiamo.
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Per concludere, considerato il “sano” egoismo che anima l’emotività umana e che determina tante decisioni, se oggi ci lamentiamo delle sale giochi al posto delle mercerie sotto casa nostra, proviamo ad immaginarci nelle mani di un autista appena immigrato, che non parla bene la lingua ed è in balia del tomtom.

A New York e Parigi capita.

Taxi in rivolta ed a ragione

13 Gen

Il 23 gennaio prossimo venturo è previsto lo sciopero dei taxi proclamato dai sindacati di categoria, ma le azioni di protesta sono già in corso, nonostante il Garante abbia già precisato che è “illegittimo”.

Infatti, a Napoli è occupata dai taxi Piazza del Plebiscito ed a Linate e Fiumicino i tassisti rifiutano di caricare i passeggeri. Alla Stazione Termini di Roma come altrove, solo una parte dei taxi funziona tra lo sdegno degli altri tassisti riuniti in assemblee spontanee.

Tassinari selvaggi e scorretti? Affatto.
Lo sciopero dei taxi del 23 gennaio è stato indetto dai sindacati per protesta contor le annunciate libberalizzazioni dei taxi, ma le agitazioni “selvagge” sono causata dalla mancata convocazione del governo dei sindacati ed associazioni dei tassisti.

Rifiutarsi di convocare le parti sociali è un bel difetto di “comunicazione istituzionale”, se non una vistosa scorrettezza, visto che i tassisti non sono lavoratori dipendenti, che ricade su noi cittadini.
Non a caso lo stesso Garante ha comunicato che “”ee le parti lo ritengono l’autorità di garanzia sugli scioperi è, comunque, disponibile a proporsi, come sede di mediazione e di confronto, per una possibile soluzione condivisa della vicenda”.

Ve li immaginate voi, Monti e Passera, mettersi, per la prima volta nella loro vita “d’elite”, a confrontarsi alla pari con persone che guadagnano 2.000 euro al mese ed hanno studiato fino alle medie od al diploma?

originale postato su demata