La Grecia ha da giorni interrotto gli scambi finanziari con l’estero ed a causa di questo sta venendo meno la disponibilità di farmaci nel paese al punto che la stessa Germania vuole attivare aiuti umanitari.
Ecco i risultati del dilettante allo sbaraglio Varoufakis, che voleva ritornare alla dracma e non saldare i debiti contratti.
Intanto, il ministro dell’economia Giorgos Stathakis ha annunciato che la Grecia ha ammorbidito le sue pretese e chiederà solo il taglio di 100 miliardi di debito, travestendolo da spalmatura per non falcidiare l’euro e le tasche degli europei. Magari …
In quali mani si siano messi i greci dovrebbe essere chiaro ormai a tutti e ancor più per noi italiani che ricordiamo ancora certi ‘partiti di lotta e di governo’, i ‘tesoretti’ poi dimostratisi voragini, la finanza ‘creativa’ che ha messo in ginocchio Roma molto prima che la Grecia.
E quale sia il carico di diffidenza che ormai grava sui greci è tutto nelle dichiarazioni di Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogroup: “aspettiamo nuove proposte e vedremo se sono credibili” …
Sarcastico ma esplicito anche l’antipatico Juncker:: “Ci è stato detto che dobbiamo rispettare il voto del popolo e io non mancherò di farlo. I cittadini della Grecia hanno parlato e mi piacerebbe capire quello che dicevano. Ma la domanda che è stata posta al popolo greco (ndr. con il referendum) è qualcosa che non esiste.
Forse qualcuno dovrebbe spiegarmi in dettaglio cosa tratti la domanda che è stata posta popolo greco, ma forse ci sarebbe stata troppa carne da mettere al fuoco (it would be too much of a circus = sarebbe stato davvero un gran casino).”
In effetti il quesito posto ai greci era molto superficiale, ovvero se “deve essere accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi nell’Eurogruppo del 25 giugno 2015” ed i greci hanno risposto di ‘no’, ma … questo può significare l’insolvenza più caparbia od il desiderio di saldare prima possibile oppure cedere ad altri stati tot isole ed isolette o … chissà quante altre soluzioni più o meno incredibili … incluso il confondere una croce messa su una scheda di un referendum frettoloso e pauroso con una effettia base popolare per Syriza e Tsipras.
Più simpatico il nostro ministro degli esteri Gentiloni: “sappiamo bene che la Grecia è fuori dai parametri e non per colpa dei tedeschi cattivi, ma per responsabilità delle leadership che si sono succedute ad Atene negli ultimi 15/20 anni. La Bce ha preso le sue decisioni, che non sono di competenza della politica. Ma i governi non possono scaricare il peso delle scelte sulle spalle per quanto robuste del governatore. La politica non può rinunciare al suo ruolo.”
Morale della favola: i greci sono vessati non dalle banche assassine, ma da se stessi e dai politici corrotti od incapaci che riescono a scegliersi. Quanto alle “bugie dalle gambe corte”, come “le chiacchiere e i distintivi”, coloro che sono ‘pro Grecia, anti Banche’ dovrebbero informarsi meglio: Tsipras (ed il suo partito, Syriza, con il 60% dei greci per ora al seguito) non vogliono restituire centinaia di miliardi di euro al Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf) e al Meccanismo europeo di stabilità (Esm), oltre che alla BC … cioè a noi.
Demata
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