Mario Monti racconta ai giornalisti stranieri che “la maggioranza degli italiani percepisce questa riforma del lavoro come un passo necessario nell’interesse dei lavoratori” e, nelle foto, è possibile notare che … gli è cresciuto leggermente il naso, come accadeva a Pinocchio nel dire le bugie.
Un sondaggio “fresco fresco”, effettuato da Digis Srl per SKY24, mostra come solo il 22% degli italiani è d’accordo con la Riforma Fornero del lavoro. Viceversa, il 36% vorrebbe una “conciliazione”, come grosso modo come chiedono i sindacati e come prevede il “vero” modello tedesco, il 26% è fermamente contrario, il 16% ritiene che non sia una cosa così urgente, il 9% non risponde proprio.
A riprova della profonda sfiducia degl iitaliani ben il 56% è contrario all’abolizione degli stage gratuiti in azienda, perchè sono “una opportunità per i giovani al primo impiego”.
Se non bastasse questo a dimostrare che “l’ottimismo” di Mario Monti e delle redazioni giornalistiche italiane è del tutto inattendibile, c’è anche il sondaggio EMG per Telecom-LA7, su una base di affluenza alle urne del 67% degli elettori, con riferimento alle future elezioni per la sola Camera dei Deputati, dato che il Senato intendono votarselo da soli:
- Partito Democratico: 26.6% (26.0%)
- Popolo della Libertà: 23.8% (23.6%)
- Sinistra, Ecologia e Libertà: 8.8% (8.7%)
- Italia dei Valori: 7.8% (7.7%)
- Lega Nord: 7.9% (8.4%)
- UDC: 7.2% (7.0%)
- Cinque Stelle: 3.9% (4.4%)
- Futuro e Libertà: 3.0% (3.2%)
- Federazione della Sinistra: 2.0% (2.2%)
- Verdi: 1.6% (1.6%)
- La Destra: 1.6% (1.3%)
- Partito Socialista: 1.2% (1.2%)
- Alleanza per l’Italia: 0.8% (0.6%)
- Grande Sud: 0.8% (0.9%)
- Mpa: 0.7% (0.9%)
- SVP: 0.5% (0.5%)
- Radicali: 0.5% (0.6%)
- Pli: 0.5% (0.5%)
- Altri: 0.8% (0.7%)
Andando per aggregati elettorali, qualcosa balza all’occhio con prepotenza:
- Patto di Vasto: 46,8% (PD, SEL, IDV, Sinistra, Verdi)
- Centrodestra + Lega: 34,5% (PdL, Destra, PSI, Lega)
- Terzo Polo: 11% (UDC, FLI, Alleanza)
- Autonomie senza Lega: 2% (MPA, Sud, SVP)
- Altri: 5,7% (5 Stelle, Radicali, Liberali, altri)
Alcuni fatti sono, dunque, evidenti se confrontati con i dati di qualche tempo fa, ad esempio mentre mezza Italia era sommersa dalla neve:
- l’iniquità delle misure sulle pensioni e sul lavoro e dei pesanti tagli lineari in corso spinge l’elettorato “verso sinistra” e lo sta facendo in modo indistinto quasi fosse semplicemente un “porto sicuro”;
- un futuro governo di centrodestra non sembra avere i numeri e, comunque, avrebbe una vita difficile e probabilmente breve. Ciò anche considerando la cooptazione di una parte del Partito Democratico (Veltroni, Fioroni, Letta) in una Grosse Ammucchiata con il Terzo Polo e senza la Lega;
- le spinte autonomistiche appaioni irrilevanti su scala nazionale;
- la necessità di accordi locali tra partiti maggiori ed UDC o Lega, per le amministrative, non dovrebbe più condizionare così pesantemenre le alleanze nazionali, se parliamo di una Camera con 3-400 deputati: i numeri della Lega e del Terzo Polo sono sostanzialmente statici.
L’abbraccio “fatale” tra Partito Democratico e Mario Monti non ha gambe lunghe, visto che la migliore “Grosse Ammucchiata” è rappresentata da un governo di “Unità Nazionale” (cosa un po’ diversa …) con PD, Terzo Polo, IDV ed Autonomie (41% circa), all’opposizione il Centrodestra + Lega a circa il 35% e SEL a circa il 9%, un congruo 33% dell’elettorato che, messo dinanzi ad una proposta seria, potrebbe decidere di andare a votare … ed un premio di maggioranza che è ancora tutto da decidere.
Ovviamente, se il Parlamento dovesse ostinarsi a lavorare sulla cosiddetta “bozza Violante”, che non consente agli elettori di votare per il Senato, la necessità di votare prima per le Politiche è impellente se vogliamo evitare, come accaduto da 20 anni, che piccoli partiti o gli “outsider delle Primarie” od i “capibastone locali” stravolgano il quadro nazionale, facendo leva sugli esiti delle Amministrative.
La priorità, dunque, non è chiedersi se esiste un’alternativa a Mario Monti, domanda alla quale non c’è risposta se non si è a conoscenza di quale sia la legge elettorale con cui si andrebbe a cercare tale “alternativa”.
La priorità è votare una legge elettorale. Subito.
originale postato su demata
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