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Terrore a Parigi: chi sono i mandanti

9 Gen

Secondo la stampa francese, sarebbe Nasser al-Wuhayshi, il fondatore di al-Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP), ad aver ispirato, se non addestrato, i fratelli Kouachi, mentre  il loro ‘mentore’ sarebbe Boubaker al-Hakim, già Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento e da almeno un anno al servizio del Daesh /stato islamico.

Nasser al-WuhayshiAl-Wuhayshi – yemenita, 37 anni e una taglia da 10 milioni di dollari sulla testa – è il capo di al-Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP), il ramo più temuto della rete fondata da bin Laden, ed, in un video nel mese di aprile 2014, faceva appello a continuare la guerra contro “i crociati” occidentali “per quanto possibile” .
E Said Kouachi , uno dei due fratelli autori della strage presso la sede di Charlie Hebdo, aveva ricevuto addestramento militare durante un soggiorno in Yemen nel 2011 e aveva chiesto all’uomo a cui ha rubato l’autovettura durante la fuga, di “dire ai media che si tratta di al-Qaeda in Yemen”.
Nessuno sa se Said abbia incontrato personalmente al-Wuhayshi, ma, già nel 2013, l’intelligence Usa aveva intercettato una comunicazione tra al-Wuhayshi e Ayman al-Zawahiri, l’attuale leader di al-Qaeda dove si parlava di un attacco destinato a “cambiare il volto della storia.”

Nel 2009, Nasser al-Wuhayshi tentò di far esplodere un aereo di linea da Amsterdam a Detroit, ma il suo uomo con esplosivi nascosti nelle mutande venne sopraffatto dagli altri passeggeri, e cercò di assassinare il Vice Ministro degli Interni saudita, ma il kamikaze, che aveva inserito esplosivi nel retto, espolse prima del tempo. Nel 2010, aveva nascosto due bombe in una stampate per far esploder un cargo in volo, ma il piano era stato scoperto.
Ma, se la pista yemenita sarà confermata, al-Wuhayshi avrà firmato il suo primo eccidio fuori dallo Yemen ed è una ‘bella carriera’ per uno che era “il servo che portava l’acqua per le abluzioni” di Bin Laden ed il cui merito du solo quello di aver organizzato la sua evasione dalla prigione di Sana’a nel 2006, come ha confermato Nasser al-Bahri, ex guardia del corpo del defunto leader di al Quaeda.

Nel 2014, sfidò Abu Bakr al-Baghdadi a capo del Califfato dall’organizzazione proclamato Stato islamico, ma oggi gli attentati di Parigi indicherebbero un avvicinamento delle due organizzazioni.

Infatti, gli analisti francesi sembrano essere d’accordo sul fatto che la strage di Charlie è stato probabilmente il punto di partenza di una più ampia ondata di attentati in Francia.
Anche Amedy Coulibaly, autore di due attacchi e morto nell’assedio della drogheria kosher di Porte de Vincennes, era conivolto con il più giovane dei due fratelli Kouachi, Cherif, nel piano di fuga di Smain Ait Ali Belkacem ed ambedue erano rapinatori abituali.

Tutti e tre i trentenni appartenevano alla cosiddetta filiera jihadista  “des Buttes Chaumont”, la cui figura carismatica era l’Imam Farid Benyettou, ed avevano probabilmente avuto contatti con Boubaker al-Hakim, francotunisino nato a Parigi nel 1983 e coinvolto nel 2013 negli omicidi ‘assassinio di due personalità tunisine di sinistra, Chokri Belaid e Mohamed Brahmi.

Boubaker al-HakimIn particolare, l’esperto sul radicalismo islamico Jean-Pierre Filiu, che ha indagato su questo piccolo gruppo, ritiene che Cherif Kouachi  ha probabilmente seguito al-Hakim Boubaker nella transizione da al Quaeda verso Daesh / stato islamico. In particolare, ricordiamo che al-Hakim Boubaker era un amico d’infanzia dei fratelli Kouachi  e che suo fratello Redhouane El Hakim è morto in Irak nel 2004 a Falloujah, combattendo per quel Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento, che l’anno successivo confluirà in al Queda e che ispirarà gli attentati di Madrid.

Una visione che – dopo gli attacchi congiunti di Coulibaly, condividono varie forze di polizia e di intelligence: la strage di Charlie Hebdo è stato “il segnale di partenza per una ondata di operazioni terroristiche molto più ampia” e da questo l’enorme allarme che c’è in Francia: i documenti sequestrati nel corso delle prime indagini dimostrebbero l’esistenza di una  rete per fare il maggior numero di vittime, sulla falsariga dei ‘guerrieri ghazi’ islamici, che venivano infiltrati dietro le linee cristiane per eseguire azioni sanguinarie e terrorizzanti.

originale postato su demata