Tutti possono fare un piccolo esperimento, digitando su Google ‘degrado Roma‘ e selezionando solo le notizie delle ultime 24 ore.
Ecco cosa è apparso tra i primi venti link:
- L’agonia di Atac e il colpo di grazia della Giunta Raggi spiegati alla perfezione – Romafaschifo
- Fotogrammi di degrado: non si salvano neanche gli asili nido – Vigna Clara Blog
- Garbatella: degrado nei parchi che vennero inaugurati due volte – Urloweb
- Roma, sfregio a Trastevere: la fontana della Botte ricoperta dai writer – Il Messaggero
- Meningite: a Roma l’addio a Susanna Rufi – Il Messaggero
- Crolla soffitto in un asilo nido – Jobsnews
- L’ultimo spettacolo del cinema Apollo: si sta sgretolando – Diarioromano
- Le favelas sotterranee: il volto nascosto di Roma – Il Giornale
- Degrado capitale: quanto sei sporca Roma (video) – Repubblica
- Chiusi 36 siti archeologici. Lo spreco di Roma Antica – Il Tempo
- Campidoglio e Soprintendenza lasciano i tesori nel degrado – Esquilino’s Weblog
- Telecamere, anni di reati e degrado sotto gli occhi elettronici – Corriere.it
- Borseggi nella metropolitana di Roma – Jimmy Ghione / Striscia la notizia
Si potrebbe pensare “eh ma anche a Milano, anche a Napoli” … ma andando a digitare ‘degrado Milano‘, tanti articoli generalisti, ma la notizia di una villa dimenticata, mentre per ‘degrado Napoli’ troviamo i soliti articoli su rifiuti accumulati da qualche parte e i vandalismi nella Stazione Centrale.
La ‘differenza’ la fanno un sistema di mobilità agonizzante, un degrado architettonico capillare e la notoria autoreferenzialità organizzativa della Capitale, mentre nelle altre due metropoli sono un fiore all’occhiello i trasporti urbani e le infrastrutture stradali come il restauro e il recupero urbano o la disponibilità ad adottare modelli altrui.
Non è bella Roma in rovina, caso mai son belle le sue rovine.
Rovine lasciate ‘intatte’ dalla Storia per ricordare a Roma di un Impero che cadde quando – vittima delle chiacchiere del Foro e delle rivalità dei Senatori – Roma cessò di essere utile all’Impero che da lei dipendeva.
Una Roma che oggi non ha un governo effettivo per l’Italia e neanche per la Regione Lazio, mentre al Comune non è molto diverso, se il Sindaco è ancora allo stallo post-elettorale della miriade di assessori e del bilancio bloccato con l’Atac fuori mercato, tante regole da cambiare con i dipendenti comunali, la raccolta rifiuti e l’approvvigionamento idrico tutti ancora da ‘ristrutturare’, un territorio da mettere in sicurezza sotto tutti i punti di vista … da cui il ‘degrado’ che constatiamo e leggiamo ovunque.
Quanto ancora l’Italia e l’Europa (ma anche il Mediterraneo) potranno permettersi lo stallo ormai ultraventennale del processo di innovazione organizzativa che, a partire da una trentina di anni fa, la capitale doveva avviare e concludere al passo con francesi e tedeschi?
E quanto ancora il Vaticano potrà sopportare una così degradante immagine di Roma, che fa il giro del mondo ogni 24 ore, mentre proprio di immobilismo, corruzione e lassimo è accusato il Cattolicesimo fin dal primo scisma, passando poi per Lutero e tanti altri.
Demata
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