Era il 2005 quando tra mille polemiche vide alla luce il primo ‘decreto Milleproroghe’, necessario a prorogare norme non convertite in legge o emanare disposizioni urgenti per materie in cui non si è pervenuti a legge organica.
Questo strumento, nato come misura eccezionale perchè la consueta finanziaria di Natale non era pervenuta ad accordo, è stato riproposto in tutti gli anni a seguire, eccetto che nel 2012, quando il governo Monti anticipò le mosse con la stangata di Natale.
E c’è passato di tutto nei decreti Milleproroghe …
Ad esempio, le micidiali – come oggi sappiamo bene – normative sulle discariche del 2006 o le deroghe nel settore delle infrastrutture e dei trasporti e la modifica del patto di spesa sanitaria delle Regioni del 2007.
Del 2008 ricordiamo l’ulteriore slittamento del termine entro il quale effettuare le assunzioni di personale pubblico già programmate per l’anno 2008 e la liberalizzazione del telemarketing tramite l’autorizzazione alle chiamate pubblicitarie anche senza il consenso dell’utente.
Peggio ancora il 2009, quando si cancella la norma sugli edifici ecologici e si concede alle aziende la possibilità di usare, per la propria attività promozionale, le banche dati tratte dai vecchi elenchi telefonici.
Per non parlare dell’eterna proroga del commissario per il terremoto dell’Irpinia del 1980 e quella del commissario ai rifiuti di Palermo …
Queste le perle – solo alcune – inserite in un ammasso di regole e regolette, condite con disposizioni di spesa, che spesso non potrebbero essere approvate tout court se rese leggi a pieno titolo.
Nel caso del Milleproroghe in corso di approvazione, ad esempio, la proroga nella messa in opera del sistema di tracciabilità dei rifiuti (Sistri), per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, e per i Comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della Campania che diventerà operativo tra un anno e non tra un mese.
Il tutto mentre non si comprende perchè il Sistri non debba funzionare su tutto il Paese, visto che i rifiuti in Campania sono arrivati da altre regioni.
O che non riuscirebbero a sopravvivere al battage mediatico, se discusse in Parlamento, come ad esempio gli sfratti per «morosità incolpevole» di persone (famiglie) che hanno perso il lavoro ‘ope legis’ senza un corrispettivo aiuto sociale, come nel caso degli esodati.
Piove sul bagnato, raining stones …
A cosa serve il Milleproroghe?
Ad avere la prova documentale dell’incapacità a governare in modo organico.
Altro che Spending Review triennale (quella vera e non quella di Mario Monti) altro che programma di governo e di riforme.
Ecco qualcosa che potrebbe prometterci Matteo Renzi: mai più Milleproroghe. Le cose vanno fatte per tempo.
originale postato su demata
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