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Una Roma a destra sterilmente sinistra

11 Mag

Mentre a Milano lo scandalo delle 2,5 tonnellate di mozzarelle blu per le mense scolastiche scivola via senza affatto turbare la conduzione della città, a Roma la campagna elettorale è già iniziata e, con lei, la “caccia al Sindaco” Gianni Alemanno.

Una caccia “di per se” facilissima, visto che nulla o poco se non peggio è stato fatto in questi anni, che però prende vie inconsuete ed improbabili, visto che gli “altarini” del Comune di Alemanno son gli stessi dell’era Veltroni con qualche variazione in tema.

Infatti, così andando le cose nella nostra inefficiente Capitale, tutto quello che si riesce a rimproverare ad Alemanno è il suo passato “fascista”.

La polemica in corso è quella di Mario Corsi, detto Marione, che il 25 maggio per riceverà al Campidoglio il premio “Microfono d’oro 2012” sulla base, sia chiaro, delle preferenze espresse dai cittadini.

Marione è uno speaker sportivo molto seguito nella Capitale pere la sua trasmissione “Te la do io Tokio”, dedicata alla squadra di calcio della Roma e ai suoi tifosi, ha un effettivo seguito.

Il “problema” è che, oltre 30 anni fa, Mario Corsi, militante di estrema destra, rimase coinvolto di diverse inchieste riguardanti i Nuclei armati rivoluzionari, un’organizzazione terroristica di estrema destra attiva fra il 1977 e il 1981. Pur avendo dei precedenti minori, riguardo ai NAR, va precisato che Mario Corsi è stato assolto dall’accusa dell’omicidio di Ivo Zini, mentre il caso Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci è stato archiviato per insufficienza di prove.

Come capotifoso della A.S. Roma è stato accusato di recente da una inchiesta delle Iene di aver tentato di truffare/ricattare la nuova proprietà made in Usa del club insieme ad altri “nostalgici” della vecchia gestione della Famiglia Sensi, molto benevola verso le frange estreme del tifo.
Marione, proprio per l’egemonia nell’audience dei tifosi,  è noto anche per il pesantissimo attacco al Direttore del Romanista definito ‘un pedofilaccio‘.

Di sicuro, Marione è un personaggio molto discutibile, demiurgo degli Ultrà della A.S. Roma, inclusi quelli, temo, che non vorremmo vedere allo stadio, ma ai lavori sociali quantomeno.

Fatto sta, però, che di professione fa lo speaker, che per l’Ordine dei Giornalisti “è tutto a posto” come lo è per la Magistratura e che sono i cittadini ad averlo votato visto che “fa audience”.

Negargli un premio “artistico” per reati di oltre 30 anni fa è pura follia.

Ancor più folle, ovvero sterile, è additare Gianni Alemanno, se, già nel 1999, Mario Corsi detto “Marione” ricette il premio Simpatia dall’allora sindaco Rutelli in Campidoglio.

Ed ancor peggio va, se a capo di gabinetto del vicesindaco Maria Grazia Guida a Milano venga nominato quel Maurizio Azzollini, fotografato con una Beretta in mano mentre sparava verso i carabinieri 35 anni fa. Oppure, se il sindaco  Veltroni dette addirittura lavoro a Silvia Baraldini, che mai avrebbe dovuto essere scarcerata in base agli accordi Italia-USA sui trasferimenti di detenzione.

Chiacchiere romane, dunque.

Chiacchiere che denotano l’incapacità profonda della Sinistra capitolina di rilevare i bisogni reali della popolazione e ricercare nuove soluzioni di governance.

Una realtà politica capitolina che non riesce a percepire come la città – dopo l’enorme espansione edilizia voluta da Veltroni – sia “nuova”, con almeno un terzo della popolazione immigrata dal Sud negli ultimi 20 anni.

Una classe politica, di ogni ceto e colore, attenta solo ai “romani de Roma”, incapace di proporre nuovi riferimenti politici e soluzioni adeguate per una città che non è più quella “famigerata” degli Anni ’70, quella dei  “fascisti e comunisti” e delle bande di borgata.

Altro e ben più urgente dovrebbe occupare il tempo dei partiti in città e dei loro fans: Malagrotta ed il trasferimento della discarica, mobilità e servizi per le “nuove periferie”, un piano di manutenzione urbana credibile, la sicurezza e la legalità che partono dal rispetto del codice stradale, l’occupazione non può continuare ad essere pubblica o parastatale, i flussi turistici sfruttati al minimo, i servizi per anziani e malati da Terzo Mondo, la larghezza delle spese sociali che vedono interi quartieri sussidiati da generazioni.

Ce ne sarebbe da dire sui sindaci di Roma e non solo su Alemanno, il cui demerito “terribile ed inappellabile” è sostanzialmente l’inazione, ma che, a differenza di Walter Veltroni, almeno ha evitato ulteriori indebitamenti, certamente non ci ha afflitti con decine di presenze mediatiche al giorno e comuunque qualche toppa per le strade l’ha messa.

Dunque, cari politici e giornalisti capitolini, diteci qualcosa di sinistra … o di destra (se preferite).

originale postato su demata

4 domande al Sindaco di Roma

22 Lug

Il Messaggero a firma di Ugo Trani racconta di “dettagli scottanti” riguardo la vendita della AS Roma: “la previsione di bilancio della Roma, emersa dalla due diligence, era di 36 milioni ed invece è diventata di 53 milioni. Ci sono 17 milioni in più da coprire e sui quali non c’è accordo tra il gruppo Usa e UniCredit. I bostoniani affermano che i 17 milioni deve coprirli chi vende.”

Intanto, in risposta alla sentenza del TAR che obbliga il Comune di Roma a rispettare le “quote rosa”, Alemanno, con un rimpasto lampo, l’ingresso come assessore al turismo con delega alle Olimpiadi dell’ex presidente della Roma, annuncia l’ingresso in squadra di un nuovo “assessore donna”: Rosella Sensi, con delega alle Olimpiadi del 2020.

Una scelta sorprendente, quella della dott.ssa Sensi per diversi motivi:

  1. non ha dimostrato particolari doti manageriali nella gestione della AS Roma, ceduta malamente dopo anni di parziale interdizione dai mercati calcistici a causa dei bilanci in rosso;
  2. il “consenso” che riceve dalle tifoserie delal capitale è molto limitato e ricordiamo tutti i “Rosella bla bla bla” o i “Rosella Vattene” scritti sulle mura degli edifici e scandite allo stadio;
  3. il sindaco Alemanno termina il mandato nel 2013 e, anche se venisse riconfermato, dovrebbe abbandonare il Campidoglio entro il 2018.

A cosa serve, nel 2012, un assessore con delega per le Olimpiadi del 2020, ancora tutte da assegnare in un futuro dove CONI e RAI, “aziende romane”, non saranno certamente quello che oggi sono?

Quale trasparenza, eventualmente Roma vedesse aggiudicarsi la sede olimpica, sarebbe garantita negli appalti europei per le opere da edificare, se l’assessore è notoriamente involved nell’edilizia?

Quali benefici ne verrebbero da un’olimpiade alla cittadinanza già stremata dal traffico e dall’invasività di cortei e pellegrinaggi, in una città dove, oggi, si continua a costurire senza trasporti e nonostante la crisi immobiliare?

Tolto il fatto che la famiglia Sensi abiti a Villa Pacelli, quali sono i meriti  personali e gli obiettivi metropolitani per cui i romani devono sobbarcarsi un altro e così discusso assessore che si occupa di qualcosa, un’olimpiade, che può rivelarsi una mera ipotesi?

Aggiornamento:
I media riportano ulteriori ed imbarazzanti notizie sulla passività accumulata dall’AS Roma.

“La previsione di (ndr. passivo di) bilancio della Roma, emersa dalla due diligence, era di 36 milioni ed invece è diventata di 53 milioni. Ci sono 17 milioni in più da coprire e sui quali non c’è accordo tra il gruppo Usa e UniCredit.” (Fonte: Il Messaggero – Ugo Trani – vocegiallorossa.it 22.07.2011)
“DiBenedetto non molla, avendo già messo la faccia e 9-10 milioni. Nonostante la differenza del passivo di bilancio del 50%, l’accordo non può saltare.” (Il Corriere dello Sport – D’Ubaldo – vocegiallorossa.it 24.07.2011)
“La cordata americana rimprovera Unicredit di “poor managment” per aver lasciato i Sensi a capo della società durante il periodo di transizione. La banca ribadisce che tutto era già noto al tycoon … ” (Fonte: Gazzetta dello Sport – Cecchini – vocegiallorossa.it 24.07.2011)

Chi è Thomas R. Di Benedetto

2 Feb

Thomas R. Di Benedetto è attualmente il Direttore della Alexander’s Inc., un’azienda del New Jersey, che opera nel settore finanziario-immobiliare.
L’italoamericano a capo della cordata che cerca di acquistare la AS Roma, è stato anche presidente di diverse finanziarie, come la Boston International Group (1983), la Junction Investors Ltd. (1992), e la Jefferson Watermann International, nonchè direttore della Olympic Partners (settore immobiliare), della Detwiler, Mitchell & Co. (sicurezza) e della NWH, Inc. (software).
La Alexader’s Inc. ha dichiarato un net income di 132 milioni di dollari (meno di 100 milioni di Euro) per il 2009, derivanti dalla rendita degli affitti della sua principale proprietà, a Manhattan, dove hanno sede, tra l’altro, gli uffici di Bloomberg, il sindaco di New York.
Il presidente della Alexander’s è Michael D. Fascitelli anche CEO della maggiore Vornado Realty Trust e consigliere della Toys “R” Us; sua moglie Elisabeth è una partner di Goldman & Sachs. Nel 2007 fece scalpore il suo acquisto di un “appartamento” a New York con tanto di campo di basket a due, per 16 milioni di dollari.

Non è dato sapere cosa abbia a che fare mr. Di Benedetto con la NESV, che sta partecipando all’asta della AS Roma.

La New England Sports Ventures è una società nata nel 2001 con la partecipazione al 16% del New York  Times, i cui principali soci sono John W. Henry e Tom Werner, rispettivamente il patron dei Boston Red Sox e del Liverpool FC.

La New England Sports Ventures è anche comproprietaria del Roush Fenway Racing che corre nella Nascar, la “Formula Uno” statunitense, oltre, ovviamente a possedere una TV via cavo, la New England Sports Network, che copre buona parte dello stato.
Nello scorso ottobre, la NESV è assurta alle cronache giudiziarie perchè un tribunale texano ha sentenziato che l’acquisto del  Liverpool Football Club per 477 milioni di dollari era di almeno 200 milioni in meno (fonte Forbes) delle stime di mercato. Il contenzioso è ancora pendente.

Cosa ci fa un professionista proveniente dal settore delle speculazioni immobiliari a capo di una cordata che lo porterà a presiedere un blasonato club calcistico europeo?

Come reagiranno la UEFA, le authorithy sulla concorrenza e  l’opinione pubblica, allorchè in Europa ci saranno due squadre di calcio con due diversi presidenti, ma con lo stesso azionista di maggioranza?

E cosa ne sarà dell’atavica rivalità tra Liverpool FC e AS Roma?

Sacco di Roma: è l’ora di Alemanno?

26 Gen

A Roma stanno arrivando “oltre 17 milioni di nuovi metri cubi di cemento in piú in mille giorni di governo della città, quasi 17mila metri cubi al giorno”.

Questo è uno dei dati forniti dalla Legambiente Lazio, che ha presentato il dossier “Roma al metro cubo” che dimostra come “i Re di Roma continuano ad essere i costruttori”.

Dieci i punti critici denunciati:

  1. l’housing sociale (ndr. case popolari) che ricade sull’Agro romano,
  2. il raddoppio delle centralità da pianificare,
  3. l’operazione Tor Bella Monaca,
  4. gli stadi di Lazio e Roma,
  5. le varianti dell’area Casilino-Parco Somaini
  6. il nuovo tracciato della metro B1 e B2,
  7. la cosiddetta “valorizzazione” delle caserme,
  8. la (tramontata) Formula 1 dell’Eur,
  9. il cambio di destinazione d’uso del Velodromo ad uso residenziale
  10. la modifica degli indici edificatori nei toponimi.

“Se tutti i dieci punti fossero attuati il Prg crescerebbe passando dagli oltre 65.886.062 metri cubi previsti a 83.589.294 divisi tra uso residenziale 58%, non residenziale 38% e uso flessibile 4%.”

Inoltre, “si continuano a costruire case destinate al mercato in proprietà e non case per risolvere l’emergenza abitativa, … La dimostrazione di quanto denunciamo – secondo il presidente Lorenzo Parlati – sta nel numero di alloggi di edilizia sociale previsti: 140”.

In poche parole, Alemanno starebbe lavorando non per risolvere i problemi dei romani, ma, viceversa, per caricare la città di un altro milione di sottoccupati e pubblici impiegati …