Sembra che la Lega imperversi con il suo circa 30% dei consensi, poi – letti dei sondaggi sull’astensione risalita al 34,8% – prendiamo atto che di media solo due italiani su dieci lo voterebbero ed al Sud poco più di uno su dieci. Evidentemente, gli elettori meridionali attendono che Salvini al ministero degli Interni ripeta l’eccezionale azione di Antimafia condotta da un altro leghista, Maroni, quando era allo stesso ministero.

Mappa del Pizzo – Confesercenti 2008
Poi, analizzando il dato per macroaree, ci ritroviamo che quasi la metà dei votanti settentrionali è per la Lega, ma in realtà sono il 30% circa, se consideriamo gli elettori in totale.
Nel Centrosud e nel Sud e Isole, il consenso dei votanti è del 22-25%, che diventa del 10-15% se consideriamo l’astensione.
Perchè?
Per il semplice motivo che in Lombardia il PIL pro capite è di 36.600 euro annui e in Emilia Romagna di 34.600 euro, più o meno come nel Veneto è di 31.700, in Piemonte di 29.600 euro, in Toscana di 30.000 euro e nel Lazio di 32.100 euro annui.
Praticamente come Germania (38.200 euro), il Regno Unito (36.500 euro), la Francia (33.300 euro) e, tra le varie, … l’Austria (36.500 euro).
L’Italia, invece, si attesta sui 26.000 euro pro capite annui, in compagnia della Spagna (23.800 €), di Cipro (22.000 €), ma è una media che è reale solo in Umbria (24.000 €) , Abruzzo (24.100 €) e Marche (26.600 €).
Infine (ma forse sarebbe la prima cosa), ci sono Sud e le Isole, con la Campania (18.600 €), la Puglia (17.800 €), la Sicilia (17.500 €), la Calabria (17.100 €), come Grecia (17.100 €), Portogallo (17.000 €) e Repubblica Ceca (16.500 €).
E aggiungiamo che il PIL pro capite – cioè la singola capacità produttiva di un italiano – è calato di ben 1.800 euro dal 2008. Figuriamoci se, poi, la spesa aumenta pure, come sta accadendo dal Governo Renzi in poi.
Ovviamente, se la parte che gareggia con l’Europa produce macchinari, energia e commercio estero, mentre quella che resta al palo ha solo l’agroalimentare e il turismo interni per nutrirsi, il divario è bello che spiegato: arriveranno sempre e solo le briciole del banchetto apparecchiato al piano superiore.

Valore della produzione industriale per aree
Dunque, Salvini è ad un bivio: ‘ampliare’ il suo partito oltre la “padania” ed accantonare il protezionismo con cui la Lega Nord ha difeso gli interessi settentrionali.
Oppure, fare retorica (ad esempio, l’Umbria non è mai stata ‘nazione’ e il Molise neanche, ma lo è stata per oltre mille anni Napoli) e ‘amministrare’ quel poco di consenso che gli arriva dal Meridione, grazie ai “condoni” (vedasi Ischia che è classificata “Zona con pericolosità sismica media dove possono verificarsi forti terremoti”) e “gli immigrati al posto loro”, cioè nei campi.
Tanto, l’agenda politica dei prossimi mesi è ormai segnata:
– da gennaio tagli pesantissimi ai servizi per incostituzionalità dell’attuale manovra di bilancio
– a febbraio (circa) arriveranno i dati internazionali e nazionali sui reati e i fatti di razzismo in Italia (+ 300% ? Di più ?), che sono una precisa competenza proprio del suo ministero
– poi c’è Sanremo e inizierà campagna elettorale con la grancassa ‘la colpa è dell’Europa’ ed il rullante “siete una massa di incompetenti”, tanto c’è il PD paralizzato dalla candidatura di Zingaretti, quello del debito della Regione Lazio certificato nel rendiconto 2016 a 27 miliardi di euro
– in primavera inoltrata, fatte le elezioni e con un’operatività della pubblica amministrazione inferiore ai dodicesimi dell’anno precedente, scopriremo di quanto cederà Di Maio e chi tra i big del PD ha recuperato qualcosa nelle proprie regioni;
– arrivati all’estate, infine, si invierà all’UE un ennesimo esercizio provvisorio e poi … tutti al mare, se ne riparla ad ottobre, chissà. Forse, con il gentile permesso della segreteria neonata del PD, si inizierà a parlare di un governo ‘tecnico di programma’ e/o elezioni anticipate (nel 2020 sotto i morsi di una crisi economica mondiale annunciata?) ed il Cdx potrà tirar fuori l’asso di Taiani, che per ora resta in stand by per non bruciarlo.
Immaginando che Di Maio continuerà a pasticciare tra ipotesi (congiuntivi), stato fattuale (condizionali) e decisioni da prendere (indicativi), siamo ancor più nelle mani di … Renzi e Zingaretti, a meno che Salvini non abbracci la causa del Sud, cioè quella della ripresa industriale e della sicurezza pubblica, di cui la Lega si fa vanto al Settentrione.
Mai dire mai … ma sarà dura da far capire all’elettorato tipico della Lega Nord.
E sarà ancora più complicato nel caso la Lega avesse successo a Napoli, dove le ambizioni ‘federaliste’ sono simili a quelle di Barcellona …
Demata
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