Tag Archives: razzismo

Salvini al bivio, quale strada prenderà?

15 Nov

Sembra che la Lega imperversi con il suo circa 30% dei consensi, poi – letti dei sondaggi sull’astensione risalita al 34,8% – prendiamo atto che di media solo due italiani su dieci lo voterebbero ed al Sud poco più di uno su dieci. Evidentemente, gli elettori meridionali attendono che Salvini al ministero degli Interni ripeta l’eccezionale azione di Antimafia condotta da un altro leghista, Maroni, quando era allo stesso ministero.

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Mappa del Pizzo – Confesercenti 2008

Poi, analizzando il dato per macroaree, ci ritroviamo che quasi la metà dei votanti settentrionali è per la Lega, ma in realtà sono il 30% circa, se consideriamo gli elettori in totale.
Nel Centrosud e nel Sud e Isole, il consenso dei votanti è del 22-25%, che diventa del 10-15% se consideriamo l’astensione.

Perchè?
Per il semplice motivo che in Lombardia il PIL pro capite è di 36.600 euro annui e in Emilia Romagna di 34.600 euro, più o meno come nel Veneto è di 31.700, in Piemonte di 29.600 euro, in Toscana di 30.000 euro e nel Lazio di 32.100 euro annui.
Praticamente come Germania (38.200 euro), il Regno Unito (36.500 euro), la Francia (33.300 euro) e, tra le varie, … l’Austria (36.500 euro).

L’Italia, invece, si attesta sui 26.000 euro pro capite annui, in compagnia della Spagna (23.800 €), di Cipro (22.000 €), ma è una media che è reale solo in Umbria (24.000 €) , Abruzzo (24.100 €) e Marche (26.600 €).

Infine (ma forse sarebbe la prima cosa), ci sono Sud e le Isole, con la Campania (18.600 €), la Puglia (17.800 €), la Sicilia (17.500 €), la Calabria (17.100 €), come Grecia (17.100 €), Portogallo (17.000 €) e Repubblica Ceca (16.500 €).

E aggiungiamo che il PIL pro capite – cioè la singola capacità produttiva di un italiano – è calato di ben 1.800 euro dal 2008.  Figuriamoci se, poi, la spesa aumenta pure, come sta accadendo dal Governo Renzi in poi.

Ovviamente, se la parte che gareggia con l’Europa produce macchinari, energia e commercio estero, mentre quella che resta al palo ha solo l’agroalimentare e il turismo interni per nutrirsi, il divario è bello che spiegato: arriveranno sempre e solo le briciole del banchetto apparecchiato al piano superiore.

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Valore della produzione industriale per aree

 

Dunque, Salvini è ad un bivio: ‘ampliare’ il suo partito oltre la “padania” ed accantonare il protezionismo con cui la Lega Nord ha difeso gli interessi settentrionali.
Oppure, fare retorica (ad esempio, l’Umbria non è mai stata ‘nazione’ e il Molise neanche, ma lo è stata per oltre mille anni Napoli) e ‘amministrare’ quel poco di consenso che gli arriva dal Meridione, grazie ai “condoni” (vedasi Ischia che è classificata “Zona con pericolosità sismica media dove possono verificarsi forti terremoti”) e “gli immigrati al posto loro”, cioè nei campi.

Tanto, l’agenda politica dei prossimi mesi è ormai segnata:
– da gennaio tagli pesantissimi ai servizi per incostituzionalità dell’attuale manovra di bilancio
– a febbraio (circa) arriveranno i dati internazionali e nazionali sui reati e i fatti di razzismo in Italia (+ 300% ? Di più ?), che sono una precisa competenza proprio del suo ministero
– poi c’è Sanremo e inizierà campagna elettorale con la grancassa ‘la colpa è dell’Europa’ ed il rullante “siete una massa di incompetenti”, tanto c’è il PD paralizzato dalla candidatura di Zingaretti, quello del debito della Regione Lazio certificato nel rendiconto 2016 a 27 miliardi di euro
– in primavera inoltrata, fatte le elezioni e con un’operatività della pubblica amministrazione inferiore ai dodicesimi dell’anno precedente, scopriremo di quanto cederà Di Maio e chi tra i big del PD ha recuperato qualcosa nelle proprie regioni;
– arrivati all’estate, infine, si invierà all’UE un ennesimo esercizio provvisorio e poi … tutti al mare, se ne riparla ad ottobre, chissà. Forse, con il gentile permesso della segreteria neonata del PD, si inizierà a parlare di un governo ‘tecnico di programma’ e/o elezioni anticipate (nel 2020 sotto i morsi di una crisi economica mondiale annunciata?) ed il Cdx potrà tirar fuori l’asso di Taiani, che per ora resta in stand by per non bruciarlo.

Immaginando che Di Maio continuerà a pasticciare tra ipotesi (congiuntivi), stato fattuale (condizionali) e decisioni da prendere (indicativi), siamo ancor più nelle mani di … Renzi e Zingaretti, a meno che Salvini non abbracci la causa del Sud, cioè quella della ripresa industriale e della sicurezza pubblica, di cui la Lega si fa vanto al Settentrione.

Mai dire mai … ma sarà dura da far capire all’elettorato tipico della Lega Nord.
E sarà ancora più complicato nel caso la Lega avesse successo a Napoli, dove le ambizioni ‘federaliste’ sono simili a quelle di Barcellona …

Demata

La foto di Salvini abbracciato a tre donne Rom

18 Giu

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“Purtroppo ce li dobbiamo tenere” ha detto oggi a TeleLombardia il ministro degli Interni Matteo Salvini. Una frase molto lontana da quella fotografia scattata al leader della Lega Matteo Salvini “abbracciato a tre donne Rom … con le tipiche gonne lunghe che indossano solitamente le donne di quell’etnia e le facce sorridenti per quel momento da immortalare il 16 aprile scorso.” (Primo Numero – Termoli)

 La foto è stata scattata a Santa Croce di Magliano e pubblicata su Facebook dal giornalista Antonello Caporale.

Evidentemente in campagna elettorale anche i voti dei Rom contano. 

Ma … vista la cordialità verso i Rom nella foto di due mesi fa e il “purtroppo ce li dobbiamo tenere” di oggi, quale è il vero Matteo Salvini?
E le signore nella fotografia sono anche attiviste della Lega in Molise  ?

Demata

 

Un’Italia con due pesi e due misure

7 Feb

Pamela Mastropietro e Jessica Faoro erano due ragazze quasi coetanee, erano in difficoltà per motivi diversi e sono tragicamente morte.

La prima, Pamela, era stata ritrovata a Macerata, smembrata e occultata dagli spacciatori, dopo essere probabilmente morta di overdose, per quanto se ne sa al momento.
La seconda, Jessica, accoltellata e uccisa a Milano da un tranviere con precedenti per stalking.

Nel primo caso, gli spacciatori coinvolti sono immigrati irregolari africani, nel secondo il tranviere assassino è italiano.
Nel primo , l’opinione pubblica è insorta con tanto di leader di partito in testa e di folle che tentava una strage per rappresaglia. Nel secondo, lo stalking e il femminicidio non diventano una questione politica centrale sul costume italiano e sui diritti delle donne.

Demata

La verità sulle politiche migratorie italiane in quattro immagini

27 Gen

Quella di seguito è una foto del Department of Agriculture statunitense, scattata prima del 1953, e mostra un accampamento per circa 500 lavoratori rurali migranti (chicanos stagionali) nella  Stanislaus County, San Joaquin, California.

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Quest’altra è una fotografia del 1962 e mostra gli alloggi predisposti dalle Autorità e/o dalle Aziende per i lavoratori italiani emigrati temporaneamente in Svizzera.

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In quest’altra immagine, attuale, possiamo vedere un sistema modulare di abitazioni per lavoratori temporanei che si sta diffondendo in tutto l’Oriente, dall’Arabia all’Indonesia, e sta iniziando ad approdare anche nei paesi anglosassoni.

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E questa è una foto recente (La Repubblica) della tendopoli di San Ferdinando  nella piana di Gioia Tauro in Calabria, dove oltre mille braccianti migranti dall’Africa vivevano – fino all’incendio di stanotte – in condizioni igieniche e logistiche estremamente precarie.

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In tutti e quattro i casi parliamo di lavoratori temporanei provenienti da un altro stato e dei loro diritti.

Demata

Trump e i pregiudizi degli europei

22 Gen

Essendo gli Stati Uniti ben diversi da come ce li descrivono da molti anni i nostri giornali, ritengo che il fenomeno ‘Trump’ vada osservato con molta cautela, anche e soprattutto verso i ‘pregiudizi’ che certamente affliggono anche noi della Vecchia Europa.

LA RETE

La Rete è piena di messaggi di rifiuto – se non vituperio e odio, ergo la gogna – verso Donald Trump, pur non avendo ascoltato il saluto in lingua originale e neanche conoscendo quelli che sono i riferimenti culturali della gente d’oltreoceano o senza conoscere la storia familiare dei Trump e senza preoccuparsi di sbirciare i media statunitensi per comprendere – almeno dalle foto – quale sia l’enfasi e quale il background da chi in USA ci è nato.

Ad esempio, avrebbero potuto cogliere una certa stonatura tra chi vuol far credere che sia ‘filonazista’ e ‘razzista’ proprio quel commosso Donald Trump,  sull’attenti con un saluto militare, dinanzi alla statua di Abramo Lincoln proprio a compimento della cerimonia dell’insediamento?

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E sono sempre le immagini a rendere evidente un’altra stonatura con chi ci descrive Trump come un uomo delle ‘elite cospiratrici’, se suo nonno aveva un negozio di ferramenta e non tre lauree ad Oxford, ma soprattutto se alla cerimonia c’era tanta gente della worker class con giacconi da 40 dollari, ma tra i manifestanti tanti abiti e tanti accessori alla moda e non di modico prezzo.

IL MESSAGGIO

Ma Donald Trump cosa ha detto di così ‘strano’ da sollevare le folle europee?

Di sicuro, dovrebbe essere ovvio che un Presidente in ogni Stato del mondo vada a dire ‘Dio benedica la nazione’, ‘Prima di tutto i nostri cittadini’, ‘Più occupazione’, ‘Meno tasse per chi investe’, ‘L’esercito protegga innanzitutto i confini’, ‘Proteggiamo l’attività produttiva nazionale e garantiamo salari e previdenza ai lavoratori’.

A quanto pare, c’è chi si aspettava che Donald Trump si presentasse con ‘Dio maledica l’America’, ‘America Second, China First!’, ‘Meno lavoro, più Narcos’, ‘Meno tasse per chi specula’, ‘Aumentiamo la presenza militare USA nel mondo’, ‘Spostiamo tutte le fabbriche in Messico, dove il costo (e i diritti) del lavoro sono inferiori’ …

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Stranezze della post verità e del mainstream mediatico europei. Speriamo che almeno Saviano ne prenda atto ed avvisi tutti che la Seconda Guerra Mondiale ed anche la Guerra Fredda sono finite da un pezzo: Destra e Sinistra non significano nulla, NON hanno senso, se il Fascismo e il Comunismo furono (e sono) ugualmente totalitari, iniqui e liberticidi.
Questo il senso e il cambiamento profondi dei fatti che si verificarono alla Caduta del Muro di Berlino.

I SOLITI GUFI

Dicevamo dei pregiudizi di noi europei e come non notare che parliamo di un uomo alto, biondo, sicuro di se, di successo, eloquente, assertivo, circondato da belle donne, ricco, irruento, scaltro … un vichingo?
A sentir chi arriccia il naso, il problema non è ‘invidia’ o ‘razzismo’, ma altro: il progetto di Trump è ambizioso … bisognerà vedere Congresso e Senato quanto si spenderanno per remargli contro.  Già, perchè con questo metodo … noi in Europa a parlamenti stiamo messi davvero bene.

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Ah già, come se dotarsi di un vicePresidente come Spence, che sono vent’anni che è parte dell’apparato parlamentare statunitense, non serva proprio a questo, senza dimenticare che Congresso e Senato – a differenza dell’Europa – non hanno potere sulle prerogative presidenziali, cioè l’Esercito, la Sicurezza Nazionale, i rapporti Esteri e il Bilancio Federale, cioè quello che farà Trump nei prossimi mesi.
Dunque, che i parlamentari badino ad occuparsi dell’Agricoltura, della Sanità e delle Comunità locali … che sono i temi principali per cui gli elettori li hanno votati, che i due anni che ci separano dalle Elezioni di Mid-Term passano in fretta ed, a litigare con il Presidente, poi non c’è accordo sulla spesa destinata proprio alle Comunità che gli dovranno riconfermare il mandato.

IL PROGETTO POLITICO

Ricordato che le politiche ‘protezionistiche’ per le imprese sosterranno sia l’occupazione sia il welfare statunitensi con maggiore richiesta anche di lavoratori immigrati (non dimentichiamolo), ritorniamo a Donald Trump sull’attenti dinanzi alla statua di Lincoln ed all’America che ha spesso menzionato, non solo gli Stati Uniti o il suo Popolo.

L’Imperialismo Amerikano – affermatosi dopo la II Guerra Mondiale, grazie all’enorme bottino di guerra – va a restituire ai cugini inglesi protettorati e ‘aree di influenza’ in Africa e Medio Oriente, mentre andrà a cercare una nuova Yalta con i Russi, prima, ed i Cinesi, si spera, dopo.
A qualcuno sembra essere un ‘pericolo per la pace’?

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Ritorna la Dottrina Monroe, spezzatasi – ma questo i Dem non lo dicono – con i tentativi di aggredire Cuba da parte dei fratelli Kennedy?
Alla fine dell’embargo cubano ha provveduto Obama, grazie alla diplomazia vaticana, ma adesso sarà Trump a sottoscrivere i trattati commerciali e militari, che faranno da modello – si presume – per il riassetto delle relazioni centroamericane.

Ritorna l’afflato di Abramo Lincoln contro lo schiavismo e dei Repubblicani per un’adeguata formazione e protezione dei lavoratori, da affermare non solo in USA, ma i quelle Americhe, ormai feudalizzate dai Narcos e dalle loro filiere politico-criminali, fondate sulla riduzione in schivitù, su traffici di umani e sull’avvelenamento di massa dei corpi e delle coscienze?
L’estradizione del narco messicano “El Chapo” Guzman in USA – dove vige la pena di morte – è un segno chiaro delle intenzioni degli Stati Uniti verso il narcotraffico.

A CASA NOSTRA

Discutere di Donald Trump – come di Hillary od Obama sia chiaro – senza ascoltare e ben comprendere la lingua è come commentare un film con De Niro o Clooney tradotti e doppiati male, con la distribuzione che ha pure tagliato alcune scene originali.

La vera difficoltà (ed il vero imbarazzo di politicanti e media nostrani) è che l’Unione Europea – cioè le cattoliche Italia, Francia, Spagna, Polonia, Portogallo e Germania – adesso dovranno cavarsela ‘alla pari’, dal Mar Nero a Gibilterra, senza l’aborrito ombrello militare statunitense, cioè trovando l’unità decisionale (politica), la forza negoziale (finanziaria e militare) ed un unico modus operandi (sistemi di giustizia e di welfare), che mancarono agli antichi Romani o ai Crociati franchi, ma non ai Rus e ai Sassoni.

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Intanto, a differenza della base cristiano-sociale e popolare, Papa Bergoglio si esprime con un ‘vedremo’ e ci penseranno i politologi a spiegarcelo durante il prossimo talk show che conta, come già oggi lo stanno facendo – spesso inascoltati – tanti cittadini statunitensi nostri parenti o amici. Ma – niente paura – chi oggi reclama senza aver sentito il discorso in originale … annuncerà che è un complotto … come da tradizione europea fin dal lontano 1789.

E se la pubblica opinione fosse sempre stata una post verità?

Demata

Tamir Rice, Cleveland ed il razzismo al contrario

26 Apr

23 novembre 2014, Cleveland – un ragazzo dodicenne presta una pistola ad aria, con proiettili di plastica, ad un proprio coetaneo, Tamir Rice, che andava al Cudell Recreation Center e iniziava a puntarla sulle persone.
Un passante chiamava la polizia segnalando anche che la persona era “molto giovane” e che l’arma probabilmente non era vera. Due agenti rispondevano alla chiamata ad “alta priorità” ed intervenivano.

Dal filmato di una telecamera di controllosi vede il ragazzo mettere mano alla pistola mentre la pattuglia si avvicinava e, a quel punto, i poliziotti hanno aperto il fuoco e uno dei proiettili colpiva il dodicenne allo stomaco.
A dicembre del 2015 il Grand Jury dell’Ohio aveva deciso di non procedere contro l’agente di polizia. Il procuratore della Cuyahoga County, Tim McGinty, aveva definito “indiscutibile” il fatto che il bambino stesse tirando fuori la finta arma quando venne colpito e aveva aggiunto che i poliziotti non avevano avuto modo di capire che si trattasse di una pistola ad aria compressa.

Utile aggiungere che la famiglia del dodicenne che aveva fornito la pistola a Tamir non è stata chiamata in giudizio, nonostante fosse responsabile della custodia dell’arma. Nessun addebito ai familiari di Tamir, nonostante il ragazzo se ne andasse in giro, apparentemente armato, a minacciare le persone.
Anzi, pochi giorni fa, il tribunale distrettuale di Cleveland ha stabilito che la città pagherà alla famiglia sei milioni di dollari per omissione di soccorso, in quanto gli agenti avrebbero dovuto ‘salvarlo da se stesso’.

Secondo i legali della comunità afroamericana di Cleveland, “la razza è ancora un serio problema in questo Paese e nel sistema di giustizia penale” … e si vede.

Demata

Raiz, i migranti, il terrorismo e … le sue ragioni

16 Ott

Conosco Raiz da quando era solo Rheeno e gli Alma Megretta da quando lui era ancora bambino: tacciarlo di razzismo è pura follia.

Ma è anche vero che l’idea di ‘identificare preventivamente’ chiunque venga accolto presuppone l’esistenza di mura e bastioni tra noi e loro con corrispettivi varchi: è la Fortezza Europa di cui da anni si parla?

Si, la Fortezza esiste già, con i suoi bastioni a Lampedusa, Cadice, Calais eccetera. Ed esistono già nazioni come l’Ungheria e la Gran Bretagna che si stanno ‘sganciando’ dal sistema europeo.

E, d’altra parte, in una società che manda a piede libero delinquenti abituali o aggressori seriali con tanto di residenza in Comune e fascicolo in Commissariato, come difenderci dalla nuova strategia terroristica dei lupi solitari e degli accoltellamenti?

Il tutto senza parlare di Ebola che – come scoperto proprio ieri in UK – può resistere a terapie e restare ‘in stand by’ per molto tempo.

Quanto all’Italia nel suo specifico, dovremmo badare di più ai numeri: se gli immigrati sono quasi 10 milioni e hanno sempre un’età inferiore ai 50 anni, questo significa che sono all’incirca un quarto dell’intera popolazione under 40 …

Dunque, lasciamo in pace Raiz e, magari, leggiamo bene cosa scrive … se non vogliamo dopodomani doverci trovare a constatare i danni causati dalla nostra superficialità e/o dai paraocchi delle ideologie.

Demata

Venti anni di profughi e … di guerre

4 Set

Il ‘core’ della crisi cinese è l’apertura agli investimenti stranieri, un tasto abbastanza dolente per la Cina, memore sia della Guerra dell’Oppio anglo-americana sia della Manciuria giapponese. Allo stesso tempo è inevitabile e potrebbe essere perseguita fuori dalla Cina, con joint ventures in Africa, in Asia e, forse, nell’Europa greco-balcanica.
L’alternativa è il profilarsi di conflitti di macro-area in Africa con effetti ‘benefici’ sulla produzione industrial-militare occidentale.
Meglio la prima, più probabile la seconda se la Cina non fa presto, ma in ambedue i casi il ‘profitto’, la ‘produzione’ e i ‘consumi’ sarebbero assicurati.

Oggi gli USA avvisano il mondo che ‘la crisi migratoria durerà 20 anni’ e l’Unhcr ha lanciato un appello per la ripartizione di almeno 200mila richiedenti asilo in Unione Europea nell’immediato.

Non ci vuole la sfera di cristallo per prevedere che anche per i prossimi 20 anni in buona parte si tratterà di profughi dall’Africa e dal Medio Oriente in fiamme … con effetti ‘benefici’ sulla produzione industrial-militare, sul ‘profitto’, sulla ‘produzione’ e sui ‘consumi’.

Demata

Ciro Esposito, protomartire partenopeo mentre Roma tace

25 Giu

Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli colpito da pistolettate a Roma prima della finale di Coppa Italia, è morto alle prime ore di questa mattina nel reparto di Rianimazione del Policlinico Gemelli, dove era ricoverato, dopo 50 giorni di ricovero.

Ciro è un ‘eroe’, morto per difendere donne e bambini di un altro autobus di tifosi, attaccati con bombe razzi e potenti petardi da un noto teppista romano – Daniele De Santis – e i suoi complici, che armati di pistola avevano teso un agguato nella speranza di scatenare scontri tra i partenopei e i fiorentini.

Ciro Esposito RIP

Ciro è un martire, che ha perso la vita per un unico motivo: era napoletano, era di Scampia. Ma perchè?

Innanzitutto, perchè la Questura /Prefettura di Roma aveva collocato il parcheggio dei bus campani a 1,5 chilometri dallo stadio proprio dove, solitamente, si incontrano ultras romani e il noto De Santis era titolare di un chiosco di ristoro, senza prevedere vigilanza e protezione per decine di migliaia di italiani (con famiglie e bambini al seguito) che si recavano festosi alla partita.

In secondo luogo, perchè la Regione Lazio non aveva previsto un sistema di soccorsi adeguato, nonostante vi fosse un afflusso pari a quello avvenuto per i Rolling Stones, e Ciro è arrivato in ospedale molto tempo dopo essere stato ferito.

Inoltre, a 50 giorni dai fatti le indagini vanno a rilento, di Daniele De Santis non si sa neanche se sia in carcere, sui suoi complici silenzio e mistero.

Infine,  è morto per le ferite subite, ma anche per le infezioni contratte ‘dopo’, in ospedale, a Roma, per cui sarà da comprendere se le sentenze riusciranno ad individuare un resposnsabile per il suo omicidio.

Ma Ciro Esposito è martire per un motivo su tutti: il disinteresse, fastidio e imbarazzo che Roma e i romani hanno dimostrato per la vicenda.

Partiamo dalla cronaca RAI della partita, esclusivamente focalizzata sui ‘napoletani’, sulla salva di mortaretti partita dalla curva, sulla ‘lite per fatti di droga’, su Genny ‘a carogna, mentre c’erano feriti e morti (come ahimè oggi possiamo constatare) e mentre tante famiglie a casa volevano notizie.

Passiamo alla Casta romana, che è riuscita solo ad arricciare il naso infastidita per la maglietta Speziale Libero esibita sugli spalti e per i fischi all’inno italiano, che – caso mai non se ne fossero accorti – sono prassi consolidata alle falde del Vesuvio e che meriterebbero più di un mea culpa da parte di Roma Capitale.

Arrivando al ‘Sistema’ – ogni regione ha il suo – che l’indomani riusciva a piantonare Ciro Esposito per rissa, ma non a denunciare chi aveva nascosto la pistola, negando all’inverosimile che i pullman partenopei fossero stati assaliti da un gruppo organizzato di romani, brancolando nel buio nonostante ci fossero facce (e cognomi) sotto lo striscione di ‘solidarietà per De Santis’, la domenica dopo allo stadio. D’altra parte, cosa aspettarsi da un ‘Sistema’ che per oltre 20 anni ha vessato e perseguitato Diego Armando Maradona, il calciatore più grande di tutti i tempi?

Dunque, Ciro Esposito è un martire e, come preciserebbero altrove, un martire del terrorismo.

Infatti, è terrorismo bello e buono che un gruppo ‘terzo’ di persone si associ per assalire una tifoseria allo scopo di scagliarsi contro l’altra al solo scopo di scatenare disordini e caos nel centro della Capitale. Fatti già accaduti a Roma, ma tra tifoserie avverse romaniste e laziali, che avevano coinvolto negli scontri interi quartieri, anche con assalti e incendi ai commissariati.
E, forse, Ciro è anche un martire del razzismo, se a Roma – come a Dallas negli Anni ’60 – si continuasse ad essere distratti verso chi  inneggia liberamente all’odio ‘etnico’ da anni e anni.

La famiglia di Ciro ha lanciato un appello alle istituzioni: Noi chiediamo alle istituzioni di fare la loro parte. Daniele De Santis non era solo. Vogliamo che vengano individuati e consegnati alla giustizia i suoi complici. Vogliamo che chi, nella gestione dell’ordine pubblico, ha sbagliato paghi. Innanzitutto il prefetto di Roma che non ha tutelato l’incolumità dei tifosi napoletani. Chiediamo al presidente del Consiglio di accertare le eventualità responsabilità politiche di quanto accaduto. Nessuno può restituirci Ciro ma in nome suo chiediamo giustizia e non vendetta”.

tshirt Giustiza per Ciro EspositoBisognerebbe far qualcosa, ma è difficile pensare che Roma, come don Abbondio, riesca a non essere puntualmente prona con i propri ‘coatti’, specie se Cinecittà è riuscita a trasformarli quasi in eroi angelici, mentre sono rozzi e brutali come quelli che nel cinema e nella tv – made in Rome – abitano sempre a Scampia …
Figuriamoci a mandare a casa politici, apparati sportivi e enti locali che in questi venti anni hanno ostacolato in ogni modo la ristrutturazione degli stadi e la privatizzazione delle gestioni, la collocazione dei reati da stadio tra quelli gravi per la sicurezza pubblica, la crescita dei vivai e della pratica sportiva giovanile.
Altrove sarebbe già allarme se per una partita una di calcio si debbano mobilitare interi battaglioni di forza pubblica … e già scandalo se per andare in Nazionale contassero più i gossip rosa o la volgarità piuttosto che le qualità sportive di impegno e sacrificio degli atleti.

Dunque, è anche difficile credere che, nel periodo medio-lungo, non lascino il segno l’ignavia con cui Roma – incluso il proprio sindaco ed il proprio vescovo – sta affrontando la vicenda di Ciro Espostito, senza sprecare almeno una lacrima, e l’arroganza con cui sta deludendo milioni di campani e di meridionali. A partire dalle Due Sicilie che le cui insegne si vedono sempre più di frequente e che hanno ancora un re legittimo, Felipe di Borbone, mentre ieri sera non erano in pochi a tifare per l’Uruguay contro l’Italia.

Sarà difficile vietare le magliette ‘Giustizia per Ciro Esposito’  …

leggi anche Rome, fanatic football fan shoots in the crowd. Hate crime against Neapolitans?

originale postato su demata

Le battute ‘infelici’ di Gene Gnocchi sono da servizio pubblico?

27 Mag

In arrivo una querela per Gene Gnocchi che aveva detto durante ‘Il Processo del Lunedì’, la trasmissione di RaiSport1  diretta da Enrico Varriale: “De Laurentis ha chiesto a Maradona di fare l’ambasciatore del Napoli nel mondo. Ecco, però Maradona ha detto che vorrebbe fare l’ambasciatore soltanto per la Colombia e in particolare per il cartello di Medellin”.

La droga – spiega Angelo Pisani, avvocato di Maradona – ha rappresentato un grande problema per Diego. Adesso che per fortuna ne è venuto fuori non ammette che ci si scherzi su”.
Dico a tutti voi che la droga è morte, è dolore, è un modo per arricchire la criminalità. Non cadete in questa trappola, perchè è bello vivere, è bello lo sport quando è sano, all’insegna della natura e della pace”, tiene a precisare Diego.

RepubblicaTV riporta di “una battuta infelice, della quale l’attore si era scusato. Maradona però non intende ritirare la querela perché, ha detto, “con la droga non si scherza”. La risposta di Gene Gnocchi: “Basterebbe parlarsi per rimediare a tutto. Basterebbe un po’ di buon senso”.

Scherzare sulla droga è indecente, visto che Diego Armando Maradona è stato vittima dell’abuso di stupefacenti per anni e ci ha rimesso una carriera. Battuta infelice è dir poco, se poi si tiene conto di cosa rappresenti Maradona per molti sudamericani, che con la droga nulla hanno a che fare.

E di sicuro, viste le ‘battute infelici’ che ogni tanto ‘scappano’ al comico emiliano, bastava un po’ di buon senso da parte di Gene Gnocchi, come da parte di Rai e di altre testate mediatiche.

Come ai primi di dicembre 2011, quando – mentre aleggiava il sospetto di pressioni camorristiche –  Gene Gnocchi sulla Gazzetta dello Sport raccontava “Sono andato a Napoli, mi sono messo un cartello di cartone al collo dove ho scritto “NON HO ROLEX” e me l’hanno scippato“ e, durante la Domenica Sportiva, spiegava che “il Napoli farà il turnover. Ad essere rapinate, questa settimana, saranno soltanto le mogli dei panchinari“ e, successivamente,Si vedono ancora individui pericolosi intorno al campo di allenamento del Napoli, oltre De Laurentiis? Visti i tanti scippi di cui si è letto in questi giorni, mi viene il dubbio: ma è De Laurentiis a fare certe cose?

Accusato di razzismo ed intervistato da CalcioNapoli24.it, ammetteva “so benissimo che le rapine accadono ovunque.” Appunto, perchè allora ricordarsi di ladri e droga solo quando si tratta di Napoli, mentre è notorio che è proprio sui luoghi comuni come “ladri, sporchi, infidi, ignoranti, brutti, corrotti” che si fonda il razzismo.
Raccontava lo scrittore e giornalista Angelo Forgione, sul suo log, che “Paola Ferrari, durante la trasmissione, sottolineava la rapina a Muntari della sera precedente e dopo la diretta scriveva in privato al sottoscritto dicendosi stufa e arrabbiata con Gnocchi. … Di furti continuano a susseguirsi dappertutto nel silenzio generale. Ultimi casi, Panucci ai Colli Romani con pistola e Muntari a Milano con cassaforte svaligiata.”

Battute infelici di poco buon senso -specialmente se consideriamo cosa leggiamo sugli spalti degli stadi da anni contro Napoli – che Gene Gnocchi non esita a propinare a lettori ed ascoltatori, come, ad esempio, “Maradona appena e’ rientrato in Italia e’ stato invitato subito come ospite alla trasmissione “IL FATTO” o “alla periferia di Napoli hanno riportato alla luce una statua greca raffigurante un mostro meta’ uomo e meta’ Peppino di Capri”.

Male o malissimo andando all’estero … “gli albanesi sono cosi’ poveri che lavano i vetri delle auto ai marocchini. Solo che, siccome in Albania non ci sono i semafori, gli corrono dietro fino in Jugoslavia”, “i cani hanno talmente alzato il loro tenore di vita con tutti questi prodotti e servizi per loro, che quando sbarcano gli Albanesi chiedono subito una vita da cani piuttosto di sentir parlare di Welfare State.”
Per non parlare di “svelato il segreto dello chignon di Ibra. Il suo nuovo stilista è Moira Orfei”, alludendo alle origini ‘gitane’ di ambedue.
Peggio ancora, “in Senegal, siccome le case sono tutte basse e unifamiliari, il citofono e’ orizzontale”, “nel campionato di calcio della Colombia, durante un controllo a sorpresa, hanno beccato un giocatore che non si drogava e l’hanno squalificato.”

“Il termine ‘razzismo’, entrato nell’uso comune negli ultimi sessant’anni, definisce anzitutto una posizione ideologica che, fondata su una grande varietà di motivazioni, diverse da epoca a epoca, afferma la superiorità di un gruppo.” (Enciclopedia Italiana App. II, II, p. 669)

Il Contratto di Servizio tra RAI spa (concessionaria) e Ministero delle Infrastrutture prevede:

  • Articolo 3.1 La Rai riconosce come fine strategico e tratto distintivo della missione del servizio pubblico la qualità dell’offerta ed é tenuta a … improntare, nel rispetto della dignità della persona, i contenuti della propria programmazione a criteri di decoro, buon gusto, assenza di volgarità, anche di natura espressiva”
  • Articolo 12.4 “La Rai si impegna affinché la programmazione dedicata ai minori … proponga valori positivi umani e civili, ed assicuri il rispetto della dignità della persona e promuova modelli di riferimento, femminili e maschili, egualitari e non stereotipati”

La domanda, dunque, è semplice: perchè il dott. Eugenio Ghiozzi da Fidenza, detto Gene Gnocchi, continua a percepire compensi da parte del servizio pubblico Rai, ovvero derivanti dai soldi delle tasse di tutti i residenti in Italia. Napoletani, albanesi, senegalesi e altri inclusi.

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