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Flop Gelmini: ancora lassismo a scuola

4 Ott

La Repubblica (link) denuncia che i dati forniti dal ministro Gelmini, relativi all’aumento di bocciati nelle scuole superiori, è erroneo: in realtà, secondo il quotidiano romano, i promossi sarebbero stati addirittura in aumento.

Niente tolleranza zero contro studenti ignoranti, volgari e svogliati?

A leggere tanti scrutini od a sentire tante famiglie, il pugno di ferro c’è stato e, se il dato di La Repubblica, il fatto sarebbe gravissimo, dato che dimostrerebbe che una parte dei licei ed istituti sta facendo la propria parte, mentre una non precisata percentuale avrebbe addirittura incrementato il lassismo.

Ovviamente, al giornale di Scalfari ed Ezio Mauro interessa solo l’ennesimo flop del ministro lumbard e non anche l’indecenza professionale dei docenti di troppi diplomifici …

Siamo alle solite, dopo il famigerato tunnel Milano-Gran Sasso e la “riforma epocale” senza denari, arriva un altro mito (o miraggio?) sfatato.

I miraggi e gli sbandamenti sono ormai tanti più di tanti.

Tagli del personale docente mai ben quantificati, due anni di fondi insufficienti per i supplenti e per il funzionamento, il terno al lotto dei lavoratori exLSU e del loro costo, l’istruzione tecnico-professionale e le scuole materne definanziate, i fondi per il telelavoro destinati al FORMEZ, le dirigenze superfetate al punto da doverne tagliare un quinto.

Le piccole località private addirittura delle scuole elementari, gli organici dei bidelli al lumicino, gli edifici scolastici nel degrado senza che gli enti locali abbiano finanziamenti sufficienti, l’assenza di controlli sulla spesa degli enti locali per scuole e diritto allo studio.

I tagli e le assegnazioni di fondi e personale che non si sa quale prevedibile regola seguano e soprattutto “dove” siano effettivamente decisi, lo smatellamento in RAI degli educative channels  di cui è comprovata nel mondo l’efficacia didattica, la regressione delle politiche d’istruzione e culturali per gli italiani all’estero, l’assenza di un percorso pubblico e trasparente nell’individuazione degli elementi di qualità delle Istituzioni Scolastiche e soprattutto di quelli valutativi, tenuto conto che la Costituzione le rende gestionalmente autonome rispetto al MIUR.

Ormai, resta solo da chiedersi quanti anni saranno necessari per ripristinare un circuito di distribuzione delle risorse e di controlli, che sia equo, trasparente, efficiente ed efficace.

originale postato su demata

Precari: meridionali tutti a casa?

1 Apr

Ancora 3 mesi e le decine di migliaia di supplenti meridionali in servizio al Nord  resteranno senza lavoro e stipendio, dato che il ministro Gelmini progetta di relegare ognuno nella propria provincia di residenza.

Una iniziativa, che fa seguito agli ostacoli già posti dal MIUR, da qualche anno a questa parte, ai trasferimenti del personale di ruolo da regione a regione e che ha trovato finora “ampia disponibilità” da parte del sindacato più rappresentativo del mondo della scuola, ovvero la Federazione Lavoratori della Conoscenza della CGIL.

Un approccio unico al mondo, dato che insegnamento, cultura e sapere non hanno confini ed amano la pluralità. Intanto, su circa 65mila precari della scuola 2/3 sono meridionali e la maggior parte dei posti ad incarico è nelle regioni settentrionali …

Il panico che si sta diffondendo tra i precari è giustificato anche dall’estinzione delle cosiddette graduatorie “di coda”, un coup de frode del ministro Gelmini avallato dai sindacati, che sono state giustamente dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale.

Per non parlare della class-action di 40 mila precari  (scuola e università) annunciata dal Codacons o della sentenza del giudice del lavoro di Genova che ha condannato il ministero a pagare quasi 400mila euro come risarcimento per 15 precari, non assunti dopo 3 anni di servizio continuativo.

Il MIUR promette tante assunzioni, forse 50mila in tre anni, ma questo significherebbe far saltare i vincoli di bilancio fissati da Tremonti che sono ormai l’unica “certezza” della maggioranza al governo. Improbabile o meno che sia, la soluzione gradita a ministro e sindacati non farebbe altro che riproporci, tra pochi anni, un’eguale massa di precari tra gli attuali neolaureatiche non potranno trovare alcuna collocazione.

Una “politica del fare” piuttosto fallimentare, quella del ministro Gelmini, specie se si tiene in conto che da tre anni almeno esiste una proposta dell’on. Aprea del PdL che avrebbe evitato questo disastro “generazionale”, dotando le scuole di piena autonomia, trasferendo competenze alle Regioni, fornendo le famiglie di sussidi e libertà di scelta.

Una proposta di legge “di destra” che nasce in seno alla maggioranza, che adempie al mandato costituzionale riguardo le competenze sull’istruzione e che, seppur sgradita dall’opposizione, con qualche limatura poteva essere ragionevolmente accettabile per tanti.

Peccato che il disegno di legge equiparasse la scuola pubblica alla privata e che, nell’attuale contesto, quest’ultima goda di inestimabili vantaggi … oppure che, trasferendo le competenze alle regioni, andrebbero a federalizzarsi anche i contratti di lavoro.

Fino all’ultimo blog

24 Dic

Tra una settimana questo blog termina la sua corsa, dopo quattro anni di presenza nello spazio, finora, offerto da La Stampa ai suoi lettori.

Anzi, tra pochi giorni, questo blog scomparirà del tutto, come tutti gli altri dei “lettori di La Stampa”, dato che verrà cancellato il dominio.
Tutti i post verranno erasi dal WEB e, riportandoli su un altro dominio, verranno annullati sia i link esterni sia l’indicizzazione sui motori di ricerca.

Erano cinque anni che durava questo esperimento e ringraziamo La Stampa per aver dato a noi bloggers questa opportunità.

Però …

Accade che, lo scorso anno, La Stampa ha annunciato 4 milioni di passaggi e questo blog ha raccolto 130mila passaggi in un anno, oltre 300 pagine visitate come media giornaliera, post che hanno ampiamente superato i 5000 passaggi in poche ore.

Al di là degli aspetti commerciali, accade anche che La Stampa perda una parte della propria “memoria storica”, proprio mentre pubblica l’intera “emeroteca”, dato una parte (piccola) dei nostri post è stata indicizzata da Google come “Notizie”.

Notizie riportate da La Stampa on line di cui non resterà alcuna traccia, pur avendo fatto opinione, perchè scritte da “lettori” e non da “giornalisti”.
Una sottile distinzione tutta italiana.

In quattro anni, questo blog si era conquistato un posizione molto elevata su Google, varrà la pena di rifare tutto il lavoro daccapo?
Non lo so.

L’avventura, forse, continuerà su demata.wordpress.com, dove troverete conservati tutti i post di questi quattro anni trascorsi insieme.

Un abbraccio a Pim, Homing Pingeon, Fino, Amanda, Irene Spagnuolo, Marianna, Bourbakis e gli altri blogger con cui ho avuto l’onore di condividere questa esperienza.