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Arrivano le elezioni. E i temi concreti?

14 Gen

Si va alle elezioni e, finora, nessuno dei nostri partiti ha finora chiarito cosa intenderà fare riguardo i ‘temi concreti’ della politica e dell’economia italiana.

Ad esempio, dove prendere i soldi con i quali far ripartire la crescita e rilanciare il paese dopo dieci anni di stagnazione economica causata dall’inadempienza dei governi e dei parlamenti alla necessità di riforme strutturali ed innovazione.

E la patrimoniale “secca”, va fatta sui redditi privati, come propone Bersani, o sugli immobili pubblici, come chiede Oscar Giannino, leader di Fare per Fermare il Declino? Come anche cosa sarà della riforma delle concessioni demaniali e cessione di aree demaniali per edilizia turistica, in agenda entro la fine della prossima legislatura?

Oppure, manteniamo il deprimente ed iniquo caos sulle pensioni oppure andremo al riordino, visto che oggi 700.000 italiani percepiscono, senza aver adeguatamente contribuito, quanto altri 20 milioni di pensionati ben più poveri, incrementando il debito pubblico di almeno 10 miliardi di euro all’anno? E per quanto tempo ancora potremo assistere all’antropofago spettacolo di pensioni ben superiori al corrente stipendio d’ingresso per la stessa qualifica/posizione?

Porremo limiti all’espansione della grande distribuzione che sta svuotando i centri abitati dagli esercizi commerciali ed imporremo un sistema di packaging che eviti ai cittadini di dover costosamente smaltire enormi quantità di plastica e plastificati? Reintrodurremo la mezzadria e riformeremo dei sistemi consortili e cooperativi nell’agricoltura, una via per abbattere costi vivi e prezzi al consumo?

Arriveremo al contingentamento delle dirigenze pubbliche e dei redditi derivanti da incarichi plurimi, come nel caso dei primari dei policlinici universitari? Privatizzeremo il sistema assicurativo dei lavoratori del settore privato? Defiscalizzeremo i premi ai lavoratori e dei contributi previdenziali od assicurativi? Attueremo una riforma del sistema delle contrattazioni sindacali con maggiore apporto per gli accordi locali?

Introdurremo nuove leggi sul conflitto di interessi e sulla Par Condicio? Arriveremo all’immissione sul mercato (ed allo smantellamento) della televisione commerciale di Stato? Attuaremo la riforma delle norme sull’editoria, sia per quanto relativo ai finanziamenti pubblici sia per quanto relativo i rapporti tra editore e comitati di redazione?

E cosa ne sarà delle inutili Province e degli inutili comuni al di sotto dei diecimila abitanti? O delle tante aziende a capitale o partecipazione pubblici, che costano diversi miliardi per stipendi e rimborsi del personale?

Troveremo una via per prepensionare il pubblico impiego, che arranca da anni e decenni dietro un’innovazione tecnologica sempre più esigente, e così poter procedere alla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione?

Fosse solo in nome dell’ambiente, avvieremo politiche fiscali che incentivino il trasporto su rotaia o via mare? Visto che almeno il 60% dei maschi adulti non è diplomato, avvieremo una campagna di formazione permanente per gli adulti e una qualche razionalizzazione della rete formativa post-diploma ed universitaria? Introdurremo l’obbligo per tutti i detenuti di attività di studio e lavorativa, in carcere per quelli pericolosi, eventualmente all’esterno per i recuperandi?

Attueremo una vera riforma della giustizia con totale separazione delle carriere tra inquirenti, giudici ed avvocati? Ci sarà la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, come organismo “interno” al sistema giudiziario e con forti poteri disciplinari? avremo una definizione degli standard di qualità e di best pactices nel sistema giudiziario? Otterremo delle sentenze “in base alle prove presentate” e non “in base a giusto convincimento”? E che dire della semplificazione dei codici di procedura giudiziaria e del sistema di notifica degli atti?

Quanto alla malasanità a macchie di leopardo, ci sarà l’istituzione di un qualche servizio ispettivo nazionale per il sistema ospedaliero e di medicina di base, visto che il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità è palesemente poco descrittivo del disastro in corso e, soprattutto, non ha poteri di intervento?
Visto il caos burocratico e gestionale di tanti siti sanitari, a partire da certe astanterie chiamate sale d’attesa, ci sarà l’obbligo per i medici dirigenti di superare una prova giuridico-amministrativa?

Visto che in molti ospedali non si vede un volontario uno, cosa farne delle Onlus operanti nel settore sociale e salutistico? Le obbligheremo ad utilizzare almeno il 30% del fund rising in interventi diretti per i malati, come accompagno, assistenza e supporto, eccetera? Ed il mercato nero degli alloggi, vogliamo sanarlo obbligando i grandi ospedali di dotarsi, anche con convenzioni ad hoc, di strutture ricettive (bed & breakfast) per pazienti e familiari? Ed i 2-6 milioni di malati cronici e/o rari dovranno ancora macinare ore e chilometri per una fiala, oppure avranno il diritto di essere curati presso ospedali generali o poliambulatori di propria scelta, con abbattimento dei rischi terapeutici e dei costi per accertamenti e cure?

La smetteremo di inseguire il miraggio di 100-200 miliardi da recuperare dall’evasione fiscale e, piuttosto, prenderemo atto che qualche calcolo è, evidentemente, troppo ottimistico e che, probabilmente, è il sistema che utilizziamo che non funziona, visto che la pressione fiscale è esosa e sfilacciata? E come non considerare quanto stamane Oscar Giannino spiegava ai telespettatori durante la trasmissione Omnibus, ovvero che siamo in un paese dove la pressione fiscale è almeno al 43% a fronte di stipendi molto bassi e che per questo è necessario attenuare il carico sui redditi, sulla produzione e sul lavoro?

E che dire di uno Stato ‘guardone’ che pretende di analizzare persino i consumi di sapone nelle nostre case, ma non onora i propri impegni ed i propri debiti?

Alcune delle tante domande per le quali vorremmo leggere le soluzioni nei programmi elettorali e delle quali vorremmo sentir parlare nei talk show televisivi.

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Ho visto Renzi rimpiangere Prodi (ma noi no)

19 Set

Ieri sera, su La7, nel salotto buono di Lilly Gruber, c’era Matteo Renzi.
Stando il Milan di Berlusconi arrancando contro un’ordinaria squadra olandese e rubando il tempo alla serie preferita da mia moglie, in programmazione 20 minuti dopo, mi sono regalato 15 minuti di ‘futuro’.

Tra un ammiccamento, una battuta e qualche obiezione dall’ospite in sala, i concetti espressi sono stati ahimé pochi ed ahimé chiari.

  1. La Sinistra vuole un mondo migliore e cosa voglia la Destra s’è ben guardato di dircelo, nonostante la domanda diretta della conduttrice.
  2. Il programma di chi vince le Primarie deve essere vincolante per tutti, inclusi gli alleati come SEL, UDC e IDV.
  3. Il programma consiste nel non arretrare sulla riforma Fornero delle pensioni, continuare il lavoro di Mario Monti, rivoluzionare la scuola, varare un governo per metà composto da donne.
  4. D’Alema ha sbagliato, bisogna ritornare al Governo Prodi delle riforme, dell’Ulivo e del consociativismo.

Tutto qui.

Va da se che tutti i partiti promettano un mondo migliore, che l’imposizione del Programma confligge con un sistema repubblicano parlamentare, che del suo lavoro neanche Mario Monti ne parli più da due mesi, visti i disastri e le iniquità, che l’Ulivismo era un’idea malmessa già alle origini visto che due volte due è caduta per tensioni interne. Il voto delle donne non si compra promettendo poltrone e potere, ma garantendo diritti, opportunità e tutele; almeno così è stato finora.

Incuriosito da tanta ingenuità da parte di un personaggio così quotato, ho pensato di consultare il web per scoprire cosa ha realizzato finora Matteo Renzi. E non ho trovato molto.

Qualche scandalo per spese di ‘rappresentanza istituzionale’, tra cui ristoranti di lusso, vacanze, viaggi anche all’estero con giornalisti al seguito, bar ed enoteche, costosi  alberghi, spot in tv e sui giornali. Una condanna in primo grado della Corte dei Conti.

Da quando è sindaco di Firenze i suoi goal sembrano essere in gran parte sulla mobilità, rendendo però Firenze semi-inaccessibile alle autovetture che arrivino da altrove: una soluzione facile e sempliciotta, inattuabile al di fuori di quel grande luna park d’epoca cui hanno ridotto la bella cittadina sull’Arno, mentre il taglio dei costi ‘della politica’ ha significato anche il downgrade di diversi servizi da istituzionali a esternalizzati. Coop e onlus ringraziano.

Oltre alla cena con Silvio Berlusconi ad Arcore, la sua notorietà è dovuta alle tante iniziative politiche (e schierate) che ha attuato o cui ha partecipato da quando è sindaco di Firenze ed i sindaci, come la città, sono ‘di tutti’, mentre il partito, la fazione, son solo di alcuni.

Arriva dal mondo del marketing e si vede, ma l’Italia non è una cittadina di 350.000 abitanti e governarla con i soldi dei cittadini è qualcosa di più complesso ed impegnativo di una spuntatura di proposte ‘alla Cinque Stelle’, potendo contare su sponsor propri per mantenere alto il consenso.

Specialmente se c’è da dar funzionare Roma, la città eterna capitale di troppe anime diverse, e  da far qualcosa nel Meridione, dove le sommosse (Monnezzopoli, Forconi, ILVA, miniere, braccianti eccetera) sono ormai quasi un dato endemico. Luoghi dove, tra l’altro, ‘toscano’ o ‘piemontese’ suonano ancora oggi come ‘invasore’ e ‘spoliatore’.
E specialmente se c’è da risollevare la produzione e la produttività, che non sono certamente quel Made in Italy ‘virale’ della colonia cinese tosco-marchigiana, che tanto guadagno sta portando agli imprenditori del posto quanto impoverimento sta preordinando per il futuro italiano, mentre il turismo ormai langue e  poco aggiunge al benessere dell’Italia, visto che la maggior parte dei turisti son canalizzati da sempre a Firenze, Rimini e la Città del Vaticano per 3 giorni o poco più di antichità e solleone.

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Piraten, il vento demoliberal arriva in Germania

14 Mag

Tutti parlano di Ang(h)ela Merkel che perde e della SPD che vince in Nord Rhein Westphalia, la regione di Duesseldorf, Duisburg, Colonia, Dortmund, Wupperthal, Essen, la Ruhr.

Una lettura “scorretta”, visto che nella Grosse Ammucchiata ci sono CDU ed SPD e che “la politica del rigore” – ovvero quella favorevole a Deutsche Bank e Goldman Sachs – l’hanno voluta ambedue, esattamente come in Italia dove Alfano, Bersani e Casini (ovvero PdL, UDC e PD, ma anche Berlusconi, D’Alema e Napolitano) stanno appoggiando la stessa cosa.

Una lettura “miope” se non si fa caso al dato che il quarto partito è quello dei Piraten, che sia nel programma sia nella composizione ha alcune peculiarità interessanti.

Innanzitutto, i Piraten rappresentano “de facto” la generazione under30 ed il “sonante” 8,5% di oggi potrebbe preludere a ben altri risultati futuri. In secondo luogo, la piattaforma dei Piraten è tipicamente “demoliberal” e tutt’affatto “de sinistra”, come abbigliamento e volti lascerebbero, viceversa, pensare e … come conferma indirettamente il dato della Linke al 2,5% e, dunque, fuori dal parlamento della Renania.

A proposito di “miopia”, finora nessuno si è accorto che Verdi, Piraten e Liberali rappresentano il 28% dell’elettorato, praticamente tanto quanto la CDU di Ang(h)ela Merkel.

Un vento pirata e demoliberale come le “fratellanze norrene e vichinge” alle quali si ispira la democrazia anglosassone fin dalle origini e che, oggi, iniziano ad attecchire in Scandinavia e Mitteleuropa, forse, un domani, in Spagna.

Il loro programma? Una società che garantisce salario minimo, libero accesso alle informazioni, meritocrazia, energie rinnovabili diffuse, over-taxing per il lusso e dei consumi voluttuosi (droghe), lotta alla corruzione ed ai monopoli.

Di seguito, è possibile leggere alcuni stralci del loro “programma” (link in tedesco), dai quali è possibile evincere (con generale sorpresa) che anche in Germania hanno “qualche problema” di corruzione e di “amici degli  amici”, di scuola inefficiente e dispotica, di tossicodipendenti e di correlate mafie fornitrici, di lavoratori in affitto schiavizzati da datori e colleghi, di bambini di serie ‘A’ e bambini di ‘B’ o ‘C’, di diritto ad “esistere” in quella che è una società del lavoro, dei consumi e dell’informazione.

Welfare e Lavoro

I fondi pubblici devono essere utilizzati in modo produttivo e non meramente assistenziale.
L’obiettivo è un reddito per il sostentamento per tutti, garantito ad ognuno direttamente per una questione di dignità umana.
La stragrande maggioranza delle persone userà un’esistenza sicura come base per lo sviluppo del loro potenziale economico e sociale.

Un’esistenza sicura crea uno spazio per l’auto-determinazione dell’istruzione e della ricerca, come dell’innovazione economica, agevola e consente il volontariato, come anche le cure che i genitori dedicano ai bambini, il giornalismo indipendente, l’attività politica o la creazione di arte e di software libero.
Questo avvantaggia tutta la società.

Il Partito dei Pirati è pertanto impegnato in soluzioni che garantiscano un’esistenza sicura e la partecipazione sociale, come il reddito di base incondizionato e il salario minimo.
Vogliamo prevenire la povertà, non ricchezza.

Il lavoro temporaneo per l’economia è uno strumento utile e necessario per affrontare periodi di punta.
Negli ultimi anni, tuttavia, si è dimostrato che questo strumento è stato usato da molte aziende per aggirare la protezione del lavoro, la contrattazione collettiva e i salari minimi.
In alcune aziende, i lavoratori temporanei sono usati in competizione con il personale con contratti a tempo indeterminato e questo conduce infine ad una spirale di bassi salari.

Energia e Ambiente

Abbandono progressivo dell’energia nucleare.
I Pirati chiedono, nel lungo periodo, la creazione di una infrastruttura energetica sicura e rispettosa dell’ambiente, ovvero fonti energetiche rinnovabili.
Questa infrastruttura energetica deve essere decentralizzata: è l’unico modo per ottenere la partecipazione di ogni cittadino e per evitare monopoli.

La nostra società e la nostra prosperità dipendono principalmente dalle risorse naturali e da un ambiente sano. Tuttavia, distruggiamo questo ambiente e utilizziamo queste risorse ad un ritmo mozzafiato.
Noi viviamo a spese di altri paesi ed a discapito delle generazioni future. Tuttavia, queste persone hanno lo stesso diritto ad un ambiente sano come noi.
Pertanto, è nostro dovere utilizzare le risorse naturali in modo sostenibile e lasciare l’ambiente come lo abbiamo trovato.
Pr questo è particolarmente necessario promuovere l’uso dei trasporti pubblici e le fonti di energia sostenibili e rinnovabili.

Istruzione

Gli investimenti nell’istruzione sono l’investimento per il futuro.
Il libero accesso all’istruzione è nell’interesse di tutti. Pertanto, è responsabilità della società nel suo insieme finanziare le infrastrutture e garantire finalità educative appropriate.
Il finanziamento privato della pubblica istruzione va accolto con favore, purché non abbia alcun impatto sul curricolo esistente.
Per questo motivo, la creazione e la diffusione di materiali didattici liberi va incoraggiata, non solo per i costi e la reperibilità, ma anche per consentire agli insegnanti di adattare senza ostacoli legali le risorse di apprendimento per le proprie lezioni.

Il compito della formazione istituzionale è quello di aiutare l’individuo a sviluppare i propri talenti, a ridurrne le carenze e a scoprire nuovi interessi e competenze.
Il conseguimento della formazione dovrebbe essere basato su prove tangibili e verificabili e deve essere mediato garantendo un punto di vista al più possibile neutrale.

Oltre agli orari di insegnamento meno rigidi, il conseguimento della formazione dovrebbe essere basato su prove tangibili e verificabili e deve essere mediato da un punto di vista neutrale possibile.
La scoperta, comprensione, valutazione e diffusione delle informazioni in una varietà diversa di rappresentazioni mediatiche diventa sempre più importante.
Gli studenti devono essere consapevoli di quale obiettivo di apprendimento sia perseguito, al fine di ottenere miglior risultati in base alle specifiche conoscenze, abilità e interessi degli studenti per ottenere.
L’obiettivo dei pirati è anche il riconoscimento di una specifica missione educativa dei servizi per l’infanzia e il finanziamento sistematico delle scuole per l’infanzia.

Droghe e Farmaci

Ad ogni cittadino va garantito l’accesso senza barriere e senza censure a tutta la documentazione di qualsiasi farmaco.
I Pirati appoggiano esplicitamente leggi ragionevoli, se necessarie per la protezione dei bambini e degli adolescenti.
I pazienti non devono essere limitati nella libera scelta del trattamento.

Leggi, regolamenti e misure fiscali possono essere adottate solo per proteggere contro i pericoli reali, non sulla semplice argomentazione ideologica o economica.
Solo la strutturazione a livello nazionale di una rete di consulenza e  di servizi di supporto può non solo ridurre il rischio tossicodipendenza, ma soprattutto può coinvolgere i membri della famiglia e i sodali co-dipendenti.
Le risorse per un cambio di approccio e la strutturazione dei servizi possono ampiamente deirvare dai minori costi per sicurezza e azioni giudiziarie, come dalla tassazione delle “droghe” legalizzate.

Corruzione e Conflitto di interessi

I contratti tra istituzioni pubbliche e le imprese private devono essere resi pubblici, come devono esserlo tutte le offerte e le motivazioni di deroghe e sovracosti edi cosiddetti segreti commerciali (come il costo, promessa di profitto, obiettivi e premi, eccetera).

Attualmente, qualunque informatore (ndr. o pentito) riguardo reati finanziari o corruzione deve affrontare notevoli incertezze giudiziarie, sia penali sia civili. Il sistema giuridico generale deve garantire la protezione degli informatori riconoscendo il loro valore sociale.

Se questi sono i Piraten, le cose sono due. La prima è che nei paesi latini (Francia, Italia, eccetera) siamo davvero molto arretrati, la seconda è che qualcosa va cambiato nella dialettica “destra-sinistra” (come in quella “credente-laico”) e non solo a casa nostra.

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Le impegnative vittorie di Pisapia e De Magistris

30 Mag

Esultanza per le vittorie di Pisapia e De Magistris a Milano e Napoli, ma non troppa, almeno per ora.

I motivi per essere cauti sono tanti e diversi, come si evince dai primi ed essenziali dati.

A Napoli, vince un candidato dell’IdV, “orgoglioso di essere tra i Liberali Europei”, con il 33% dei voti esprimibili, dato che tanto fa il 65% se mezza città (50,57) non va neanche a votare.

A Milano, il candidato “moderato” di SEL vincerà con il 37% dei voti esprimibili con la Moratti al 30% ed il resto dei milanesi (un “non partito” pari al 33%) che non ha votato in ambedue le tornate.

Una giunta difficile, quella che attende De Magistris a Napoli, dove il PD e l’UDC, seppur estromessi dal ballottaggio, controlleranno quasi il 30% dei seggi e sarà interessante vedere dove andrà a collocarsi, da grande sindaco metropolitano, rispetto al “sistema partitocratico” nazionale.

Un banco di prova, quello di Pisapia a Milano, dal quale tutti gli italiani si faranno un’idea delle qualità o dei limiti di Sinistra e Libertà, giusto in tempo per le prossime elezioni nazionali.

Lettieri – De Magistris: programmi a confronto

26 Mag

Secondo quello che paventano i media, quella di De Magistris a Napoli sarà una cavalcata plebiscitaria.

Considerato che l’IDV ha sempre sostenuto Bassolino e Jervolino e che dietro il candidato sindaco s’intravedono i soliti nomi, tutto questo è a dir poco strano.

Visto quanto scoperto nel confrontare i programmi di Moratti e Pisapia, viene il sospetto che i candidati sindaco “per Berlusconi” abbiano più di una ragione per lagnarsi dei media.

Presi i programmi di Gianni Lettieri e di Luigi De Magistris, infatti, l’impressione è la stessa che per Milano: completo e lungimirante  il primo, limitato e sparagnigno il secondo.

Un dettaglio, però, induce a diffidare fermamente: il programma del candidato berlusconiano costa davvero molto, attingendo a risorse che la città, al momento, non ha: buona parte delle promesse, a ben vedere, farebbero affidamento al “Piano per Napoli” che il governo leghista dovrebbe approvare e che Lettieri considera propedeutico …

Qua nisciuno è fesso.

 

GIANNI LETTIERI

LUIGI DE MAGISTRIS

 

Ambiente e Cultura
  • raccolta differenziata porta a porta
  • individuazione di un sito di trasferenza e avvio dei lavori per la realizzazione di un sito di compostaggio
  • isole ecologiche
  • piano per la balneabilità
  • diffusione degli impianti fotovoltaici
  • introduzione dell’Ecopass
  • abbattimento di edifici degradati nelle periferie
  • Museo della musica napoletana
  • abbandonare il ricorso a società di capitali per la gestione dell’acqua
  • raccolta differenziata porta a porta in tutti i quartieri della città
  • incentivi alla vendita di prodotti domestici alla spina
  • creazione di una isola ecologica per municipalità
  • riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico
Welfare e Imprese
  • interventi fiscali e forme di sostegno per le famiglie a basso reddito
  • nuovo Assessorato alla famiglia, alla scuola e ai bambini
  • un asilo nido pubblico in ogni municipalità
  • apertura pomeridiana delle scuole, con attività sperimentali e laboratori
  • controlli mirati e premi aziendali in tema di sicurezza.
  • banca per il microcredito
  • sportelli coordinati Università e Imprese
  • assunzione nel Comune di 1.500 giovani laureati
  • incentivi fiscali a chi inserisce giovani apprendisti
  • strutture sportive moderne
  • spazi ad hoc per mercatini etnici e venditori ambulanti
  • semplificazione comunale per le imprese di ristorazione
  • creazione del Napoli Convention Bureau per i grandi eventi
  • istituzione di micro incubatoci d’impresa, agenzie di sviluppo locale e sportelli di micro credito, soprattutto per giovani e donne
  • rimodulazione delle concessioni comunali
  • costruzione di quattro strutture per le donne
  • riqualificazione del patrimonio immobiliare abitativo pubblico
  • Garante per le problematiche della disabilità
  • Garante per la Salute dei cittadini
Sicurezza e Mobilità
  • Più mezzi pubblici ed orari garantiti h24
  • Funicolari aperte fino alle 2.00 di notte
  • Potenziamento delle linee ferroviarie urbane
  • piste ciclabili
  • estensione delle aree pedonali del centro storico
  • parcheggi d’interscambio
  • Mobility Management e Car Sharing
  • più videosorveglianza
  • istituzione di ZTL estese
  • controllo elettronico delle corsie preferenziali
Pubblica amministrazione e legalità
  • trasferimento di funzioni e poteri dal Comune alle Municipalità
  • valorizzazione dei dipendenti comunali
  • cronoprogramma delle opere pubbliche, consultabile online
  • società partecipate accorpate in un’unica holding
  • abolizione di sprechi ed extra benefit
  • Authority per la trasparenza
  • prepensionamento di 5.000 dipendenti comunali
  • nuova disciplina delle gare d’appalto per la manutenzione stradale
  • bilancio partecipato
  • riorganizzazione amministrativa del Comune
  • istituzione di un nucleo di valutazione collegiale
  • tagli alle consulenze esterne
  • riqualificazione del personale comunale
  • accorpamento delle partecipate con la riduzione dei cda
  • gestione documentale elettronica in backoffice degli atti
  • partecipazione e accesso elettronici dei cittadini in frontoffice
  • maggiore efficienza energetica degli edifici pubblici
Tasse e Tariffe
  •  ?
  • rimodulazione delle concessioni comunali

Moratti – Pisapia: programmi a confronto

26 Mag

Letizia Moratti continua a pagare la presenza di Silvio Berlusconi “capolista” e le (xeno)fobie della Lega.
E’ di oggi l’appunto di Famiglia Cristiana che si trova a chiedersi “se la polemica elettorale resta ferma all’anticomunismo, al taglio delle tasse (promesso da 17 anni), fino all’assurdo della cancellazione delle multe stradali, anche se domenica vincesse la Moratti quale riforma si potrebbe attendere per una politica cosi’ desolante come quella di oggi in Italia?”.
Il periodico delle Edizioni Paoline, schierandosi nella corsa a sindaco, precisa anche che Milano “non rischia nulla di terribile”, se vincesse il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia.

Tutto questo accade mentre la Lega innescava una puerile querelle riguardo il diritto dei residenti islamici di avere una moschea degna di tale nome, cui tutti i media hanno “abboccato”, ditraendo l’elettorato da quello che più conta: i programmi dei due candidati sindaco.

E qui viene il bello, o meglio il tragico.

Il programma di Letizia Moratti è chiaro, preciso, completo: sono indicati, quasi elencati, i servizi, le risorse, le destinazioni. Non sono pochi ed, a scorrerli, c’è quasi da vergognarsi a vivere nella Capitale od in gran parte d’Italia, visto di cosa son capaci i milanesi.
Il programma di Giuliano Pisapia è vago, impreciso, incompleto: l’unica cosa chiara è che faranno tanti progetti e tante commissioni per dare tanti diritti a tutti. Sembra il programma di Walter Veltroni per Roma e sappiamo tutti cosa ha trovato “dopo” l’attuale sindaco Alemanno.

Incredibile? Ecco di seguito i due programmi a confronto.

 

LETIZIA MORATTI

GIULIANO PISAPIA

 

Ambiente
  • 100.000 nuovi alberi in città
  • 5 nuovi parchi (expo 2015)
  • miglioramento dell’efficienza energetica delle case popolari
  • raddoppio spazzini di via
  • nuove aree cani
  • pronto soccorso per animali operante 24 ore su 24
  • rimozione del degrado ambientale al fine di ripristinare la legalità nelle periferie
Anziani
  • nuovi centri per anziani
  • raddoppio assistenza a domicilio
  • potenziamento sportello badanti
  • potenziamento dei centri diurni
  • adeguamento degli interventi per le persone non autosufficienti e disabili
  • cinema e teatro a biglietto ridotto per gli anziani “nonni”
  • rete di strutture di lungodegenza,
Cultura
  • nuovo museo arte contemporanea
  • nuove biblioteche in periferia
  • grandi eventi a Milano
  • Istituire un grande Assessorato alla Cultura
  • Istituire la Conferenza permanente tra comune, università, enti di ricerca
  • Rifugi anti-noia e presidi di legalità
  • sportello pubblico per tutti gli operatori di cultura
  • assegnazione di spazi del demanio comunale
Famiglie e infanzia
  • piano casa
  • Fondo Sostegno Affitti
  • nuovi asili nido
  • Bonus Bebè e Bonus nonno
  • Sportello baby Sitter
  • libri di testo gratuiti
  • risanamento delle condizioni materiali delle case pubbliche
  • riqualificare l’offerta dei Consultori familiari
  • forte investimento “per la qualità” e profonda riorganizzazione interna negli asili e nelle scuole per l’infanzia
Giovani e sport
  • ristrutturazione delle palestre scolastiche
  • potenziamento incubatori imprese innovative
  • spazi per i giovani talenti
  • incentivi per le imprese dei giovani
  • Carta comunale dello studente
  • superare l’attuale modello organizzativo dello sport milanese
  • ampliamento dell’offerta di posti letto per i fuorisede
  • borse per la mobilità in entrata e in uscita per gli stranieri
Mobilità
  • nuove metrò M4 e M5,
  • nuovi parcheggi,
  • potenziamento Bike-Mi e Car-Sharing
  • potenziamento Bike-Mi
  • maggior coordinamento dei mezzi pubblici che collegano i diversi atenei
  • pianificazione della mobilità e prevenzione dell’inquinamento atmosferico
Accoglienza
  • messa in sicurezza e riduzione dei campi regolari
  • chiusura di tutti i campi abusivi
  • insegnamento dell’italiano
  • autorizzare esperienze di “autocostruzione”
  • riconoscere il diritto di voto agli immigrati
  • indagini di settore ed interventi di mediazione
  • insegnamento dell’italiano
  • rete di sportelli “Nuove Cittadinanze
  • realizzazione di un grande centro di cultura islamica
Sicurezza e legalità
  • pattuglia di quartiere
  • più videosorveglianza
  • diffusione dei braccialetti anti aggressione con geo-localizzazione
  • contrasto delle baby-gang
  • tracciabilità dei flussi per le società partecipate
  • attenuazione della percezione d’insicurezza dei cittadini milanesi
  • sportello dei diritti di quartiere
  • pubblicità della situazione patrimoniale e delle condanne e pendenze di tutti i facenti parte di organismi del Comune
  • misure organizzative per prevenire la corruzione
  • campagne di informazione e iniziative pubbliche contro l’usura
Occupazione
  • 61.000 nuovi posti (expo 2015)
  • diffusione del telelavoro, del part time
  • Job Sharing
  • Buoni Lavoro
  • sostegno all’opera di reinserimento socio-lavorativo dei detenuti
  • riapertura di opportunità lavorative con le associazioni degli industriali, degli artigiani, della cooperazione sociale
  • rigorosa verifica di tutte le esternalizzazioni
  • piano procedurale per 220 incarichi da ricoprire
Salute e Disabili
  • Centri Socio Educativi
  • potenziamento servizi
  • Centri Diurni Disabili
  • Nuclei Distrettuali Disabili
  • poliambulatori integrati
  • psicologo di quartiere
  • garantire a tutti i cittadini una rete diffusa di cure primarie,
  • una nuova stagione di impegno per la medicina del lavoro e per la sicurezza,
  • politiche di adeguamento della rete di offerta dei servizi sanitari e socio sanitari
  • promozione dell’integrazione tra servizi sanitari, socio sanitari e sociali
Imprese
  • più sostegno alle onlus
  • nuovi servizi on line
  • meno burocrazia per le imprese
  • Casa delle Associazioni di quartiere
  • Istituzione di un nuovo organismo interno al Comune “in staff al Sindaco” per la gestione delle partecipate
  • revisione delle procedure e dei capitolati contrattuali
  • revisione delle autorizzazioni a operare nelle aree di mercati all’ingrosso
  • Consulta cittadina della cooperazione internazionale
Tasse e Tariffe
  • no aumenti
  • adeguamento delle tariffe
  • ristrutturare il debito del Comune
  • accesso a venture capitals