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Pro e contro della riforma pensionistica (in sintesi)

28 Set

La Repubblica riporta che “il verbale del governo” prevede di consentire:

  1. persone con disabilità = accesso alla pensione con 41 anni di contributi
  2. lavoratori precoci (con 12 mesi di contributi prima dei 19 anni di età) = eliminare le penalizzazioni sul trattamento pensionistico in caso di pensione anticipata prima dei 62 anni
  3. lavori gravosi (da definire con i sindacati) = accesso alla pensione con 41 anni di contributi
  4. lavori usuranti = anticipo pensionistico di 12 o 18 mesi rispetto alle attuali norme
  5. pensioni inferiori ai 1000 euro = quattordicesima
  6. pensioni anticipate (Ape) = tagli alle pensioni superiori ai 1500 euro fino al 25% sull’importo dei successivi vent’anni

In parole povere:

  1. bene per i disabili, ma sarebbe stato più equo fissare il limite a 35 anni contributivi
  2. bene per i lavoratori precoci, ma solo a condizione che valgano anche le ricongiuzioni – salatamente pagate – che adesso sono escluse dal computo
  3. male per i lavori gravosi = sarebbe stato più umano fissare il limite a 35 anni contributivi
  4. peggio per i lavori usuranti, = sarebbe stato più umano fissare il limite a 30 anni contributivi
  5. bene le pensioni più basse = è praticamente quanto serve a garantire l’alimentazione di una persona per due settimane / un mese
  6. malissimo le pensioni anticipate = chi mai vorrà lasciare il lavoro perdendo fino al 25% di un buon reddito – conquistato nell’arco di una vita – per anticipare di un anno o due?

C’è, dunque, da vigilare, perchè, tra il dire e il fare, la furbaggine dei nostri attuali governanti potrebbe -alla fine – risolversi con un fico secco, salvo i ‘pacchi alimentari’ per le semi-minime (3,3 milioni di italiani) e l’ennesima mattanza del ceto medio (tra i nati 1952-1963) … visto che “saranno previste misure ad hoc per le uscite dovute a crisi aziendali  con oneri a carico delle imprese”.

Fico secco utilissimo a raccattare voti tra i ‘poverelli’ come al solito ed a rinviare di altri due o tre anni il blocco delle pensioni attuato da Monti, Fornero e il Pd che li sosteneva nel silenzio assoluto dei sindacati.

Demata