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Balcanizzazione siriana

25 Nov

Hollande continua ad esser solo nella guerra al Daesh in Siria, se gli USA bombardano solo in Iraq per difendere Baghdad e se la Russia attacca solo per garantire a se e agli Alawiti uno spazio ‘vitale’ intorno a Lattakia.

Peggio ancora, per pace e serenità di tutti,  se dalla Turchia passa di tutto in direzione Aleppo ma si abbatte un jet per soli 17 secondi di violazione dello spazio aereo.
Oppure se i ribelli ‘buoni’ hanno appena ricevuto nuove armi e per prima cosa attaccano una troupe di giornalisti russi o se Israele lancia bombe sulle retrovie degli Hezbollah che combattono Isis grazie ai nuovi accordi USA-Iran.

Ci aiuta a comprendere James Dobbins, inviato speciale di Barack Obama: «i negoziati di Vienna devono puntare al cessate il fuoco in tempi stretti per dare modo alla diplomazia di lavorare su una soluzione per la Siria sul modella della Germania 1945» ovvero suddividendola in quattro Stati: curdo nel Nord, sunnita nel Centro, alawita sulla costa e quindi un’«area internazionale» dove ora si trovano i territori occupati da Isis.

Syrian Balkanization

Tenuto conto che gli Alawiti sono Sciti come i Drusi, come che da oltre cent’anni la Turchia ha mire su Aleppo e Lattakia, è facile comprendere che senza patti chiari tra Russia e USA e senza unione tra gli europei si rischia un’estensione delle tensioni ad altre aree di attrito, ad esempio l’Ucraina.

Demata

Attentati di Parigi, i rocker del Bataclan e la fine del politically correct

14 Nov

Ieri un gruppo di fuoco di Isis ha condotto un attacco al centro di Parigi con centinaia tra morti e feriti.

Il vero obiettivo? Un concerto rock metal al Teatro Bataclan: come per Charlie Hebdo nel mirino ci sono i ‘pagani’, gli ‘anarchici’, i ‘rokkettari’, non l’Occidente o i Cristiani.

Questo dovrebbe farci riflettere. Non è la nostra democrazia o la tradizione cristiana ad essere sotto attacco, ma lo è proprio quello che rimane ancora oggi del popolo di Yggdrasil e di Ostara.

E dovremmo riflettere anche sul fatto se un attacco del genere poteva essere condotto in paesi diversi dalla Francia, ad esempio gli USA dove i cittadini armati ed in grado di difendersi da soli non sono pochi …

Gli Occidentali hanno scelto la Pace solo da un paio di generazioni e da forse un secolo si è affermata l’idea che la violenza sia sempre e comunque una pessima soluzione ai conflitti. Prima non eravamo così e fu proprio la Francia cattolica e massone a sviluppare la ‘nuova’ morale, come è Parigi ad essere la capitale maggiormente vulnerabile ed esposta.
Tutto un caso? Forse.

Intanto, Isis – come i russi, i cinesi, gli arabi eccetera eccetera – sembra avere poche chiare idee su come vada il mondo e noi occidentali  ‘democratici e politically correct’ proprio no.
Allentare la pressione militare sulla Jihad senza aprire a forme di dialogo e di armistizio, rinfocolare gli attriti con Mosca pur di flirtare con i Sauditi, alimentare un corrotto welfare state in nome del Kennedysmo sputtanandosi il ‘primato morale’ sono gli errori di Barak Obama e della socialdemocrazia europea.
Accogliere migranti e rifugiati invece che sostenerli nella lotta per libertà e diritti ‘a casa loro’ pur di alimentare  lo shopping di tutti noi, invece, è stato l’inganno in cui è finita la morale cristiana odierna.

E se Isis in Francia ammazza chi è critico verso la socialdemocrazia e la morale cristiana (ad esempio Charlie Hebdo e i metallari del Bataclan) dovrebbe essere evidente che non è con la corruzione, le chiacchiere ed il volemose bene che … l’Europa potrà difendere i propri valori e uno stile di vita ben più antichi di Cristo o Maometto. E non a caso il nemico acerrimo della Jihad è proprio la Scia iraniana che rappresenta l’ala ‘puritana’  e ‘solidale’ dell’Islam … la quale proprio in questi giorni sta rinsaldando i propri legami con il mondo occidentale, dopo aver stretto da tempo ottimi rapporti con russi e cinesi.

Dovremmo riflettere ed anche abbastanza in fretta.

Post Scriptum: Non basta che 1,5 miliardi di musulmani condannino il terrorismo.
Negli Anni 70 tutti i comunisti europei dovettero confrontarsi con il fatto che alcuni comunisti erano terroristi e che una certa parte erano disposti a ‘tollerare’.
Il segno del cambiamento morale fu quando un sidacalista venne ucciso perchè aveva segnalato dei sabotatori in fabbrica.
Un conto è condananre il terrorismo, un altro è denunciare il proprio fratello solo per un sospetto …

Demata

11 settembre a Parigi: dove va l’Occidente?

8 Gen

Dopo New York, Londra e Madrid è toccata a Parigi ed anche stavolta la Jihad contro i ‘crociati’ ha attaccato i simboli della laicità. Ieri dei vignettisti satirici, in USA furono la Borsa e le aereolinee, a Londra e Madrid le metropolitane.

Intanto, tutti hanno a ricordare – ma allora perchè non l’hanno fatto prima – che l’Occidente è troppo permeabile, infiltrabile, esposto … anche se non si è ancora ben capito chi è in guerra con chi.
Da un lato ‘noi’ siamo ancora fedelmente amici delle dinastie saudite, madri di tutti gli integralismi islamici, mentre che l’istigazione all’odio sia un reato ce lo ricordiamo solo contro gli ultrà e qualche neonazista. Dall’altro gli Jihadisti si guardano bene dall’attaccare luoghi cristiani fuori dai ‘loro’ territori, mentre quello che puntualmente viene attaccato è il Villaggio Globale, persino in quel Nord Europa che fu pagano fino tot secoli fa e che – poco dopo la cristianizzazione forzata – si staccò da Roma per ‘protestando’ … e trasferendosi in parte nel Nuovo Mondo alla ricera della Friede.

Non è il presepe di Gesù ad essere sotto attacco, ad essere nel mirino è l’Albero di Natale dedicato a Yule ed al Consumismo. E, ci attaccano ‘per il nostro bene’, finchè non avremo abbandonato la via del peccato e saremo ritornati al dio unico: che il profeta da seguire sia Gesù o Maometto è una questione di second’ordine.

Cosa dovrebbe fare l’Occidente?

Innanzitutto, sarebbero da vietare tutti i culti che non accettino la coesistenza e la pari dignità degli altri come  andrebbe vietato agli enti religiosi sia di ricevere donazioni occulte sia di poter utilizzare i propri fondi in investimenti o speculazioni, cosa che è di per se un ginepraio, dato che sono i cattolici e non gli islamici a dare puntualmente questo problema ab origine, ne sanno qualcosa gli imperatori succedutisi a Roma per tre secoli.
In secondo luogo, sempre riguardo l’affermazione di ‘valori’, dovremmo rivedere i nostri sistemi fiscali e di giustizia: siamo un poco difendibile esempio morale, se le nostre democrazie sono così afflitte dalla corruzione e dal degrado.

Infine potremmo davvero passare per grulli a voler continuare i nostri rapporti con i sauditi così come sono oggi, come anche potremmo dar ‘ragione’ a coloro che dicono che ‘Charlie non doveva provocare gli islamici’ ed … interrompere le nostre benevolenti politiche verso Israele …

Dunque, è possibile che l’Occidente non farà un bel resto di nulla di tutto questo, ma è altrettanto possibile che tra cinque o dieci anni tali questioni saranno ineludibilmente sul tavolo della Storia.

Quello che, viceversa, sarebbe fattibile nel corso di quest’anno è l’opzione militare /umanitaria: ricollocare gli inglesi in Palestina e Yemen, i francesi in Libano, i russi in Siria, gli statunitensi in Iraq, gli italiani in Libia ed Eritrea, eccetera.
Un conto è l’autodeterminazione dei popoli, un altro è proteggerli da ‘predatori internazionali’.

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Charlie Hebdo, un attacco alla libertà: quali conseguenze politiche

7 Gen

veil-charlie-hebdo1-217x300Sono quasi duemila anni che le religioni del ‘dio unico’ perseguitano i popoli indoeuropei (Celti, Sassoni, Norreni eccetera) a causa della schiettezza, della temerarietà e dell’irriverenza, della ‘laicità’ e dello spirito di libertà che erano intrinseci alle culture pagane dei ‘barbari’.

Non parliamo di quattro gatti, ma della cristianizzazione dei Franchi e dei Sassoni ad opera di Carlo Magno o di quella degli Scandinavi ad opera di Harald Bella Chioma oppure di quell’altra dei Vandali e dei Burgundi ad opera del Califfo Abdalrahman, che comportarono la cancellazione di intere etnie.
Per non parlare di quello che accadde a Scoti e Gaelici, Ugonotti ed Albigesi, Catari e gnostici eccetera eccetera fino agli Sciti iraniani o ai Gupta indiani … a causa della loro schiettezza, irriducibilità, libertà, eccetera eccetera.

Nessuna superiorità ‘ariana’, ma il problema – diciamocelo – è tutto lì, da sempre. Le prime tracce le troviamo in Leonida o Cicerone …

Così non può meravigliare che la Jihad, in nome di uno dei tanti ‘dei unici’, decida di far strage a Parigi di uomini schietti, irriducibili e liberi.

Oggi, alcuni fanatici hanno fatto irruzione nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, a Parigi, facendo 12 vittime e 8 feriti, di cui 5 gravissimi. Si tratta sia di persone uccise a casaccio a raffiche di kalashnikov sia vere e proprie esecuzioni con i redattori chiamati per cognome. Poi, la fuga con gli agenti accorsi travolti dai proiettili e poi freddati mentre erano a terra. Tra le vittime,  il direttore del settimanale, Stephan Charbonnier, detto Charb, l’economista Bernard Maris e tre noti vignettisti: Cabu, Tignous e Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia.
Dopo di che il commando si è dileguato, abbandonando l’autovettura nel XIX Arrondissement, alla periferia nord-est della città.

charlie-hebdo-coverPoco prima di Natale, in due distinte azioni, due furgoni erano stati lanciati a velocità folle sulla folla dei mercatini natalizi: a Nantes un morto e dieci feriti di cui 5 gravi, a Digione 13 feriti. Senza contare l’irruzione di uno sconosciuto nel commissariato di Joué-les-Tours, con tre agenti accoltellati. In tutti i casi l’assalitore gridava «Allah Akbar» (Dio è grande).

«Non si può parlare di un atto terroristico», aveva frettolosamente dichiarato il Procuratore di Nantes, Brigitte Lamy, seguita a ruota dal presidente francese Francois Hollande, che invitava il Consiglio dei Ministri «a non farsi prendere dal panico» e dal premier francese Manuel Valls che minimizzava «Siamo preoccupati per queste tragedie in serie».

Il presidente Hollande – ad attacco concluso – è andato sul posto per annunciare che «è terrorismo, un attacco contro la libertà» e ammette che «molti attentati erano stati evitati, sapevamo di essere minacciati perché siamo un paese di libertà».

Si – caro Hollande, ma anche cari Renzi e Obama – ‘noi’ siamo minacciati perché amiamo la libertà e perchè le nostre società  rappresentano – per oscurantisti, integralisti e conformisti – un ‘pessimo’ esempio per le loro donne e i loro figli.
copertina-charlie-hebdo-3Oscurantisti, integralisti e conformisti come gli Jihadisti di oggi e come ben ricodano i francesi, erano i cattolici del 23 ed il 24 agosto 1572, la notte di San Bartolomeo in cui vennero massacrati gli Ugonotti di Francia, o come durante crociata cattolia contro gli albigesi ebbe luogo tra il 1209 e il 1229, per non parlare delle Guerre Sassoni (772-804) iniziatesi con l’invasione del territorio sassone da parte dei Franchi e con la distruzione del simbolo sacro di Irminsul presso Eresburg da parte di Carlo Magno, che avvio vere e proprie persecuzioni contro i pagani.

Dunque, in attesa che la Sinistra prenda esempio da Angela Merkel e ci offra ‘as soon as possible’ qualcosa di più ‘europeo’ dei vari Obama, Renzi e Hollande, si spera solo che Marine Le Pen e sodali si astengano dallo sbraitare contro ‘tutti gli stranieri a partire dagli arabi o dai maghrebini’, ricordando che quel che oggi fanno i fanatici del Califfato ieri lo fecero i seguaci del Papato.

Intanto, dopo quello che è successo oggi al Charlie Hebdo, speriamo che i nostri governanti si rendano conto che – atti isolati di terrore od azioni militari di terrorismo che siano – non è (solo)  l’Europa della ‘fede’ ma soprattutto quella dei Lumi e dei Diritti è ad essere sotto attacco: non lo Stato sociale, che paternalisticamente isprira tutti i regimi, ma lo Stato Liberale, che tenta almeno di lasciare quel minimo spazio privato, personale, che chiamiamo Libertà.

92866720_oLa libertà di pensiero e di espressione, come ha appena precisato Ban Ki-Moon, segretario dell’ONU, porgendo il suo cordoglio al popolo francese sulle Breaking News USA. Dunque, si spera solo che la Sinistra postcomunista e sodali si astengano dall’appropriarsi di un lutto continentale, in nome della fede politica di alcune vittime, ricordando che quel che oggi fanno i fanatici del Califfato ieri lo fecero gli ‘eroi’ di qualche cruenta rivoluzione.

La chiave di questa escalation sta tutta nel relativo ‘gradimento’ degli islamici verso le proposte politiche isolazionistiche: cosa meglio dei mondi separati che sia il Muro di Berlino sovietico sia la Fortezza Europa lepeniana rivendicano parimenti?
Dunque, il target di questo vero e proprio attacco militare ad una sede giornalistica nel cuore di Parigi è la prossima sequel elettorale: in Francia si voterà per le elezioni dipartimentali il 22 marzo (primo turno) e il 29 marzo (secondo turno tra le coppie di candidati, un uomo e una donna, che avranno superato il 12,5% degli elettori, non dei votanti, al primo turno) con gli occhi puntati sul Front National di Marine Le Pen, che resta in testa ai sondaggi.

Ma non solo.
In Olanda, il 18 marzo si voterà in tutte le dodici province del paese per il rinnovo delle rispettive amministrazioni, che provvederanno, al loro interno, a eleggere il 26 maggio successivo i 75 componenti del Senato. Nel Regno Unito, le elezioni governative si svolgeranno giovedì 7 maggio, con l’Ukip di Nigel Farage, vincitore delle ultime elezioni europee, che continuerà ad erodere voti, come si prevede farà, in Scozia, il partito nazionalista. Sempre a maggio, in Italia, si andrà al voto in sette regioni (Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Puglia) e in numerosi comuni, ma soprattutto ci sarà da votare per il Presidente della Repubblica, che – ricordiamolo – ha il comando delle forze armate in caso di guerra … per non parlare degli USA che quest’anno scegliaranno il nuovo imperatore della Casa Bianca.

In USA molte cose cambiarono con l’attacco alle Torri Gemelle, probabilmente ne cambieranno molte in Francia e in Europa dopo la strage del Charlie Hebdo.

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La lection de Strauss-Kahn

21 Mag

Le 10 de Février, Heather Stewart, correspondant à Washington du Guardian, a rapporté une intervention publique de M. Strauss-Kahn, en sa qualité de Président du Fonds monétaire international.

Dans ce discours, l’économiste français a déclaré que seule une monnaie mondiale pourrait permettre de freiner l’instabilité économique et que, pour obtenir cela, il était nécessaire de réduire la puissance du dollar.
“Les déséquilibres mondiaux sont de retour, les problèmes qui nous inquiètent même avant la crise son retournés, tels que les importants et volatils flux de capitaux,  les pressions sur les taux de change, la croissance rapide des réserves excédentaires. Si elle , Ces problèmes, si seront sans soudure, pourraient être les graines de la prochaine crise.”

Ce sont des ideés terribles, surtout si l’on juge cela à partir du point de vue de ceux qui administrent le fameux «complexe militar-industriel» aux États-Unis ou la “finance responsable” de nous Européens.
Donc, des mois plus tard, vient l’arrestation et le scandale sexuelle du très connu personnage, qui, rappelez-vous, a été le prédicat de la candidature de l’Elysée à gauche.

Il s’agit d’un autre complot de Yankees?
Ca est possible, étant donné ce qui Assange a passé en Suède et le “fichier Osama” doit être encore clarifiées. Il est peu probable, puisque la défense de Strauss-Kahn, en admettant la relation, définit la victime comme une personne bonne-ordinaire.

Cependant, le scandale existe et pour d’autres raisons.

De nombreux citoyens européens, et pas seulement, sont indigné par les politiciens qui ne respectent pas l’honneur de leur fonction publique, même dans leur comportement sexuel et leurs relations privées.
En même temps, il est scandaleux qu’une personne peut gagner des récompenses fabuleux  pour occuper des fonctions publiques, attribués et acceptés au nom de l’interêt générale et populaire, tandis que la récession et le chômage endémique sont dues à leurs spéculations incontrôlées.

Par conséquent, l’affaire Strauss-Kahn pose un problème politique clair, comparable à le soulèvement islamique et à les rassemblements de la place hispanique.
Peuvent les partis et les organisations politiques maintenir le luxe actuel, poursuivre leurs déchets et, souvent, travailler sans être suffisamment compétentes, sans devoir adapter notre démocratie à la tyrannie du l’arbitraire et du subterfuge?

Neoliberalesimo: la lezione di Strauss-Kahn

21 Mag

Il 10 febbraio scorso, Heather Stewart, corrispondente da Washington del quotidiano britannico Guardian, riportava un intervento pubblico di Strauss-Kahn, in qualità di Presidente del Fondo Monetario Internazionale.

In quel intervento, l’economista francese affermava che solo una valuta mondiale poteva permetterci di contenere l’instabilità economica e che, per arrivare a questo, bisognava ridurre il potere del dollaro.
“Gli squilibri globali sono tornati, alimentando i problemi che ci preoccupavano già prima della crisi, come gli ingenti e volatili flussi di capitali, le pressioni sui tassi di cambio, la rapida crescita di riserve in eccesso. Se lasciati irrisolti, questi problemi potrebbero rappresentare i germi della prossima crisi”.

Idee terribili, se considerate dal punto di vista di chi amministra il noto “complesso industrial-militare” statunitense o la “finanza solidale” di  noi europei.

E così andando, arrivano, mesi dopo, lo scandalo sessuale e l’infamia dell’arresto del noto personaggio, che, ricordiamolo, era in predicato per la candidatura delle sinistre all’Eliseo.

L’ennesimo complotto yankee?

Possibile, visto quanto accaduto in Svezia ad Assange ed il “file Osama” ancora tutto da chiarire. Improbabile, visto che addiritura la difesa di Strauss-Kahn, nell’ammettere il rapporto, definisce la cameriera-vittima come una persona ordinaria.

Ad ogni modo, lo scandalo c’è e per altri motivi.

Molti cittadini europei, e non solo, son stufi dei politici che non onorino la propria funzione pubblica, anche nella condotta sessuale e nelle relazioni private. Allo stesso modo, è scandaloso che una persona  possa percepire compensi da favola per occupare cariche attribuite ed accettate in nome dell’interesse generale e popolare, mentre la recessione e la disoccupazione imperversano proprio a causa delle speculazioni incontrollate.

Dunque, il caso Strauss-Kahn pone un preciso problema politico, che trova conferme nelle sollevazioni islamiche e negli assembramenti di piazza ispanici. Possono i partiti e le organizzazioni politiche mantenere l’attuale lusso, continuare nei loro sprechi e, non di rado, operare con incompentenza senza dover piegare le nostre democrazie alla tirannide dell’arbitrio e del sotterfugio?

Strauss-Kahn e le contraddizioni dell’Europa

15 Mag

Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI), Dominique Strauss-Kahn, è stato accusato dalla polizia di New York per aggressione sessuale di una cameriera d’albergo.
Strauss-Kahn, 62 anni, è stato prelevato dagli agenti dell’Autorithy dell’aereoporto John Fitzgerald Kennedy, alle 10,40 ora locale, mentre era su un aereo della Air France pronto al decollo per Parigi. E’ accusato di molestie sessuali, tentato stupro e sequestro di persona.
Secondo il portavoce della polizia di NY City, Paul J. Browne, la donna sarebbe stata aggredita e stuprata da Strauss-Kahn, fattosi trovare nudo in camera, per poi sfuggire, dopo una colluttazione, ad un secondo tentativo di violenza sessuale.

Dominique Strauss-Kahn avrebbe dovuto incontrare il cancelliere tedesco Angela Merkel a Berlino e partecipare all’incontro dei ministri delle Finanze dell’Unione europea a Bruxelles, per la crisi in Grecia.

Uno scandalo senza precedenti, visto che l’ex professore di economia, iscritto al Partito socialista dal 1976, era in predicato per la successione di Sarkozy, come candidato delle sinistre alla presidenza della repubblica.
Inoltre, le accuse di New York arrivano proprio mentre i media francesi attaccavano lo stile di vita del direttore generale del FMI, eccessivamente lussuoso e spregiudicato.

Uno scandalo che, a prescindere dall’esito delle indagini, porta a criticità diverse annose questioni:

  1. quale è l’affidabilità e quale il rampantismo fine a se stesso dei “francesi di prima generazione”, come dei Sarkozy, delle Bruni, degli Strauss-Khan;
  2. quanto ancora un’organismo “super partes” come il Fondo Monetario Internazionale potrà permettersi di alimentare una “etnia di lussuosi funzionari”, mentre interi popoli pagano per i loro errori;
  3. come la Sinistra europea intenderà liberarsi dalle lobbies finanziare che ne hanno ormai occupato i vertici.
  4. quanto inciderà l’uscita di scena di Strauss-Kahn sulla crisi dell’Euro, che vede ormai l’asse Merkel-Tremonti in una condizione certamente forte, ma anche più isolata?