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Corea: la Cina sostiene i Liberali

15 Apr

La Cina, da due giorni, ha sospeso tutte le importazioni di carbone dalla Nord Corea (2,7 milioni di tonnellate per trimestre) , in accordo con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 2321, in risposta al test nucleare del settembre scorso.

Intanto, nel rendere noto che la Nord Corea è in grado di lanciare missili nucleari dai propri sottomarini, China News sottolinea come Kim abbia mostrato poca moderazione, minacciando un attacco nucleare contro le forze americane nella regione e “sulla terraferma degli Stati Uniti”.

La posizione cinese è ben espressa: la Corea del Nord deve astenersi da altre provocazioni, mentre gli Stati Uniti e la Repubblica di Corea dovrebbero sospendere le loro esercitazioni militari su larga scala e cessare la loro politica del rischio bellico calcolato.

Ma c’è dell’altro e potrebbe sorprendere molti.

liberal Moon Jae-in, left, centrist Ahn Cheol-soo, right

Moon Jae-in (Democratic Party) e Ahn Cheol-soo (People Party)

Secondo China News, dovrebbe essere un esponente liberale a succedere nella presidenza della Corea del Sud a Park Geun-hye, leader del Grande Partito nazionale di stampo conservatore.

Park Geun-hye, arrestata con l’accusa di corruzione, è la figlia di Park Chung-hee, salito al potere con un colpo di Stato nel 1961 e rimasto in carica fino al suo assassinio nel 1979. Uno scandalo di corruzione che coinvolge i “chaebol”, i grandi trust industrial-commerciali a conduzione familiare sudcoreani, che dominano la quarta più grande economia dell’Asia e che ben lucrano anche dagli accordi con la Nord Corea per ottenere lavoro sottocosto.
Una situazione, come sottolinea China News, ed un intreccio con il regime nordcoreano che porteranno la Corea del Sud ad “affrontare severe riforme sotto un leader liberale”

Un presidente liberale, che – secondo le aspettative cinesi – “potrebbe ammorbidire in modo significativo la posizione di Seoul nei confronti della Repubblica popolare democratica di Corea e, forse, ritardare l’implementazione del sistema di difesa antimissile degli Stati Uniti”.

La Corea del Sud ha due formazioni liberali, ambedue centriste: il Democratic Party ( 더불어민주당 ), già socialdemocratico e oggi di stampo social-liberale,  e il neonato People’s Party ( 국민의당 ), che viene indicato come la “corrente riformatrice del conservatorismo coreano”.
Da non confondersi con il Liberty Korea Party ( 자유한국당 ) – di centrodestra e di sedicente ispirazione neoliberista – nato da un giorno all’altro dalle ceneri del partito dei trust monopolistici di Park Geun-hye e parenti …

“Ogni mondo è paese”.

De Matha

Nord Corea, un pericolo reale

5 Apr

La recente escalation nordcoreana – con tanto di minacce di attacco nucleare preventivo contro Giappone, Sud Corea e USA – è una rappresaglia contro la decisione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di attuare nuove sanzioni a causa di un ennesimo esperimento nucleare condotto circa un mese fa dall’oligarchia al potere. Tecnicamente si tratta di una dichiarazione di guerra.

La Corea del Nord è uno Stato socialista con un sistema economico pianificato, ma governato tramite una monarchia ereditaria ormai arrivata alla terza generazione, e classificato, sia da Human Rights Watch sia da Amnesty International, come uno degli stati dove il rispetto dei diritti umani è tra i più bassi al mondo.

L’attuale Caro Leader (così è chiamato il monarca) è Kim Jong-un, educato presso la Scuola Inglese Internazionale di Berna (Svizzera) e amante della vita lussuosa, un uomo maniacalmente zelante (un gung-ho) che, nel giro di un paio d’anni, ha fatto uccidere o ha rimosso oltre un centinaio tra ufficiali e alti funzionari, sempre con accuse ‘infamanti’ come l’ubriachezza od il sesso extraconiugale.

Una Corea del Nord che, da alcuni anni, si dedica al traffico internazionale di stupefacenti, tramite alcune delle proprie ambasciate e la fitta rete di spie ‘infiltrate (quotidiano sudcoreano «Chosun») con un «Pil annuale» stimanto in almeno 3.000 chili (100- 200 milioni di dollari) di metanfetamine, molto diffuse tra i giovani giapponesi, di qualità molto elevata e prodotte nei laboratori di Chongjin e Heungnam, in base a standard rigorosi.

Una droga molto diffusa anche nella stessa Corea del Nord (Newsweek – 2011) a causa della mancanza di medicinalie dell’uso di queste droghe sintetiche come palliativi contro  malattie degenerative e tumori, fino a diventarne dipendenti. D’altra parte, la maggior parte degli ospedali e delle cliniche sono carenti di medicinali ed equipaggiamenti essenziali, oltre ad acqua corrente ed elettricità (fonte BBC), in un paese che destina gran parte del proprio PIL in spese militari, propaganda e repressione.

 Un coreano su quindici, tra quelli tra i 20 ed i 45 anni, è un militare in servizio, mentre uno su quattro è militare della riserva. Uno ogni cento, bambini inclusi, è recluso in un campo di concentramento e lavoro forzato, in condizioni di schiavitù,  sottoposto a torture e ad esecuzioni sommarie, deprivato del cibo e di abiti adeguati al clima freddo. La Corea del Nord è stata più volte accusata di rivendere gli aiuti alimentari, che vengono inviati dall’ONU e dagli altri stati, tra cui gli USA, allo scopo di incrementare il proprio livello bellico.

In Corea, ricordiamolo, i venti di guerra aleggiano da tempo, fin da quando Kim Jong-il – nonno dell’attuale Caro Leader – tentò di ‘annettersi’ il sud del paese, sfuggendo al controllo dei padroni russi, che l’avevano nominato governatore della parte settentrionale, andata sotto la loro influenza dopo la sconfitta del Giappone, nella II Guerra Mondiale. La famosa Guerra di Corea fu un attacco a sorpresa senza stato di guerra dichiarato, avvenuta tra il 1950 ed il 1953, perduta dal presidente statunitense Truman, mentre il generale sul campo, il lungimirante Mc Arthur, insisteva per attaccare anche Pechino, all’epoca male armata ed organizzata, dopo aver sbaragliato i nord coreani.
Da allora sessant’anni di scaramucce, che da qualche mese hanno preso una piega inquietante.
Le già pessime relazioni diplomatiche della Corea del Nord con il mondo intero peggioravano notevolmente nel dicembre scorso, quando venne effettuato con successo il lancio di un missile atto sia a mettere in orbita satelliti sia a lanciare testate nucleari, attirando le ire delle Nazioni Unite, visto che sospetta che il progetto sia in realtà il test di un missile balistico Shahab-5 per conto dell’Iran.
Relazioni che sono peggiorate dopo un test nucleare (il terzo, del 12 febbraio scorso, attuato nonostante diverse ammonizioni e sanzioni dell’ONU). Un ‘test pienamente riuscito’, come annunciato dal regime comunista di Pyong Yang, che ha anche provocato un terremoto di 4,9 gradi della scala Richter.

A seguire, il 1 marzo, si svolgono esercitazioni militari degli USA e della Corea del Sud nel Mar Giallo il 30 marzo 2013, ed il 7 marzo arriva un irrigidimento delle sanzioni già in corso, con voto favorevole sia della Cina Popolare sia della Russia, e, tre settimane dopo, arriva l’annuncio del governo nordcoreano di essere in “stato di guerra” con la Corea del Sud.

Non appagato da tanta truculenza, nè intimorito dalla seppur blanda reazione internazionale, Kim Yong-Un, il 1 aprile 2013, annunciava la riapertura del reattore nucleare di Yongbyon, bloccato da anni per le ingiunzioni dell’ONU, ed il 3 aprile 2013 l’esercito nordcoreano riceveva il via libera per un attacco nucleare contro gli Stati Uniti.

Intanto, le frontiere con la Corea del Sud si sono chiuse, inclusa l’area ad economia speciale di Kaesong dove operano 130 aziende sudcoreane con un fatturato di circa un miliardo di dollari a ‘danno’ di decine di migliaia di ‘semi schiavi’ nord coreani,  ma lo sono anche quelle con la Cina Popolare, dove lavoravano altrettante decine di migliaia di ‘semi schiavi’, nel timore di un’ondata di profughi. Il tutto mentre la Russia esprime preoccupazione, gli USA e Giappone  si preparano ad un attacco a sorpresa, l’Europa latita.

Un attacco che potrebbe non arrivare mai, stando a chi ritiene un segnale di apertura ai mercati la recente nomina a premier del 75enne Pak Pong-ju, un riformista intenzionato a ridurre alcune spese militari a favore della spesa civile. Un attacco sul quale le Borse USA, in risalita, potrebbero star già investendo e di cui sia Pechino sia Mosca hanno espresso timore.

Poche ore fa, dopo che il Caro Leader Kim Jong-un ha fatto dislocare sulla costa orientale del Paese un missile a medio raggio ed il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ha lanciato l’ennesimo appello, si è appreso che la Corea del Nord avrebbe in agenda un nuovo test nucleare.

Intanto, i razzi-vettore nordcoreani sono in grado di coprire una distanza di 4.000 chilometri circa, ovvero, se fossero lanciati, potrebbero raggiungere la base statunitense di Guam, nell’Oceano Pacifico, ma anche Pechino, Tokio e Shangai.
Se, invece, fossero lanciati dal nord dell’Iran, sarebbero Tel Aviv, Roma, Berlino e Mosca ad essere sotto tiro, mentre, collocandoli su una nave, ogni zona del pianeta sarebbe esposta ad un ricatto.

L’esistenza di una tirannide nucleare come quella nordcoreana è una minaccia planetaria, non un mero problema territoriale od un’ennesima gatta da pelare per gli Stati Uniti. La vicenda in corso, tra l’altro, mira ad espellere gli stati ‘coloniali’ (Giappone e USA) dal Mar Giallo allo stesso modo con cui l’India sta estendendo la propria giurisdizione sull’Oceano Indiano a danno, per ora, delle marinerie italiane e tedesche.

Non è dimostrandosi abbondantemente corruttibile che la Old Rotten Europe (oggi Unione Europea) potrà evitare il proprio declino e la propria esclusione dagli scenari mondiali, dove, viceversa poteva ritagliarsi un ruolo di autorevole e, soprattutto, incorruttibile mediatore.

originale postato su demata