Non tutti sanno che Confucio fu il padre di tutti gli statisti, oltre che ‘fondatore di una religione’.
Uno statista talmente abile e lungimirante che il ‘suo’ impero, quello cinese, esiste ancora oggi sostanzialmente intatto e dopo aver garantito la pace e la prosperità per quasi 2000 anni. Un uomo rispetto al quale appaiono dei ‘nani’ il nostro Nicolò Machiavelli o l’anglosassone Adam Smith oppure il germanico Karl Marx.
Dunque, da Confucio (e non solo da lui) avrebbero molto da imparare i nostri governanti e i nostri partitielli.
Ad esempio, Beppe Grillo e i Cinque Stelle – followers inclusi – potrebbero lanciare un voto on line per ‘scegliere il metodo’, visto che “Esistono tre modi per imparare la saggezza. Primo, con la riflessione, che è il metodo più nobile. Secondo, con l’imitazione, che è il metodo più facile. Terzo, con l’esperienza, che è il metodo più amaro.“
La Sinistra potrebbe organizzare un convegno agostano dal tema “Non mi affliggo che gli altri non mi riconoscano. Mi affliggo di non riconoscere gli altri“ oppure un congresso nazionale riguardo al dato che “Solo i grandi sapienti ed i grandi ignoranti sono immutabili.”
Il Centrodestra potrebbe addirittura ricompattarsi se Silvio Berlusconi apprendesse che persino Confucio dovette ammettere: “Non ho mai conosciuto un uomo che vedendo i propri errori ne sapesse dar colpa a se stesso.”
Ai ‘moderati’ – da Mario Monti ed Enrico Letta passando per D’Alema – potrebbe essere utile sapere che “Vedere ciò che è giusto e non farlo è mancanza di coraggio” oppure che “Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non impara, è in pericolo.”
Matteo Renzi, Beppe Grillo e quant’altri potrebbero guardare ai politici di altrove che ben sanno come “L’uomo superiore è modesto nelle parole, ed eccede nelle azioni.” E chi pretende ascolto ‘assediando i palazzi del potere’ dovrebbe comprendere che non è a queste condizioni che si ottiene dialgo e apertura: “Non mettetevi a discutere con un pazzo! Chi vi guarda non distinguerebbe l’uno dall’altro.”
Come chi vede ‘trame’ dovunque, potrebbe anche iniziare a considerare l’ipotesi che “Niente è più evidente di ciò che è nascosto.”
Quanto alla Lega di Salvini, alla Destra ‘europea’ e all’arcipelago Antagonista, sarà sempre troppo poco il ripetere che “Per natura gli uomini sono vicini, l’educazione li allontana“ e che “È impossibile conoscere gli uomini senza conoscere la forza delle parole.”
Prima di ri-candidarli, i partiti dovrebbero rispettare la regola aurea che “Un uomo che ha commesso un errore e non lo ha riparato, ha commesso un altro errore.”
Tutti, prima di pronunciare un discorso, dovrebbero rammentare il detto: “Dimmi e dimenticherò, mostrami e forse ricorderò, coinvolgimi e comprenderò.” Come anche prima di legiferare, potrebbero ricordare che “In un Paese ben governato la povertà è qualcosa di cui ci si deve vergognare. In un Paese ben governato, è vergognosa la ricchezza.”
I nostri intellettuali e direttori di giornali e televisioni varie potrebbero iniziare a rendersi conto che “Un padre che non insegna al figlio i suoi doveri è tanto colpevole quanto il figlio che non li segue”.
Quanto a noi elettori (Grandi e piccoli che siamo), basterebbe tener conto che “Belle parole e un aspetto insinuante sono raramente associati con l’autentica virtù” e che “L’uomo superiore comprende la giustizia e la correttezza; l’uomo dappoco comprende l’interesse personale.”
originale postato su demata
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