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Maturità 2022: come prepararsi alla seconda prova scritta

11 Giu

La Notte degli Esami si avvicina e quest’anno c’è una novità: “la seconda prova deve essere aderente alle attività didattiche effettivamente svolte nel corso dell’anno scolastico sulle specifiche discipline di indirizzo”. Lo prevede l’Ordinanza M.I. 14.03.2022, n. 65, che precisa che la seconda prova – comunque – deve essere conforme ai quadri di riferimento del 2018 (D.M. 769), in base ai quali i docenti elaborano collegialmente, entro il 22 giugno, tre proposte di tracce.

In altre parole, l’Ordinanza da un lato consente una seconda prova ‘ridotta’ alle attività didattiche effettivamente svolte – a fronte di una situazione emergenziale durata un triennio – e dall’altro lato esige che questa seconda prova ricomprenda i nuclei tematici fondamentali, gli obiettivi e la griglia di valutazione – a salvaguardia della legalità dei titoli rilasciati.

Infatti, ieri come oggi, la seconda prova degli Esami di Stato è finalizzata ad accertare per tutti gli alunni “l’acquisizione dei principali concetti e metodi della matematica” in relazione ai “contenuti previsti dalle vigenti Indicazioni Nazionali” , ai quali i singoli docenti di ogni classe devono riferirsi per programmare lezioni e verifiche.

Come se ne viene fuori?

Volendo esemplificare, in un liceo scientifico, i problemi dovranno riguardare tutti e quattro gli essenziali “Nuclei tematici fondamentali”: Aritmetica e Algebra, Geometria, Insiemi e Funzioni, Probabilità e Statistica.

Gli “Obiettivi” da conseguire (e convalidare) nella prova scritta sono – comunque – quelli di sempre: equazioni e disequazioni, studio di una funzione, proprietà degli insiemi e delle funzioni, calcolo infinitesimale e differenziale, elementi di statistica eccetera.

“Nuclei tematici fondamentali”, “Obiettivi” e “Griglia” che sono riassunti nei Quadri di riferimento ministeriali (link).

Ma con quali modalità saranno proposti agli alunni questi “nuclei tematici fondamentali” e “obiettivi”?

Dipendono dal singolo istituto e dal singolo docente di classe: le Faq pubblicate dal Ministero (link) precisano che – per quest’anno – “è possibile differenziare la seconda parte delle proposte di traccia in relazione alle singole classi /sottocommmissioni coinvolte” – avendo svolto il Triennio durante una pandemia. Inoltre, la norma consente che i problemi potranno avere carattere astratto o anche applicativo (ad esempio, grafico).

Dunque, quanto e come le seconde prove saranno adeguate per gli alunni dipenderà solo dal singolo docente di classe e quanto andrà effettivamente a dichiarare riguardo il metodo didattico adottato e le attività didattiche effettivamente svolte, permettendo di “differenziare la seconda parte delle proposte di traccia in relazione alle singole classi /sottocommmissioni coinvolte”.

A.G.

Università migliori nel mondo: quali le italiane?

20 Ago

Ogni anni, l’ateneo Jao Tong di Shangai pubblica l’Academic Ranking of World Universities (Arwu), una sorta di classifica generale mondiale dei migliori 500 atenei.
Tra questi sono solo 21 gli atenei italiani, nessuno è tra i 150 migliori in assoluto.

Tra la 201° e 300° posizione troviamo il Politecnico di Milano e l’Università di Firenze, in penultima fascia (301-400) ci sono la Normale di Pisa, Milano Bicocca, Federico II di Napoli, Roma Tor Vergata. In fondo classifica, tra le ultime 100, c’è anche l’Università Cattolica, con quelle di Cagliari, Ferrara, Genova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia e Trieste, tutte ben precedute da facoltà africane, asiatiche e latinoamericane.

Questo lo stato dell’arte.

Riguardo la Medicina, solo MIlano e Torino figurano tra le prime cento, Napoli, Firenze, Genova e Bologna tra le prime 200, mentre Roma si colloca nella parte bassa della classifica. Non è azzardato ipotizzare che l’elevato costo della Sanità italiana sia correlabile ad una formazione obosoleta o pregiudizievole e poco manageriale.

Riguardo Storia e Sociologia, nessuna università italiana figura entro i primi 200 atenei: siamo superati persino dall’University of the Witwatersrand nel Sudafrica e da quella australiana di Wollongong. E’ sotto gli occhi di tutti – nel nostro paese – quali possano essere le conseguenze di un tale ‘vuoto’ sull’informazione giornalistica, sulla politica e sulla formulazione e l’attuazione di norme e leggi, sulla formazione e selezione del personale pubblico, sulla formazione dei docenti.

Nelle scienze ce la caviamo, con Milano, Pisa e la Sapienza tra 76 e  100 in matematica, con Bologna al 50° posto e Padova tra il 51° e il 76° per la fisica, con Bologna e Firenze per la Chimica e Milano per la Biologia tra la 100° e la 150° posizione. In ingegneria il Politecnico di Milano è tra i primi 100 atenei, mentre quello di Torino si colloca tra i primi 150 insieme all’Università di Milano e Roma, con la Sapienza, rientra tra i primi duecento. Il problema è che questi (pochi) cervelli spesso li regaliamo all’estero o li teniamo precari fino ad età avanzata.

In Economia, solo Milano vede la Bocconi tra i primi 100 e la Statale entro la 200° posizione. E i risultati sull’economia e la finanza italiana si vedono.

Delle tante blasonate facoltà umanistiche, nessuna traccia. Non a caso c’è in Italia – ancora oggi – un filone di pensiero che considera gli studi universitari come una mera forma di acculturamento.

Morale della favola, se non siamo ancora un paese di ignoranti ci manca poco.
Se dobbiamo lagnarci dei nostri partiti o dei nostri media, dovremmo ancche prendercela con chi forma ‘la classe dirigente’.
Se volessimo processi e cure efficienti, dovremmo prima metter mano ai luoghi – fuori classifica – dove formiamo medici e giuristi.
Se volessimo dei giovani ‘migliori’, dovremmo verificare prima la ‘qualità’ di chi gli fa da insegnante.

Originally posted on Demata

 

 

Perchè il test delle elementari cinese è un rompicapo per noi?

7 Lug

Un mese fa, era il 9 giugno 2014, ha fatto scalpore un test sottoposto  ai bambini di una scuola elementare di Hong Kong come prova di ammissione e che va risolto entro 20 secondi.

test cinese scuola elementare

Nel parcheggio ci sono 6 posti auto. Ognuno è numerato: 16; 06; 68; 88 e 98. Ne manca uno. La domanda è : in quale posto è parcheggiata la macchina?

Il test ha fatto il giro del web, appassionando non solo bambini ma anche adulti, sicuramente lo conoscete già e saprete che la soluzione è il numero …

E, se per sapere perchè, basta voltare la figura al contrario.

Il punto, però, è un altro: c’è un dettaglio che nessuno ha spiegato ed è il vero motivo per il quale un bimbo cinese risolve in meno secondi un quiz che da noi avrà richiesto ben altre risorse.

Infatti, il vero trucco è talmente semplice e sofisticato quanto, evidentemente, il metodo di insegnamento ad Hong Kong, a riprova che ad Oriente – superato il colonialismo – troviamo culture dalle basi ben più antiche, longeve e solide, cioè pragmatiche, di quell’impero romano che scriveva i  numeri usando lettere.
Dunque – almeno in Italia – dovremmo porci quesiti ‘epocali’; ad esempio, riguardo la nostra convinzione che le parole possano esprimere con completezza quello che un singolo ‘segno’ può comunicare.

Infatti, l’enigma non sarebbe stato tale se al posto dell’autovettura avessimo visto una semplice casella vuota: tanti o tutti ci saremmo accorti che mancava l’87.

 

test cinese scuola elementare no car

E’ lì tutto l’enigma, non nella serie.
Liberare il problema dagli elementi inutili e porre il centro dell’osservazione dove opportuno e non dove predeterminato.

I bambini cinesi hanno visualizzato la griglia ‘vuota’, escludendo l’oggetto perchè educati ad esplorare il foglio e perchè lì usano ancora l’abaco e hanno ‘visto’ l’elemento mancante della serie.
Ecco come si sarà presentato  il nostro – ma non loro – enigma ai bambini di Hong Kong in termini cognitivi o, meglio, cosa hanno ‘visto’, non appena girato il foglio.

test cinese scuola elementare abaco demata

Qualcosa che dovrebbe farci riflettere su quale sia il gap culturale dell’Italia e su cosa significhi ‘valutazione’ di un sistema scolastico, di un docente, di una classe, di un alunno.

originale postato su demata