L’anno scorso scrivevo che il 25 Aprile è una Festa di tutti gli Italiani.
Quali?
- i mafiosissimi “picciotti” di Lucky Luciano che facilitarono lo sbarco,
- i martiri baresi del bombardamento al porto
- le centinaia di morti “qualunque” delle 4 Giornate dei napoletani, insorti “per campare”,
- quel centinaio di soldati fattisi inutilmente massacrare dai Tedeschi a Porta San Paolo di Roma, per difendere la Capitale,
- i tanti soldati massacrati perchè fedeli al Re,
- le famiglie dei nostri militari massacrati a Torino, mentre lasciavano la città con tanto di salvacondotto,
- i morti di inedia delle foibe comuniste e quelli linciati nelle vendette emiliane,
- le puttane della “Pelle” di Curzio Malaparte ed i monaci di Montecassino,
- i soldati prigionieri, che ritornarono dall’Etiopia solo nel 1948 e dalla Russia mai.
La “Liberazione” non è solo la Festa della Resistenza Partigiana, non è una Festa dell’antifascismo e basta.
E’ una Festa Italiana, senza colori, che ci piaccia o no.
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Viceversa, non mi sembra assolutamente una festa nè una liberazione l’assoluzione di persone che hanno pronunciato, in occasione del G8 di Genova, queste frasi:
- «Le manifestazioni del 19 e 21 saranno tranquille, il 20 succederà il
- panico, il 20 succede un casino della madonna… scontri… mazzate»
- «la città è grande, ci sono mille vie e ognuno è libero di manifestare come crede»
- «noi dobbiamo fare la guerra civile!»
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