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2013, l’anno delle elezioni

4 Set

Mentre dalle fila del Partito Democratico arrivavano apprezzamenti per la possibile scesa in campo del cinquantenne Alessandro Profumo (ex Credito Italiano ed ex Unicredit), Angelino Alfano ribadisce la candidatura di Silvio Berlusconi, sull’opposto fronte del Popolo delle Libertà, nelle elezioni politiche del 2013.

Due eventi apparentemente analoghi, ma in realtà diversisssimi.

Da un lato l’ennesimo segno palese di cottura del Partito Democratico, che non ha un leader “tecnico” da proporre, ma solo politici “puri”. Dall’altro, il PdL che, dopo il “paese di m… , me ne vado”, deve rassicurare istituzioni, lobbisti ed elettori.

Quanto al 2013, non oso immaginare l’effetto, sul nostro paese, di una campagna elettorale “infinita”, visto che ci sarà da votare per le Elezioni Politiche e le Europee, una bella fetta di Amministrative e, per non farsi mancar nulla, anche l’elezione del Presidente della Repubblica.

Il tutto mentre siamo nell’anno clou, il 2013, per quello che riguarda gli impegni presi verso l’Europa, con il rischio che il nuovo Parlamento si ritrovi ad aprire il 2014 annunciando di aver trovato buchi e danni maggiori di quelli che già attualmente facciamo difficoltà a riconoscere?

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Elezioni subito!

29 Gen

Berlusconi si deve dimettere, ma non solo: è tutto il “suo” PdL che dovrebbe decorosamente rimettere il mandato, visto che non c’è verso di convocare un congresso e rimuovere il leader di partito.

Che debbano arrivare la dimissioni, degli uni o degli altri o di tutti è cosa evidente, anche se i nostri media ed i nostri poteri forti fanno di tutto per aggirare “l’ostacolo”.

La questione è semplice.

Non possiamo permetterci un “bunga bunga premier”, un “wild parties Silvio”, nè per il feroce sfottò internazionale e popolare che ne deriva, nè per l’estrema ricattabilità del personaggio, nè per lo stallo perenne del nostro parlamento a causa dei suoi personalissimi problemi, nè per la manifesta incapacità nel legiferare e (con Tremonti) nel risanare il paese.

D’altra parte, non è più possibile attendere una Sinistra incapace di risollevarsi dalle fallimentari strategie dalemiane, dai chiacchiericci veltroniani e vendoliani, dai rigurgiti postcomunisti della CGIL e dalla comprovata contiguità con il malaffare impediscano la nascita di un’opposizione.

Elezioni subito.