Tag Archives: macho

Macron maschilista e anti-gender?

20 Feb

L’Assemblea nazionale francese ha approvato un emendamento, promosso dal partito del presidente Macron, che vieta al corpo docente, durante le ore di lezione, l’utilizzo delle parole “padre” e “madre” e dispone la sostituzione con i termini “genitore 1” e “genitore 2”.

Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, ha accusato Macron di volere “mettere sottosopra” la società francese, di volere “avvelenare le menti dei bambini, malleabili e non ancora strutturate” e di volere fondare lo Stato su una “radicale filosofia del politicamente corretto”.

76276811b2a2ae549dc606fe7880f328-l-idee-d-une-prise-de-pouvoir-de-l-interieur-par-les-partis-radicaux-fait-son-chemin_0

Prima dei complotti, ci sono sempre le soluzioni semplici, come dimostra anche la matematica.

In breve, la formula corretta nel III Millennio dovrebbe essere “titolare della potestà genitoriale’, dato che – a parte i relativamente scarsi casi di figli di coppie omosessuali, c’è tutto il mondo delle coppie separate, di ‘matrigne e patrigni’ ormai genitori effettivi ed amorevoli, della non più scandalosa situazione dei genitori single, nonni affidatari eccetera.

Una sfilza di soggetti diversi che diventa un bel problema se il libretto delle giustifiche dell’alunno è microscopico o … c’è da stabilire quante colonne per le firme inserire e se sono genitori, parenti, affidatari, delegati eccetera. Figuratevi la modulistica …tenuto conto che se i genitori litigano, una parte di questi carteggi finiscono, contestati o pro partes, in tribunale.
Chi lavora in una scuola sa bene di cosa sto parlando, a partire dal permesso a consegnare un bambino ad una vicina di casa fino a come regolarsi nel caso l’alunno venga ritirato da uno dei 3-4 contendenti in giudizio da qualche parte.

Dunque, partiamo dalla semplice ipotesi che il Rassemblement National non sappia che in inglese – patria del politically correct – la dicitura è da sempre asessuata ed è usato il termine ‘parent’, genitore/genitrice.
Dunque, visto che l’inglese è la lingua più parlata nel mondo e che … anche in cinese il termine è neutro ( 亲 ) finisce che anche l’Europa di lingua romanza faccia allo stesso modo.

A proposito, anche in Francia genitore è ‘neutro’ genitore (mère), anzi deriva dal  latino “mater” … dunque, tutto questo scandalo non si comprende e, caso mai, dovrebbero essere i ‘padri’ a lagnarsene, se proprio si vuole spaccare il capello in salsa francese. Infatti, in Germania la polemica non esiste: il termine è Elternteil, neutro come parent in inglese e 亲 in cinese.

Ovviamente, in Italia dove i termini variano col sesso e dove c’è una propensione immane per la burocrazia, la questione che il  ‘parent’ sia donna, maschio o altro diventa un caos.

Il guaio è che in lingua italiana ‘genitore’ è solo maschile, replicarlo due volte è un tantinello maschilista … e comunque significa colui che genera, cioè procreatore, … con buona pace di chi non è madre o padre e … qualche reminiscenza di Priapo?

Paradossalmente, applicato a casa nostra  il ‘genitore 1 e 2’ di Macron è anti-gender e pure maschilista.
Ineffabile davvero …

Demata

Italy, one more murder of a young woman

20 Ott

Samuele Caruso, if he lived in the United States, has already booked his cell in Death Row.
The media report that he would not have resigned at the end of the love affair with the former girlfriend and would haunt her for weeks. He expected the house and stabbed her and her sister (17 y.o.) that died for injuries.

Caruso would be awaiting the death penalty not only in USA, but also in India, China, Japan, Indonesia and much of the Islamic Countries. States accounting for almost 2/3 of the entire human race.

A common sense …

He said “that he acted in the throes of a fit and to have lost my mind”. But he should explain why he was nearby the house of the girl with a knife in his pocket, why he killed with no reason Carmela Petrucci, that received the most violent stabbing, while she try to protect her sister

An infamous crime, that human race has relegated to the lowest degree of tolerability from the dawn of time: the murder of a young woman.

A crime that, if the Italian court will accept the ‘temporary inability to understand’, could result in a  effective jail conviction of 6-7 years.
A result possible because the young man on Facebook asked not long time ago asked “just love and health for the people who love you. Because the only thing you can not change is the loss of someone you love’ …

And, if it will not a ‘premeditated’ manslaughter, Caruso, between 12-13 years, will still be in play, at 35 years, could be free, ready to rebuild his life.

Carmela Petrucci, however, will not have this right, his sister Lucia will bring to life the signs of received blows, the brother of the girls will always remember those desperate cries from the door, the grandmother will die with the weight that she had ‘went just a minute’ to the supermarket, leaving the girls alone for a while.

For Samuel Caruso there is even a life sentence.

There is no justice in the country named Italy.

Yet, in recent times, we would not have hesitated to call the young Carmela Petrucci a ‘virgin martyr’, relegating in hell – with no doubt – the worst Samuel Caruso.

Today, by contrast, Italy ‘offers’ different records negatives about the murders of women and stalking, as well as regarding the employment of women and their careers or minor penalties for those who offend them.

And we are not ashamed about this.

originale postato su demata

Il futuro? Speriamo sia una donna

24 Mar

«È necessario passare la mano. È necessario che si facciano avanti altri per la carica di presidente della Repubblica».
«Sicuramente rimane ancora, se non un vero e proprio pregiudizio, una resistenza a scegliere una donna per certi incarichi. Questo, prima di arrivare a quello di presidente della Repubblica, riguarda molti incarichi, se si pensa ad esempio che fino a non molto tempo fa anche in certi alti gradi della magistratura non c’erano donne».
«Più le donne si faranno sentire, prima arriverà – mi auguro presto – il momento in cui ci sarà anche una candidata donna a presidente della Repubblica e potrà essere eletta».

Questo il pensiero del Capo dello Stato Giorgio Napolitano intervistato dalla Rai.

Non è un caso che, in oltre 60 anni di repubblica, l’unica senatrice a vita, contro 41 uomini, sia stata Rita Levi Montalcini.
E non a caso il primo problema in cui ci si imbatte nel “immaginare un Presidente donna” è che di donne che abbiano una carriera adeguata a poter essere delle potenziali candidate non ce ne sono, se non forse nella magistratura, che comunque è un ambiente di lavoro dove di donne ai vertici se ne vedono poche, come ricordava proprio il Presidente.

Come non è un caso che negli ospedali troviamo quasi sempre un’inflazione di dottori ed una gerarchia “al maschile”, con i cittadini – donne o maschi cambia poco – continuano a non accorgersi che la vera “malasanità” ed il vero “spreco” è nel non pretendere che siano i cervelli e le coscienze migliori ad andare avanti, specialmente se parliamo di vita e salute.
Sanità, un settore dove le  quote rosa andrebbero “sperimentate” con urgenza.
Basti prender nota di quanti primari donna esistono ed in che percentuali sono distribuite tra le varie specializzazioni: le statistiche esistono già e già se ne parla da almeno venti anni, ma le cose restano così nonostante sembra che persino l’Iran abbia percentuali migliori delle nostre.

Lo stesso vale per le altre carriere professionali e per il mondo accademico, anche se in misura, talvolta, minore – nel settore entrainment c’è un po’ di spazio – e non ci sarebbe da meravigliarsi se qualche statistico dovesse rilevare che, con le dovute proporzioni, esiste una migliore stima verso le capacità delle donne in gran parte degli ambienti di lavoro “dipendenti”, ma non i quelli “per quadri o laureati”.

D’altra parte, come non rilevare che grazie ai lauti redditi, questi “professionals” maschi possono permettersi una “desperate housewife” e continuare a vivere tranquilli con i loro pregiudizi? Ecco perchè i redditi oltre gli 80.000 euro non si toccano: salta il menage familiare …

L’unico settore dove la donna – specialmente se istruita e propositiva – può vivere “alla pari” è la scuola, specie se parliamo delle superiori, visto che la larga presenza di donne alle elementari e materne è anche correlata al ruolo tradizionale di una donna in una società maschilista e lo stesso vale per la condizione delle infermiere, ovviamente.

Siamo un paese dove, se volessimo eleggere una donna come presidente o come premier, non sapremmo neanche da dove iniziare, visto che non ve ne è nessuna che abbia una sufficiente esperienza a certi livelli, salvo Moratti, Fornero e Marcegaglia che non sono certamente papabili.

Dunque, cosa dire?
Seguire il consiglio presidenziale: «Più le donne si faranno sentire, prima arriverà il momento in cui ci sarà anche una candidata donna a presidente della Repubblica e potrà essere eletta».

Come fare? Facile.

Basta iniziare a rivolgersi ad un “professionista” donna, che si tratti di un(a) medico (il femminile la medicina italiana proprio non lo vuole …), di una specialista, di un’avvocato, di una architetta, di una fornitrice, di un centro o di un ufficio o di un servizio.
Oltre, naturalmente, a non votare i partiti che non abbiano abbastanza donne rappresentative in lista.

originale postato su demata

Claudio Magalli ed il rigurgito femminista

6 Apr

“Se un marito rifiutato dalla propria moglie, cerca di trovare un dialogo con lei e si ritrova a ricevere risposte come “ti ho tradito tutta la vita”, “sei un buono a nulla”, sei un “impotente”, è evidente che questa è una provocazione e che se avviente un delitto d’impeto, l’uxoricida deve avere delle attenuanti.”

Questo è, nella sostanza, quello che ha affermato Claudio Magalli, durante la trasmissione di ‘Se a casa di Paola’ di ieri lunedì 4 aprile.

Un’ovvietà, per legali, magistrati, legislatori e gente comune. Un’efferatezza, per un certo “mondo al femminile”, come dimostra, tra i tanti, l’articolo on line pubblicato dalla giornalista Flavia Amabile di La Stampa.

Un popolo di donne che, evidentemente, vorrebbe una legge con due pesi e due misure, dove si ribadisca che il “maschio è sempre violento” e la “donna è sempre vittima”.

Poco conta il dato che, se son tante le donne uccise da mariti ed amanti, sono altrettanto tanti i bambini uccisi, vessati od abbandonati dalle loro madri.

Ma di tutto questo, sui siti “delle donne e per le donne” non se ne legge mai …