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DDL Intercettazioni, comma 29: una norma antitaliana?

26 Set

La Camera è tornata sul Decreto Intercettazioni, che include, al comma 29, la norma che estende a tutti i siti informatici le norme relative all’obbligo di rettifica previste dalla legge sulla stampa.

La preoccupazione della Rete è dovuta all’obbligo anche per i blog, in caso di segnalazione, di provvedere a rettifica entro 48 ore, rischiando una sanzione di 12.500 euro.

I timori che paventano gli esperti non sono ben chiari, dato che dovrebbe bastare che il blogger lasci libertà di commento, concedendo la possibilità diretta di rettifica.
Cos’altro potrebbe fare, senza rinunciare del tutto al proprio diritto di espressione, un cittadino, che, ricordiamolo, pubblica e controlla il proprio sito (blog) senza periodicità?

L’ormai famosa (o famigerata) norma anti-Blog è certamente una legge liberticida che va in controtendenza con le innovazioni sociali introdotte da Internet.
Inoltre, non è tecnicamente applicabile, sia perchè i blogger sono di tutto, dalla massaia all’ex redattore trombato, sia perchè molti motori (ad ese. WordPress) sono all’estero, sia perchè una parte dei blogger non farebbe altro che “inabissarsi”, trasferendosi nei Forum.
Infine, se l’intento è quello di impedire la divulgazione di materiali secretati, i nostri legislatori dovrebbero prender atto dell’esistenza di Wikileaks e dei tanti siti scandalistici, che esistono all’estero e che non avrebbero alcun imbarazzo a divulgare le nostre nefandezze pubbliche, anche solo per un’ora e … con un milione di passaggi.

C’è poco da dire: il “comma 29” non è una norma degna di una potenza mondiale, che vuol essere esempio di civiltà e democrazia.

originale postato su demata

Giovannardi, i gay e … il delirio d’estate

23 Giu

Secondo il sottosegretario con delega alla Famiglia Carlo Giovanardi, Vasco Rossi e Umberto Veronesi “sono in corsa per il premio ‘delirio d’estate’.

Per fortuna questi vaneggiamenti non riusciranno a vanificare l’opera di milioni di famiglie e di educatori, che sanno bene che il futuro dei giovani e la sopravvivenza della nostra società dipendono dal saper mettere assieme il rispetto della libertà di tutti, ma anche dal non esaltare comportamenti che da un lato mettono a rischio la vita di terze persone e dall’altro non possono essere certamente definiti più evoluti e superiori all’amore che lega un uomo a una donna”.

Le colpe dei due noti e carismatici personaggi?

Vasco Rossi ha cercato di ricordare agli italiani che “con una birra in più”, rispetto ai valori consentiti in Italia, si può guidare, come ad esempio in Germania dove il limite è a 0,8 e non a 0,5 come da noi e dove non sequestrano l’autovettura.

Umberto Veronesi ha dichiarato che “quello omosessuale è l’amore più puro  al contrario di quello eterosessuale, che è strumentale alla riproduzione”, cosa sacrosante a meno che non si voglia negare Freud, l’etologia e, sostanzialmente, tutta la psicologia e l’antropologia.

Ovviamente, l’on. Giovannardi è convinto di essere più rappresentativo di Vasco Rossi e di Umberto Veronesi.

Ma noi sappiamo che non è vero.

Come sappiamo che non è giusto sequestrare un’autovettura per un bicchiere (uno solo) di troppo. Allo stesso modo, siamo tutti consapevoli che la procreazione non è un aspetto indispensabile per la costituzione di una coppia o di una famiglia: basta guardarsi attorno tra la gente comune per capirlo.