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Secessione, secessione!

18 Set

18 settembre 2011, “Festa dei popoli padani”, ecco l’intervento di  Umberto Bossi, ministro della Repubblica Italiana, accolto dalla platea padana al grido di «Secessione, Secessione».

«Come si fa a stare in un Paese che sta addirittura perdendo la democrazia giorno per giorno? Se qualcuno pensa che il fascismo è finito mi sembra sia ritornato con altri nomi e altre facce».

«Bisogna trovare una via democratica forse referendaria perchè un popolo importante e lavoratore come il nostro, non può essere costretto a continuare a mantenere l’Italia. D’altra parte, se l’Italia va giù la Padania va su. Bisogna trovare la strada perchè la gente non ne può più, ma io sono per trovare la via democratica».

La soluzione “democratica” del leader della Lega Nord?

«La soluzione è la secessione. Piano piano, non possiamo illuderci di fare senza la secessione. Dobbiamo avere la forza per ottenere la nostra libertà. L’Italia attuale è uno schifo».

Ancora più “rassicurante” per l’Italia e gli italiani, è il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni: «Il governo non è un mezzo ma un fine per combattere la nostra battaglia sul federalismo e ci saremo fino a quando ce lo dirà Umberto Bossi». Dopo di che le barricate?

Così la Lega Nord mostra il suo vero volto e ribadisce il suo progetto antitaliano, cogliendo due piccioni con una fava, ovvero delegittimando ulteriormente il Governo della Repubblica Italiana, dove certamente non può esserci posto per dei ministri dichiaratamente secessionisti.

E’ davvero incredibile che in questi 15 anni un partito secessionista, minoritario e rappresentatosolo in poche regioni, abbia avuto tale potere di veto e di governo, sia durante le legislature berlusconiane sia durante il breve governo di Massimo D’Alema, che volle la riforma del Titolo V della Costituzione che, insieme al Mattarellum, ha reso ingovernabile l’Italia.

«Molti dei nostri sono morti durante la Prima guerra mondiale per un paese democratico, ma se sapessero lo schifo di Paese che c’è oggi avrebbero sparato dall’altra parte», l’ha detto Umberto Bossi, ma dovremmo dirlo noi, i nipoti dei Ragazzi del ’99, che dal Sud accorsero in massa alla chiamata dell’Italia per fermare l’oppressore sul Piave sotto il comando di un generale napoletano, Armando Diaz.

Fortunatamente, noi ci sentiamo ancora italiani.

Un’Italia ordinariamente razzista

8 Set

Mentre i Neonazisti tedeschi superano il 6% dei consensi ed iniziano ad avere una presenza in molti Lander ed amministrazioni, arriva il monito del Consiglio d’Europa verso i politici che usano “slogan razzisti”.

E’ il Commissario per i diritti umani dell’organizzazione internazionale, Thomas Hammarberg, a lanciarlo: “È arrivato il momento per l’Italia di sviluppare con vigore le disposizioni del codice penale relative ai reati di matrice razzista per arginare il continuo uso di slogan razzisti da parte dei politici”.

Infatti, secondo i monitoraggi che l’Unione Europea attua periodicamente, in Italia, poco è stato fatto negli ultimi tre anni dalle autorità italiane nel garantire il rispetto dei diritti umani di rom e immigrati. Tra l’altro, le autorità italiane non hanno ancora affrontato la situazione di molti apolidi Rom arrivati in Italia dall’ex Yugoslavia e dei loro discendenti, che sono ormai quasi 15.000.

Hammarberg ha manifestato forte preoccupazione per gli slogan politici razzisti e xenofobi e per l’assenza di misure efficaci per contrastare questo fenomeno, comprese iniziative di autoregolamentazione da parte dei partiti politici e la vigorosa attuazione delle leggi contro i reati legati al razzismo.

Intanto, come volevasi dimostrare, le prime pagine dei giornali parlano della Lega e del Giro della Padania, ma non degli insulti lanciati via radio da un “esemplere leghista”, il deputato Torazzi. I Presidenti del CSM e della Camera tacciono, come tacciono il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ed il capogruppo dei senatori del Partito Democratico, Anna Finocchiaro, ambedue meridionali ed ex magistrati.

Eh già, perchè a tollerare gli atteggiamenti razzisti, va a finire che ci si abitua … l’Olocausto è iniziato così e così è stato per tutte le pulizie etniche e le colonizzazioni della Storia, ma questo gli italiani proprio non vogliono capirlo.

Alberto Torazzi, un esemplare leghista

7 Set

Alberto Torazzi è il capogruppo del Carroccio alla Camera per la Commissione attività produttive. E’ tra i primi 200 deputati per “produttività”, secondo i paramentri della Camera, che però tengono conto principalmente delle presenze e non, ad esempio, delle proposte di legge approvate (o bocciate) e del tempo consumato a tale scopo.

Anche grazie al suo voto le Provincie non sono state soppresse, il Ministro Bondi rimase al suo posto dopo il disastro di Pompei, alla Procura di Milano fu negata la competenza nel caso Ruby-Berlusconi, l’aggravante di omofobia o di razzismo è stata esclusa dai codici, l’acqua fu privatizzata, è passata la vergognosa legge per il terremoto in Abruzzo, sono stati rinnovati gli incentivi “industria e quote latte”, abbiamo salvato banche ed Alitalia-CAI, abbiamo approvato il Lodo Alfano e le “ronde”, abbiamo abbandonato Napoli all’emergenza rifiuti con la Legge 126 del 2008.

Ed è sua una singolare proposta di legge per “il trasferimento delle funzioni amministrative relative al personale della scuola alle regioni” …

L’On. Torazzi è nato a Milano il 16 agosto del 1963, è un ingegnere meccanico, esperto del settore “automotive”, almeno secondo quanto afferma lo stringato curriculum sul sito della Camera.
A dire il vero, in rete c’è pochissimo su di lui e questa è una cosa davvero singolare per un ingegnere meccanico, esperto del settore “automotive” …

L’unica cosa che, noi elettori, possiamo sapere di lui è che, nel 2007, viene candidato al Comune di Crema dalla Lega Nord Padania, ma, nonostante sia il quarto della lista, non viene eletto. Ha più fortuna l’anno successivo, alle Politiche del 2008, quando nel Collegio Lombardia 3 (Cremona-Mantova-Pavia-Lodi) risulta essere il terzo eletto della Lega.
E’ davvero un po’ poco, considerato che tutti i dirigenti pubblici devono esibire on line curriculum e cartella esattoriale.
Ma il punto non è questo.

Il problema è che l’On. Alberto Torazzi ha, stamane, offeso e discriminato almeno 20 milioni di italiani, i Meridionali, tra cui numerosi suoi colleghi parlamentari ed, insieme a loro, anche le nostre Forze dell’Ordine, la Magistratura, per non parlare del Presidente della Repubblica (e del CSM), Napolitano di nome e di fatto.

Queste le sue dichiarazioni a Radio Padania Libera: “In Padania la mafia non esisterebbe, perché la nostra magistratura, che è fatta tutta di ragazzi del sud coi loro burocrati del sud, è un autentico groviera di informazioni: come fa uno a denunciare un mafioso se il mafioso, dopo tre minuti, lo sa perché viene informato da qualcuno, dagli amici? Perché questi sono così: qualcuno sarà codardo, qualcuno sarà venduto, qualcuno semplicemente facilone… Poi il magistrato, quando tornerà dalle ferie, quando avrà voglia, quando penserà che, interverrà, perché questa è la loro cultura, il loro modo di fare.”

Inoltre, sempre secondo l’ing. Torazzi, è “Maroni che ha arrestato tantissimi mafiosi”, mica i tanti e coraggiosi magistrati, carabinieri e poliziotti meridionali.
Il suo esempio sono i “sindaci coraggiosi, come Cesarino Monti e Gentilini, che hanno preso iniziative contro i mafiosi, contro il riciclaggio, contro gli islamici”. Peccato che lo stesso deputato leghista ricordi che “è però intervenuta la Corte Costituzionale” e che questa “è fatta tutta di ragazzi del sud che, putacaso, vengono da regioni mafiose”.

Non credo che l’ing. Alberto Torazzi abbia presente che un deputato della Repubblica si rivolge a tutto il corpo elettorale e non solo  i 177.799 cremaschi e lodigiani che hanno votato Lega nel 2008.

E c’è da temere che, dai banchi del Centrosinistra come dalle note testate giornalistiche, non partirà alcuna richiesta di dimissioni: non hanno aperto bocca neanche per i cori razzisti con i ministri della Lega a cantare …

Così andando le cose, ai Meridionali non resta che attendere fiduciosi l’intervento dei Presidenti del CSM e della Camera, cioè Giorgio Napolitano e Gianfranco Fini.