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Decapitata la narcoguerriglia delle FARC

5 Nov

Il governo columbiano ha annunciato che, durante combattimenti nel sudovest del paese, è stato ucciso Guillermo Leon Saenz Vargas, detto Alfonso Cano, capo della guerriglia delle Farc.

Nato a Bogotà il 22 luglio 1948 da una famiglia facoltosa, Alfonso Cano,  principale ideologo del movimento, era stato amnistiato dal presidente Belisario Betancur negli Anni ’80 per diventare, nel 2008, il comandante in capo delle Forze armate rivoluzionarie di Colombia (Farc, marxisti), dopo la morte per infarto del leader storico, Manuel Marulanda. Nel settembre 2010, le forze di sicurezza columbiane avevano già ucciso in combattimento Jorge Briceno, alias ‘Mono Jojoy’, il numero due delle Farc, e il loro comandante militare, Victor Rojas, detto ‘Mono Rajoy’.

Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo, in spagnolo Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia – Ejército del Pueblo, (FARC o FARC-EP), sono un’organizzazione guerrigliera comunista columbiana, fondata nel 1964 ispirandosi al pensiero di Simon Bolivar e di Ernesto Che Guevara ed involvendosi rapidamente, nel corso degli Anni ’70, su posizioni maoiste e, poi, da vent’anni ad oggi, strutturandosi all’interno del sistema del narcotraffico internazionale di cocaina.

Sono molti i sospetti, se non le accuse, che il Venezuela di Chavez “costituisca per il Farc una sede di residenza per le famiglie dei dirigenti e un rifugio per i loro reparti militari in difficoltà. Ma il paese confinante è soprattutto l’indispensabile canale di passaggio all’estero della droga che alimenta l’attività del movimento e contemporaneamente costituisce una fonte di grossi redditi per una catena di unità militari di frontiera, uomini politici locali, doganieri e poliziotti venezuelani.” (Carlo Calia – Affari Internazionali)

Hugo Chavez in compagnia di Ivan Marquez (FARC) – Caracas 2007

Nel 2008, in seguito al ritrovamento nel computer di Raul Reyes (Mono Rajoy) di documenti riservati che comproverebbero “appoggi espliciti, raccolta fondi, scambio informazioni”, il governo colombiano ha denunciato i contatti “non solo politici”, esistenti tra il responsabile esteri di Rifondazione Comunista, Ramon Mantovani, e le FARC.

«Grazie a Rifondazione che paga tutto, Lucas Gualdron (ndr. rappresentante in Europa per le Farc) si ricovera in una clinica in Svizzera per qualche tempo. Poi scrive a Reyes e gli racconta tutto scrivendo che quelli di Rifondazione hanno voluto tutte le ricevute». Secondo la smentita di PRC, i contatti con le FARC sono sempre stati alla luce del sole e avevano l’obiettivo di far riprendere il processo di pace. (Corsera)

Le Farc hanno commesso, dal 1964 ad oggi, una miriade incalcolabile di omicidi e massacri, oltre che rapimenti anche di rilevanza internazionale, come quello di Ingrid Betancourt.

Le Farc, nonostante l’origine bolivariana e guevarista, sono una pericolosa gerontocrazia di assassini ed, a scanso equivoci, vale la pena di ricordare, tra gli eccidi più recenti commessi dalle Farc: il massacro di Gabarra (1996 – almeno 34 braccianti trucidati), il raid sulla città di Dabeida (2000 – almeno 54 morti), il massacro della chiesa di Boiaya (2002 – 119 civili uccisi), l’attentato al El Nogal Club (2003 – 36 morti), la strage di Puerto Rico (2006 – 8 civili uccisi), i massacri di Narino (2009 – 27 indigeni Awa uccisi).

Chiesa di Boiaya – 2007

Nel 2010, la Farc hanno ucciso almeno 460 soldati o poliziotti, ferendone oltre 2.000, mentre nei primi cinque mesi del 2011, i morti, per le forze dello stato colombiano, sono stati almeno 165. Le attività prevalenti delle Farc, da anni ormai, sono le rapine a portavalori, rapimenti a fine di riscatto, distruzione di impianti petroliferi ed elettrici.

originale postato su demata