C’è una sola definizione per quello che si sta preparando a fare l’Italia: dittatura. Non quella di Mussolini, ma quella di Cincinnato, che sempre dittatura è.
A partire da un senatore a vita che si candida a premier, alla possibilità che venga incaricato senza aver partecipato alle elezioni, al paradosso che fino all’altro ieri era un tecnico, ieri il candidato del centrosinistra, oggi o domani quello del centrodestra.
Zuppa o pan bagnato che sia, sempre Mario Monti ci toccherà e sempre a condizione che non sia il popolo a sceglierlo.
La dittatura italiana (quella di Cincinnato e non di Mussolini) la vogliono tutti – Napolitano, Bersani, Hollande, Merkel, Obama, Berlusconi – ma non gli italiani e, sembrerebbe, neanche Monti.
Un ennesimo disastro annunciato della politica italiana, di cui, almeno questa volta, noi italiani possiamo dirci vittime e non protagonisti. Una dittatura di cui, prima o poi nell’arco dei cinque anni che ci attendono, dovremo presentare il conto a Roma, Berlino e Parigi, che la vollero, pur di salvare prebende imperiali e clericali, mentre il nostro sistema industriale e finanziario viene spoliato e defraudato.
Intanto, il ministero del Lavoro tedesco annuncia che a partire dal 2030, un terzo dei pensionati riceverà circa 688 euro lordi al mese, pur trattandosi di ex dipendenti a tempo pieno che per 35 anni hanno guadagnato 2.500 euro al mese. In Italia, sarà molto peggio, specialmente a causa di quei 700.000 pensionati attuali che divorano 20 miliardi all’anno per cui non hanno versato contributi sufficienti.
La soluzione? Per smantellare uno stato di diritto ci vuole un ‘comitato di salute pubblica’, che garantisca gli interessi stranieri, ed un dittatore, ma … non è facile trovare qualcuno così ambizioso da voler passare alla Storia come tale.
originale postato su demata
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