Arriva l’Influenza A (H1N1)? O meglio, ritorna? E’ la stessa oppure è più potente? Ci sono i vaccini, ma chissà se fanno male e se funzioneranno quando il virus muterà ancora? E se fosse tutto alalrmismo?
Che bello semplificare, specialmente se poi ci si stupisce delle inconsulte reazioni della gente.
Innanzitutto, andrebbe spiegato che diffondere allarmi non significa essere allarmisti, ma semplicemente segnalare l’esistenza di dati scientifici fuori dalla norma o che, ahimè, rientrano in modelli catastrofisti (vedi scioglimento dei Poli). Se i media, specie i quotidiani, avessero abbastanza redattori con una solida formazione scientifica eviteremmo gli allarmismi e terremmo conto degli allarmi, informando, magari, le persone con continuità e coerenza.
Così come vanno le cose accade anche che pochi, pochissimi, sappiano “perchè” vengono dati gli allarmi, che è il vero problema.
Dall’AIDS e da Ebola abbiamo imparato molte cose.
Ad esempio, oggi sappiamo che dobbiamo aspettarci qualche brutta sorpresa, visto che gli spostamenti di massa delle persone e delle merci moltiplicano enormemente la possibilità che si diffonda un qualunque virus. Fino a 100 anni fa le malattie impiegavano decenni e generazioni per trasferirsi da un continente all’altro.
E sappiamo anche che dall’enorme quantità di agenti mutageni che diffondiamo (asfalto ad esempio) e da certe tecniche di allevamento non può venire altro che una maggiore varietà di agenti patogeni, tra cui, prima o poi, il virus “perfetto”. Letale, trasmissibile attraverso le vie aeree, incubazione tra i 7 ed i 10 giorni, prognosi di una o due settimane.
Per ora, abbiamo evitato che l’aviaria e la suina si diffondessero, Ebola è “troppo veloce” mentre l’AIDS è abbastanza “lento”, ma la influenza A (H1N1) è ancora tutta da scoprire in caso di infezione massiva. Sembra depotenziata, ma …
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