A Roma stanno arrivando “oltre 17 milioni di nuovi metri cubi di cemento in piú in mille giorni di governo della città, quasi 17mila metri cubi al giorno”.
Questo è uno dei dati forniti dalla Legambiente Lazio, che ha presentato il dossier “Roma al metro cubo” che dimostra come “i Re di Roma continuano ad essere i costruttori”.
Dieci i punti critici denunciati:
- l’housing sociale (ndr. case popolari) che ricade sull’Agro romano,
- il raddoppio delle centralità da pianificare,
- l’operazione Tor Bella Monaca,
- gli stadi di Lazio e Roma,
- le varianti dell’area Casilino-Parco Somaini
- il nuovo tracciato della metro B1 e B2,
- la cosiddetta “valorizzazione” delle caserme,
- la (tramontata) Formula 1 dell’Eur,
- il cambio di destinazione d’uso del Velodromo ad uso residenziale
- la modifica degli indici edificatori nei toponimi.
“Se tutti i dieci punti fossero attuati il Prg crescerebbe passando dagli oltre 65.886.062 metri cubi previsti a 83.589.294 divisi tra uso residenziale 58%, non residenziale 38% e uso flessibile 4%.”
Inoltre, “si continuano a costruire case destinate al mercato in proprietà e non case per risolvere l’emergenza abitativa, … La dimostrazione di quanto denunciamo – secondo il presidente Lorenzo Parlati – sta nel numero di alloggi di edilizia sociale previsti: 140”.
In poche parole, Alemanno starebbe lavorando non per risolvere i problemi dei romani, ma, viceversa, per caricare la città di un altro milione di sottoccupati e pubblici impiegati …
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.