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Steve Jobs, l’uomo che creò il pc

6 Ott

Nel 1976 Steve Jobs e Steve Wozniak crearono in un garage la scheda madre del computer Apple I, che conteneva circa 30 chip. Per ottenere un computer funzionante bisogna aggiungervi un involucro (solitamente in legno), l’alimentatore, la tastiera e il display. Era possibile anche l’archiviazione dei dati grazie ad un’interfaccia per cassette del costo di 75 dollari.
L’anno dopo, nel giugno 1977, nasceva il mitico Apple II con 48KB di RAM, 8 alloggiamenti di espansione, linguaggio BASIC residente, monitor a 6/15 colori, due drive per floppy disk da 5″ 1/4 ed il primo hard disk della storia. Nel 1979, l’Apple II plus veniva venduto a poco più di mille dollari.

Per comprendere quale fosse l’innovazione, basti pensare che il più piccolo PC IBM (il 5150 prodotto solo nel 1981) costava 3.000 dollari, la capacità di elaborazione bassa, richiedeva ancora le costosissime memorie di massa o le unità a nastro esterne, oltre ad avere una scarsa espandibilità e una ancor minore adattabilità ad altri sistemi.
Nel 1982 l’Apple II venne nominato “Man of the Year” dal periodico Time.

Il 24 gennaio 1984 Apple Computer presentò un’altra innovazione: il MacIntosh II, che aveva modem, mouse ed una interfaccia grafica, ovvero il Windows creato da Bill Gates, che poi “tradirà” Jobs e Wozniak creando l’adattamento del Windows che conosciamo oggi e che “gira” sui discendenti dei personal computer IBM.
Ne nacque una causa miliardaria che Stece Jobs vinse, anche perchè per usare il Windows era necessario il mouse e quello era interamente targato Apple.

Senza Steve Jobs e Steve Wozniak oggi non avremmo il mondo in cui viviamo che è possibile solo perchè tre ragazzi figli di immigrati (Jobs, Wozniak e Gates) s’erano messi in testa di battere la più importante corporation di tutti i tempi, la Industry Business Machines, nata dalla Texas Instruments e progenitrice dell’Intel, che aveva il monopolio mondiale, venduto a carissimo prezzo, dell’informatica.
Pochi anni dopo arrivarono anche le schede audio commerciali, basate sulle Blue Box progettate dagli hacker del Kaos Club di Amburgo per azzerare gli “scatti” di una telefonata, ma questa è un’altra storia.

Non so se Steve Jobs lascia un mondo migliore o peggiore dopo il suo passaggio terreno, quello dipende da tutti noi. E’ però evidente che non avrebbe potuto fare quello che ha fatto se non fosse vissuto in un paese, certamente business oriented, ma libero e liberale.
Quanto alla Storia,  è innegabile che Jobs, Wozniak e Gates hanno avuto un effetto sul destino dell’Homo Sapiens Sapiens paragonabile all’invezione della ruota.

Buon ritorno a casa, Steve.

originale postato su demata