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Juve-Napoli: la Lega e l’interesse di parte

4 Ott

La vicenda è nota: giorni fa il protocollo proposto dalla FIGC e validato dal CTS aveva obbligato il team del Napoli a giocare contro quello del Genoa, che in quel momento era un focolaio pandemico.

A seguire, i primi contagi tra i calciatori del Napoli e l’intervento della Autorità Sanitaria: quarantena.
Infatti, che piaccia o meno alla Lega di Serie A, nei verbali del CTS e nei DPCM, si demanda alle Autorità sanitarie locali una chiara responsabilità e una precisa azione di vigilanza. 

Questione ovvia e ribadita anche dal Ministro della Salute Roberto Speranza (LEU), che già aveva respinto l’idea di riaprire gli stadi al 25%, proprio perchè ‘non possiamo permetterci rischi impropri’.

Purtroppo, il Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora (Cinque Stelle) non teneva conto di quale sia la realtà calcistica italiana e non affermava sic et simpliciter che in materia di Salute Pubblica decide l’Autorità Sanitaria e solo questa, perchè “spetta agli organismi sportivi decidere su specificità del campionato”, cosa che ha alimentato le speranze di parte juventina per una sconfitta del Napoli a tavolino.

Speranze di un mondo ‘a parte’ rispetto alle norme comuni ed anche al buon senso … come se le società calcistiche possano fregarsene dell’Autorità sanitaria e rischiare di “cagionare un’epidemia mediante la diffusione di germi patogeni”, cioè di incorrere in un reato grave (Art. 438 c.p.), se numero di colpiti è ingente. O come se la Lega di Serie A possa fregarsene delle ‘cause di forza maggiore’ e danneggiare una società appioppando una sconfitta a tavolino … perchè ha rispettato le norme sanitarie ed il codice penale.

Piuttosto, dopo il caso del Genoa vessato dai contagi dopo essere stato costretto ad allenarsi e a giocare dai regolamenti della Lega di Serie A, è evidente che le misure e i protocolli previsti dal mondo del Calcio si stanno rivelando troppo ottimistici e poco applicabili.

La decisione della Lega di Serie A di punire la squadra sottoposta ad isolamento fiduciario dalla Autorità Sanitaria non è di bell’esempio per coloro che rifiutano di rispettare le norme sanitarie di emergenza, come mascherine e distanziamenti.

Infatti, il ministro dello Sport a Cinque Stelle deve prendere atto che il mondo del Pallone non ha recepito il suo “richiamo a far prevalere l’interesse superiore della salute su qualsiasi altra logica o interesse di partee annuncia che lo ribadirà “domani ai Presidenti di FIGC e Lega Serie A“.

La domanda che rimane è semplice: che Lega Calcio ci ritroviamo se non sa organizzare un protocollo che funzioni, se antepone lo spettacolo alla salute e se … tre punti di vantaggio alla Juventus sono davvero troppi per molti italiani, stufi di un sistema calcistico a senso unico?

E che mondo è quello del Calcio se il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, a Sky Sport ritiene che “la ASL dipende dal Ministero della Salute” e non dalla Regione?

Demata

Deferimento federale per Tavecchio?

3 Nov

In Italia se i partenopei sono da incenerire NON è reato ma scoppia un inferno mediatico se i neri sonomangiabanane, se le donne sono handicappate, se i gay vanno allontanati e c’è da tenere a bada gli ebrei, ma non . Bel Paese.

Detto questo prendiamo atto che Tavecchio avrebbe dovuto riformare il sistema professionistico, non solo perchè dividenti televisivi e coppe europee non permettono un campionato a 18 squadre, ma soprattutto visto che è davvero allarmante – 50 arresti a maggio scorso – cosa accade con l’avvento delle Lega Pro e Dilettanti al sistema di scommesse mondiale …

Secondo le cronache i responsabili della collocazione del dott. Tavecchio a capo dell’idolatrato Gioco Calcio italiano furono buona parte dei presidenti della Serie A – inclusi Lotito, Ferrero, De Laurentiis, Thoir, Berlusconi, Preziosi – più (guarda caso) la Lega Pro e i Dilettanti. Gli unici ‘contro’ (ma guarda caso) … gli arbitri.

Il Codice Disciplinare della FIGC prevede all’Art. 5 (Dichiarazioni lesive) che (c 1.) “ai soggetti dell’ordinamento federale  è fatto divieto di esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione di persone, di società o di organismi operanti nell’ambito del CONI, della FIGC, dell’UEFA o della FIFA” e che (c 4.) “la dichiarazione è considerata pubblica quando è resa  in pubblico ovvero quando per i destinatari, il mezzo o le modalità della comunicazione è destinata ad essere conosciuta o può essere conosciuta da più persone.

E’ possibile che i vari Andrea Agnelli (Juventus), James Pallotta (Roma), Aurelio De Laurentiis (Napoli), Diego Della Valle (Fiorentina), Claudio Lotito (Lazio), Enrico Preziosi (Genoa), Massimo Ferrero (Sampdoria), Maurizio Zamparini (Palermo), Urbano Cairo (Torino), Erick Thohir (Inter), Silvio Berlusconi (Milan), Carlo Rossi (Sassuolo), Franco Soldati (Udinese) & co. arrivino a chiedere l’intervento del Tribunale Federale nazionale?

Demata

Chi è Thomas R. Di Benedetto

2 Feb

Thomas R. Di Benedetto è attualmente il Direttore della Alexander’s Inc., un’azienda del New Jersey, che opera nel settore finanziario-immobiliare.
L’italoamericano a capo della cordata che cerca di acquistare la AS Roma, è stato anche presidente di diverse finanziarie, come la Boston International Group (1983), la Junction Investors Ltd. (1992), e la Jefferson Watermann International, nonchè direttore della Olympic Partners (settore immobiliare), della Detwiler, Mitchell & Co. (sicurezza) e della NWH, Inc. (software).
La Alexader’s Inc. ha dichiarato un net income di 132 milioni di dollari (meno di 100 milioni di Euro) per il 2009, derivanti dalla rendita degli affitti della sua principale proprietà, a Manhattan, dove hanno sede, tra l’altro, gli uffici di Bloomberg, il sindaco di New York.
Il presidente della Alexander’s è Michael D. Fascitelli anche CEO della maggiore Vornado Realty Trust e consigliere della Toys “R” Us; sua moglie Elisabeth è una partner di Goldman & Sachs. Nel 2007 fece scalpore il suo acquisto di un “appartamento” a New York con tanto di campo di basket a due, per 16 milioni di dollari.

Non è dato sapere cosa abbia a che fare mr. Di Benedetto con la NESV, che sta partecipando all’asta della AS Roma.

La New England Sports Ventures è una società nata nel 2001 con la partecipazione al 16% del New York  Times, i cui principali soci sono John W. Henry e Tom Werner, rispettivamente il patron dei Boston Red Sox e del Liverpool FC.

La New England Sports Ventures è anche comproprietaria del Roush Fenway Racing che corre nella Nascar, la “Formula Uno” statunitense, oltre, ovviamente a possedere una TV via cavo, la New England Sports Network, che copre buona parte dello stato.
Nello scorso ottobre, la NESV è assurta alle cronache giudiziarie perchè un tribunale texano ha sentenziato che l’acquisto del  Liverpool Football Club per 477 milioni di dollari era di almeno 200 milioni in meno (fonte Forbes) delle stime di mercato. Il contenzioso è ancora pendente.

Cosa ci fa un professionista proveniente dal settore delle speculazioni immobiliari a capo di una cordata che lo porterà a presiedere un blasonato club calcistico europeo?

Come reagiranno la UEFA, le authorithy sulla concorrenza e  l’opinione pubblica, allorchè in Europa ci saranno due squadre di calcio con due diversi presidenti, ma con lo stesso azionista di maggioranza?

E cosa ne sarà dell’atavica rivalità tra Liverpool FC e AS Roma?