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Matrimonio tra omosessuali e l’amletico D’Alema

14 Set

Una domanda sui matrimoni gay durante un incontro ad Ostia ha riportato Massimo D’Alema sulla ribalta mediatica.

Arcigay e Arcilesbica, sentitisi “offesi” dalle “rozze parole” dell’ex Lìder Maximo, hanno ottenuto un confronto pubblico, durante la Festa dell’Unità di Roma.

La frase incriminata? “Il matrimonio è tra l’uomo e la donna, questo dice la Costituzione”.

A dire il vero, l’art. 29 della Costituzione recita: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.”
Un rigo che si presta ad equivoci, specialmente se letto con superficialità: cosa significa “società naturale”?

Dal punto di vista filologico, è abbastanza immediato notare che, negli Anni ’50, esisteva una precisa distinzione tra atti secondo natura ed atti contro natura.
Per avere una conferma “scientifica”, ricordiamo che, da Darwin a Freud, la “società naturale” è una società riproduttiva.

Dunque, per il “matrimonio gay” serve una riforma costituzionale, Massimo D’Alema era nel giusto se avesse detto che “il matrimonio è tra l’uomo e la donna, questo dice la Costituzione”, mentre resta incomprensibile quale sia stata la “rozzezza” dell’ex Presidente del Consiglio.
Purtroppo, come riporta La Repubblica, D’Alema “chiarisce” quando detto a Ostia: <<Non ho mai detto che la Costituzione impedisce il matrimonio omosessuale. Ho detto che siamo in un Paese con una storia e una tradizione”. Nel quale la lotta per i diritti deve fare i conti “con un ragionevole compromesso” tra “l’allargamento dei diritti per persone che convivono” e “la sensibilità di un mondo cattolico che si sente urtato”>>?

Ci risiamo: avete capito voi, dopo una querelle del genere, se Massimo D’Alema è favorevole o contrario ai “matrimoni gay”?

Vite da cani: almeno 100.000 morti l’anno

16 Nov

Riprendo un reportage pubblicato da La Stampa su una questione che avrei particolarmente a cuore.

“Siamo finiti, 16 anni dopo, che ci sono circa 500 canilirivati che tengono in gabbia 230 mila cani (dati della Sanità), stipulando grasse convenzioni con Asl o Comuni.

Stima ufficiale del giro d’affari annuo, 500 milioni di euro.”


Dogs

“Prima si libera un posto nel canile, e un altro cane viene «accalappiato», anche se poi magari è semplicemente un cucciolo fatto nascere ad hoc, meglio è: il titolare del canile guadagnerà altri 30/45 euro per l’accalappiamento.

Ci sono canili dove ogni anno muore la metà dei cani e subito li rimpiazzano.”

A me i cani piacciono e a voi?