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Perchè il sovranismo USA paga e quello italiano ci rovinerà?

3 Ott

In Italia, ad oltre 100 giorni dall’affermazione sovranista di Di Maio e Salvini, il debito pubblico è cresciuto dell’1% rispetto lo scorso anno. Tantissimo.
Intanto, Istat annuncia che in Italia il  tasso di occupazione mai è stato così alto dal 1977. Pochissimo: in Europa siamo terzultimi.
Non ne parliamo della leva fiscale, notoriamente esosa quanto palesemente recessiva, e, andando al Bilancio, come avrebbe detto il buon Nino Taranto quasi un secolo fa,  l’ha capito anche Di Maio: ‘Bambole, non c’è una lira”.

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Negli Stati Uniti, invece, i dati relativi al mercato del lavoro nel mese di settembre dovrebbero confermare, una dinamica occupazionale positiva con il tasso di disoccupazione previsto in ulteriore calo a 3,8% da 3,9% del mese precedente.
Intanto, arrivano dati positivi dalla rilevazione delle richieste di sussidio settimanali correnti.
Secondo i report di IntesaSanPaolo, “gli occupati non agricoli sono previsti in crescita di 185mila unità”  con il settore manifatturiero che dovrebbe crescere di 13mila unità”.

Per Natale si prevede un ulteriore calo del tasso di disoccupazione, mentre i salari orari sono previsti in crescita mensile di 0,3%, “supportando le previsioni per un altro rialzo dei Fed Funds a dicembre da parte della Fed”.

Bravo Trump? E’ presto per dirlo, ma si sicuro è un buon investimento affermare ‘sovranismo’ se si è a capo di un ‘imperium’ …

Il problema è se si afferma ‘sovranismo’ essendo a capo di uno delle decine di stati che compongono un continente e ci si ritrova anche pieni di debiti, con i servizi mal funzionanti, l’agricoltura che costa un occhio e la manifattura che recede un po’ dovunque. 

Infatti, le notizie che arrivano dagli USA (ma anche dalle nazioni europee che hanno garantito parametri ed infrastrutture da Eurozona) sono relativamente buone, le nostre no.
Andando a leggerle oltre il titolo, la faccenda è puntualmente la stessa: “andrà peggio”. E volendo prendersi la briga di rispolverare quelle del 2010-2011, il problema è sempre lo stesso: l’incapacità politica di modernizzare il Paese.

Demata