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Guerriglia? Non esageriamo

15 Nov

Guerriglia a Roma, feriti a Torino e Padova. Botte a Milano. Grillo ai poliziotti: “E’ guerra, unitevi ai ragazzi”. Otto arresti. Lungotevere devastato. Casco rotto. Colpito alle spalle. In azione i blindati. Solidarietà alle forze dell’ordine. Poliziotto colpito con una mazza da baseball. Prese di mira banche. Bloccate le stazioni. Tafferugli.

Però a Roma gli studenti erano forse neanche 20.000, a Torino sembra circa 4.000, armati e corazzati, alla stazione di Napoli solo 300, a Milano tremila in tutto.

Per Camusso (Cgil) «questo è il fallimento dell’austerità», ma, più che dell’austerità, quello che è successo ieri appare come il fallimento delle politiche sindacali, della capacità negoziale, del farsi promotori del cambiamento, se le piazze erano semideserte ed a rimetterci le penne son stati studenti e celerini.

Quello che è accaduto ieri può solo convincere la pubblica opinione ad accorrere alle urne in difesa di qualunque Grosse Ammucchiata qualunque gli venga propinata.

Intanto, il futuro (i giovani) anche quest’anno perderà due degli otto mesi annuali di istruzione, che gli abbisognano per esser costruito, e questo accade da oltre 30 anni, ogni anno sempre a novembre.
Se qualcuno stesse cercando le cause del declino italiano, è avvisato.

originale postato su demata

Gli eserciti regionali della Lega

5 Apr

Sei mesi fa, grazie ad una norma del ministero della Semplificazione diretto dal leghista Calderoli, venivano cancellati 14 anni di processi contro «l’associazione a carattere militare denominata “Camicie verdi” (è) poi confluita in un’altra struttura più complessa denominata “Guardia nazionale padana”, gerarchicamente organizzata e addestrata per un eventuale impiego collettivo in azioni di violenza e minaccia – presentate come azioni di legittima difesa».

Così andando le cose, dopo la legittimazione delle ronde volute da maroni, oggi, arriva la proposta di legge del Carroccio che prevede battaglioni di volontari, pronti a intervenire in caso di calamità o per l’ordine pubblico,  i tenenti colonnelli risponderanno direttamente ai presidenti delle Regioni.

Una trovata elettorale della Lega che va ad inficiare ulteriormente l’unità del paese oppure l’ennesimo tentativo di creare delle milizie regionali che rispondano direttamente al potere politico locale?

E, comunque fosse, può restare nel governo un partito “locale” che puntualmente cerca di dotare le proprie regioni di una milizia locale “da brandire contro i vicini”, come afferma Antonio Rugghia, capogruppo Pd nella commissione Difesa della Camera?

Anzi, per l’esattezza, come non chiedersi quale sia la legittimità di un governo che, dopo aver nicchiato addirittura sulla Convezione di Ginevra sui profughi di guerra, vede il suo gruppo parlamentare prevalente avanzare proposte di tal fatta?