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Che rapporto c’è tra lavoro nero e stranieri irregolari?

5 Feb

Silvio Berlusconi racconta che «con noi al governo nel 2011 arrivarono 4.400 immigranti». In realtà, i 4.402 sbarchi (Ministero degli Interni) avvennero nel 2010, quando al governo c’era anche Romano Prodi che già l’anno prima li aveva ridotti a 9.573, accordandosi con Gheddafi.
Inoltre, proprio nel 2011 i cittadini stranieri residenti  incrementarono di circa 230.000 unità, passando da 3.648.128 nel 2010 a 3.879.224 nel 2011 (dati Istat).

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Fondazione Ismu – Ministero dell’Interno

 

Sempre Silvio Berlusconi, riguardo gli sbarchi di questi ultimi tre anni, aggiunge che «altri 600mila sono bomba sociale pronta a esplodere, perché pronti a compiere reati».
In realtà, fino alle crisi libica e siriana, la media annuale era di circa 25.000 ingressi via mare, e nel triennio recente gli sbarchi ‘in eccesso’ sono stati oltre 350.000, di cui solo poche decine di migliaia sono profughi con status di rifugiato.

Nei fatti, però, gli irregolari rimpatriati sono di media il 45%  dei censiti e, tenuto conto anche di quelli che sono diretti da parenti in altri paesi europei o di quanti rimpatriano spontaneamente, nonostante un incremento sensibile degli sbarchi, gli immigrati irregolari in Italia sono stati stimati entro 500.000 anche per il 2017 (fonte ISPU).

Aggiungiamo che gli stranieri regolari rappresentano il 10,5% dell’occupazione complessiva, «in netta prevalenza» di tipo operaio (76,6% rispetto al 30,7% degli italiani), mentre i maschi in età lavorativa che risultano inattivi e non iscritti all’Università sono circa 250.000, di cui circa 50.000 di etnia Rom.

Ma cosa fanno gli stranieri invisibili per campare?

Di sicuro, oltre 50.000 donne sono prostitute ed altrettanti tanti saranno quelli che le sfruttano o che spacciano. Il resto, regolari ed irregolari, vanno cercati tra i lavoratori ‘in nero’ dipendenti (quasi 3 milioni in totale), in crescita costante tra sottodichiarazione e lavoro irrregolare, specie se parliamo di agricoltura, costruzioni e servizi alla persona, con un indotto di oltre 200 miliardi di euro e un’incidenza sul Prodotto interno lordo pari al 12,6%.

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Fonte: elaborazione dati Ministero del lavoro

 

Quanto alle notizie che circolano, c’è solo da prender atto che – ad esempio – Il Giornale o Il Tempo raccontano che per “molti tipi di reati sono gli stranieri a detenere il record: il 55% dei furti con destrezza è loro così come il 45% dei furti in abitazione”, ma … secondo i dati del ministero degli Interni i ladri acciuffati sono in tutto una decina di migliaia e restano ignoti gran parte degli autori degli oltre 1,3 milioni di furti denunciati?

Difficile che Berlusconi e Salvini – caso mai al potere – intendano lasciare tanti italiani senza lucciole sulle strade e tante imprese (tra cui le mafie) senza manodopera, a parte i tanti italiani che finirebbero in carcere e quant’altri che dovrebbero pagar tutte le tasse dovute.

Piuttosto … e se tutta questa xenofobia che anima il Centrodestra pre-elettorale non fosse altro che l’interesse ad mantenere semilegali milioni di lavoratori stranieri (ed anche italiani), con un indotto di oltre 200 miliardi di euro e un’incidenza sul Prodotto interno lordo pari al 12,6%?

Demata

Fiumicino: due anni per arrestare un noto molestatore seriale

1 Ott

Un giovane bulgaro ha terrorizzato per anni le donne dell’aeroporto di Fiumicino con avances, richieste di rapporti sessuali e ore di appostamenti davanti a desk e negozi dei terminal.

Le prime denunce risalgono ad aprile 2015 ed era stato disposto il divieto di dimora nel comune di Fiumicino  per reiterati atti persecutori e tentata violenza carnale.
Nulla da fare: alcune dipendenti arrivavano a chiedere il trasferimento in altra sede.

Infine, veniva emesso un provvedimento di espulsione per motivi di sicurezza, ma usciva libero dal centro di permanenza temporanea di Bari a causa di un incendio che ha reso inagibile la struttura.

E ritornava a molestare donne all’aereoporto di Fiumicino, finchè – ieri – non veniva finalmente arrestato e trasferito nel carcere di Civitavecchia.
Ma non per molestie, solo per violazione del divieto di dimora …

Dunque, in base alle nostre leggi, in uno dei luoghi più vigilati d’Italia le donne non possono star sicure e gli ubriachi vanno a dar fastidio per negozi, mentre a fronte di reati decisamente gravi. Intanto, gli stranieri – anche quelli che commettono reati contro le persone – si vedono tramutare arresti e processi in ricollocamenti in libertà.

Dov’è l’errore?

Demata

M5S game over, Renzi missione compiuta?

27 Feb

In Italia, i tre maggiori partiti sono guidati da personaggi (Renzi, Grillo e Berlusconi) che non fanno parte del Parlamento. A dire il vero, forse non dovremmo parlare dei ‘maggiori’ partiti, ma dei ‘partiti’, visto che uno sbarramento all’8% potrebbe cancellare  UDC / Scelta Civica, Fratelli d’Italia e SEL, come anche la Lega non esiste in 2/3 dell’Italia.

Partiti (PD, M5S e PdL) che neanche s’è ben capito come funzionino in termini di democrazia interna, visto che tra i Democratici non c’è segretario o premier che resista un anno uno, che senza Beppe Grillo e il suo portale Cinque Stelle dovrebbero riorganizzarsi da zero, che l’esodo di NCD è dovuto anche al peso dei Berluscones nel partito.

Intanto, Obama  benedice Matteo Renzi, lo spread si mantiene ai minimi, la Germania non è più mordace. Perchè?

Perchè ‘questa sinistra’ piace. All’estero piace.
E non parliamo solo della benedizione del Time, del 2009, quando Mattteo Renzi venne definito da Jeff Israely come l’Obama italiano, “un praticante cattolico  che rappresenta la speranza di cambiamento dei Democratici”.

Mette spalle a muro Roma con suoi debiti e il suo degrado … mentre c’è da privatizzare sul serio l’AMA e mentre la lungimirante Gaz de France – Suez che ha acquistato e occupato il suo bel palazzone (già dei sindacati …) sul Lungotevere ggià da una decina d’anni …

Rinuncia a realizzare opere pubbliche (in toto, in parte o delegando) come per la TAV in Val di Susa, per i No Canal a Milano, per la gestione mediatica della Terra dei Fuochi e del pentito Carmine Schiavone, per i gasodotti in Puglia: meno tensioni sociali e lauti affari per i territori adiacenti (Francia, Milano est, ciclo dei rifiuti emilromagnolo, Molise) …

Parla di scuola strizzando l’occhio agli edili, di università guardando al turismo degli scambi culturali, di lavoro pensando alle Coop, di Sanità con nostalgia per le mutue, di ‘rottamazione’ ma non di pensionamenti.

Ma, soprattutto, quel che piace (all’estero) di Matteo Renzi e del nuovo corso populista (ndr. visitare una scuola alla settimana rievoca i fasti totalitari di Benito e Josip) è la possibilità di frantumare il ‘polo’ Cinque Stelle ed incassarne parte dei cocci alle prossime elezioni.

Missione sostanzialmente compiuta: se 18.000 voti on line possono defenestrare quattro senatori eletti, la democrazia non è tra noi.
Se, poi, Beppe Grillo riesce a commentare «così si terranno i 20 mila euro al mese», siamo ben oltre. Non a caso i Cinque Stelle espulsi ed i ‘dissidenti’ parlano di «fascisti» e «cannibali», mentre i media annunciano il ‘rischio scissione’.

Forse non ‘fascisti’ – anche se giubilare un parlamentare è da Neolitico – ma se non ‘cannibali’, probabilmente ‘dilettanti’, visto che una giubilazione /scissione è la cosa politicamente meno opportuna, se sul tavolo di Renzi c’è il piano nomine di 350 nuovi manager, dalle Poste a Eni, in cui, per la prima volta da 12 anni, un governo di centrosinistra deve decidere i vertici delle aziende di Stato. Ecco la fretta di ‘avvicendare’ Enrico Letta …

Figuriamoci, poi, a regalare alla maggioranza di Renzi al Senato quei 20-30 senatori che servono per formare un governo di ‘sinistra’ anzichè di ‘larghe intese’ e che – se restassero nel M5S – dovrebbero dire addio alla politica in un anno o due, vista la riforma che si prevede per il Senato e la debolezza dimostrata dal Cinque Stelle a livello regionale e di radicamento dei parlamentari al territorio.
Secondo La Repubblica, “Pippo Civati, per dire, già si lecca i baffi: l’area del nuovo centrosinistra è a quota 23 senatori” … e, secondo buon senso, nel giro di un anno buona parte dell’anima ‘di sinistra’ dei M5S sarà in un modo o nell’altro ritornata all’ovile. Cosa ne sarà del resto dei Grillini, è difficile dirlo, ma non è improbabile che Lega e Fratelli d’Italia non possano recuperare qualche punto in percentuale …

Ormai la frittata è fatta, i Cinque Stelle hanno scelto tra l’essere forza ‘parlamentare’ – in cui le decisioni escono dal gruppo degli eletti – ed il rimanere un esperimento di net-democracy – dove il consenso si coagula in questioni ridotte ai minimi e mutevoli termini di un click.
D’altra parte, è dato di fatto che i Cinque Stelle non siano riusciti ad aggregare – in quest’anno di legislatura – una think tank di esperti (blogger o accademici che siano) per sostenere il lavoro dei parlamentari.

Game over, caro Beppe. Chi troppo vuole, nulla stringe.

originale postato su demata

 

Ombre su Dinamo Zagabria – Lione

8 Dic

La Dinamo Zagreb non non è una squadra irresistibile, ma non lo è neanche l’Olimpique Lyonnaise, eppure la partita determinante per la qualificazione dei francesi agli ottavi della Champions finisce  con un risultato impressionante: sette a uno.
Praticamente cappotto, proprio mentre, nello stesso girone, all’Aiax contro il Real venivano annullati ben due goal, sempre dallo stesso guardialinee, permettendo così alla squadra di Lione di qualificarsi per differenza reti.

Dinamo Zagreb vs Olimpique Lyonnaise è stata, almeno per chi l’ha vista, una partita doppia o, meglio, due partite diverse per i due tempi in cui si è svolta.
Durante il primo tempo, nonostante l’espulsione di Leko per un fallo del tutto inutile, una bella Dinamo attacca con Sammir, Vrsaliko, Ibaņez e va in vantaggio al 40’ con Kovacic, ma il Lione pareggia quasi immediato con Gomis su cross di Cissokho. Una partita equilibrata, goal regolari, agonismo ai livelli dovuti.
Nella ripresa, quando speranze e morale dei francesi avrebbero dovuto essere a zero, accade l’incredibile.

Tempo tre minuti e Gonalons fa il 2-1 e subito dopo Gomis segna il terzo: portiere fermo, difensori centrali fermi …
Sempre Gomis mette in rete, al 7’, il goal del  4-1, mentre Domagoj Vida, difensore centrale della Dinamo, resta inspiegabilmente fermo, per farsi poi beccare dalla telecamera, sul goal successivo di Lopes, a fare l’occhiolino ai giocatori del Lione.
I dubbi si accentuano, poi, se, sul goal del 6-1, è sempre Domagoj Vida a dare via libera a Gomis e che sul settimo goal è sempre lui a restar fermo, invece di intercettare il pallone destinato a Briand, autore dell’ultima rete lionnese.

Ad acuire i sospetti di combine, pesa anche il fatto che il portiere della Dinamo Zagabria, Ivan Kelava, su 13 tiri nello specchio della porta ne ha parati meno della metà e che, almeno per un paio di goal, Arijan Ademi si comporta in modo inspiegabile. Schiappe matricolate? Forse …

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Ma non solo.
Il risultato ottenuto dal Lione aveva una quota scommesse di 28:1, la stessa quota che toccava per la vittoria del Real sull’Ajax per il 3 a 0, ottenuto grazie alle decisioni del guardalinee portoghese. Chi avesse puntato sulla “doppia” dei due risultati, ha portato a casa 4-5.000 euro per una giocata di 100 Euro … figuratevi se qualcuno ne avesse puntati diecimila sull’abbinamento, vincendone quasi 500.000 …

Come andrà a finire?
Probabilmente, non accadrà nulla, come non accadde nulla per la scandalosa qualificazione della Francia ai Mondiali in Sud Africa a danno dell’Irlanda.

E’ possibile, però, che la “strana” giustizia che aleggia nello sport del calcio faccia la sua parte, ovvero che la Dea Bendata sorteggi, “casualmente” sia chiaro, come prossima avversaria dell’Olimpique Lyonnaise proprio l’invincibile armada del Barcellona od i furbastri del Bayern.

Anche questa è l’Europa …

originale postato su demata

Alassio, bar vietato ai marocchini. Perchè?

5 Set

Alassio è la città che Ghalfi El Mohammed, immigrato marocchino trentenne, aveva scelto per il suo soggiorno in Italia.
Non aveva scelto il duro, ma onesto lavoro in fabbrica o nei campi, come tanti altri immigrati. Aveva preferito vivere alla giornata grazie a piccoli business illegali.

Ghalfi El Mohammed aveva già avuto a che fare con le forze dell’ordine per vendita di prodotti con marchio contraffatto, spaccio di stupefacenti, ricettazione. Ma non solo: era stato denunciato anche per porto abusivo d’armi e stalking.

Nessuno di questi processi è ancora pervenuto a sentenza definitiva e, pertanto, Ghalfi El Mohammed circolava liberamente per Alassio, spesso abbrutito dalla sua dipendenza, e,comunque, continuando nella sua vita borderline.
Certo, qualcuno avrebbe potuto notare un declino morale ed una escalation criminale, ma questo accade solo nei film e nei paesi diversi dal nostro.

Fatto sta che per l’italiano medio Ghalfi è “un po’ una testa calda”, “tutt’al più un po’ fuori”, ma questo non implica che il costosissmo ed inefficiente welfare si sia occupato del caso. Diamo una marea di soldi alle Onlus, ma non c’è un assistente sociale od un consultorio se si tratta di “una vita da bere”, figurarsi se straniero.
Nè è accaduto, seguendo la strada opposta, che sia stato espulso per “reati contro il soggiorno sul territorio”, anch’essi, sembra, in attesa di giudizio.

Intanto Ghalfi sta sempre peggio e viene denunciato, poche settimane fa, per resistenza durante un controllo contro l’abusivismo commerciale: aveva infatti spintonato e morso due vigili, che gli sequestravano 63 paia di occhiali contraffatti.
Era esasperato, era la quarta volta in una settimana che accadeva, ma non c’era verso di fargli capire che i “tempi d’oro” dei “vu cumprà” erano finiti e che la contraffazione di merci era duramente perseguita, visto che impoverisce il nostro paese.
Neanche si era reso conto della grande clemenza del giudice che gli sospendeva la pena dopo aver patteggiato 6 mesi di reclusione, con la condizionale, come se le altre denunce non esistessero e come se fosse un cittadino italiano od europeo.

Cosa fare? Ritornare in Marocco, evitando guai peggiori, o restare in Italia, in attesa di una dura condanna?
Ghalfi El Mohammed sceglieva la seconda e, nel fine settimana, tornava ad Alassio per vendere merce contraffatta.

Sabato notte, era completamente ubriaco e, mancava solo questa, molesta una ragazza di 21 anni che rientrava a casa dal lavoro presso il bar dei genitori.
Al suo rifiuto, l’aveva afferrata per palpeggiarla, forse stuprarla, e, quando la giovane si era divincolata, l’aveva ferita con un fondo di bottiglia ad un braccio e al collo.
Dopo di che fuggiva via, mentre la gente accorreva e, fortunatemente per lui, veniva rapidamente intercettato da una pattuglia dei carabinieri, quando parenti della vittima e cittadini qualunque stavano per scatenare una caccia all’uomo.

Ghalfi El Mohammed non doveva essere lì. Uno Stato civile non avrebbe permesso che restasse sul proprio territorio, che restasse in libertà, che restasse privo di cure.

Nel bar dove lavorava la vittima, quello di proprietà dei genitori, da oggi, c’è un cartello: “Vietato l’ingresso ai marocchini”. Sarà razzismo, ma cosa dire all’accorata madre che campeggia dal bancone, a caldo, dopo quello che è accaduto alla figlia?

E poi, perchè solo i marocchini? Al posto loro, vista la storia di Ghalfi El Mohammed, io ce l’avrei con gli italiani tutti.