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Politici e dissesti, arriva la legge

5 Ott

La bozza di decreto legge allo studio del Consiglio dei ministri sui costi della politica prevede che sindaci e presidenti di provincia che hanno dissestato finanziariamente le proprie comunità «non sono candidabili per 10 anni» nelle Giunte e nei consigli, oltre che nel Parlamento.

Finalmente.

Inoltre, la Corte dei conti effettuerà il «controllo preventivo di legittimità» sulle spese delle Regioni, compreso «il piano sanitario regionale ed il piano di riparto delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario regionale».
Il ‘braccio’ dei magistrati contabili sarà la Guardia di Finanza.

Tutto bene? Mica tanto: saranno ‘interdetti’ solo coloero che “la Corte dei conti ha riconosciuto, anche in primo grado, responsabili di aver contribuito con condotte, dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive”.

Senza sentenza di danno all’erario, la si fa franca. Un reato che la Corte dei Conti ha ritenuto inteso come lesione dell’interesse generale alla salvaguardia, all’incremento e al progresso dell’economia nazionale, oppure il danno all’immagine della pubblica amministrazione.

Per capire di cosa si tratta, bastano pochi esempi.

Ad esempio, se i fatti si fossero svolti ieri, Francesco Rutelli non potrebbe candidarsi perchè condannato per aver assunto irritualmente un consulente, che comunque era un noto ed affermato professionista. Viceversa, nulla di fatto, senza sentenze, per la troppo ottimistica gestione finanziaria di Walter Veltroni come Sindaco di Roma, per la quale il successore sollevò grande scandalo e il Governo Berlusconi erogò diversi miliardi di euro. Quanto a Gianni Alemanno, tutto tranquillo nonostante Parentopoli e gli scandali del Consiglio Comunale.

Questo solo a parlar di Roma, figurarsi il resto.
L’unico aspetto positivo della norma che il Governo si appresta a varare è che, forse, si fermerà l’enorme speculazione sull’immondizia campana, che arricchisce le ex-municipalizzate di Imola e Bologna. Infatti, gli amministratori locali saranno responsabili per le ‘loro’ ex-municipalizzate e queste saranno ipercontrollate.

Non è una sentenza della Corte dei Conti che può dirci chi è un buon amministratore: la magistratura si occupa solo dei ‘peggiori’. E di quelli che hanno ceduto palazzi storici alle banche in cambio di faraonici restauri o coloro che hanno fatto assumere amici e parenti rimanendo nell’ombra?
Oppure coloro che si sono trovati con stipendi o rimborsi d’oro in enti che nulla servivano e poco facevano? E quanti, in nome del popolo o di un campanile, si sono lanciati in imprese sprecone e fantasiose?

Non sono le sentenze a dirci chi è stato un buon amministratore, possono dirci solo chi ha sbagliato o chi è incappato nelle maglie della giustizia.
Per avere il meglio, va escluso chi non ha messo in attivo il bilancio.

Ma questo, in Italia, non accadrà mai.

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Non solo Polverini, ecco gli scandali per Regione

20 Set

Finalmente, esplode lo scandalo ‘Roma’ con il coinvolgimento del PdL laziale, festini e spese pazze, la Polverini che batte il pugno.
Sì, ‘scandalo Roma’ perchè, come dimostratosi in Comune, prima, ed in Regione, poi, nella Capitale alcuni proprio non riescono a capire che ‘proprio non si può più perchè non se ne può più”.

Purtroppo, seppur la Città Eterna arrivi in forte ritardo nel sollevar scandali e ribaltare Caste, ammesso che poi lo faccia davvero, quello che leggiamo della Giunta Regionale laziale trova ampie analogie con scandali e vergogne ben più dolorosi e pruriginosi, avvenuti in altre regioni.

Anzi, a dirla tutta, la situazione è desolante.
Di seguito, trovate raccolti alla buona (ma raccolti) quanto i nostri media avrebbero dovuto raccontarci dei nostri politici non con strilli occasionali e fine a se stessi, ma con una semplice lista quando si tratta informare i cittadini che vanno alle urne.
Dati ‘raccolti alla buona’, certamente incompleti, perchè basta scrivere su Google ‘scandalo’ + ‘regione’ per rinvenire un’ordàlia di fattacci e miserie umane.

Visto cosa è elencato in calce, è un mistero sapere cosa aspetti il contesto internazionale a dichiararci ufficialmente una cleptocrazia, ma potrebbero anche averlo già fatto senza informarci.

Regione

Presidente

Coaliz.

Scandali correlati alla persona o alla Regione

Frasi celebri

Abruzzo

Gianni Chiodi

Centro Destra

Lavori dopo-sisma all’Aquila

A due anni dal terremoto di L’Aquila: “abbiamo nominato il soggetto attuatore che dovrà occuparsi della rimozione delle macerie.”
“I soldi pubblici previsti dal Governo sono stati giudicati, da imprese e Ance, adeguati e remunerativi a garantire la ricostruzione dell’Aquila e degli altri Comuni.”

Basilicata

Vito De Filippo

Centro Sinistra

Asl lucane, Banca popolare del Materano, Megavillaggi turistici,

“Consapevole come siamo”. “Se noi spingiamo su questo fronte si riduce uno dei frastuoni più grandi … quello di parlare a vanvera”.  “Marcionne ha dovuto in una meccanica durissima inventarsi qualche cosa per tare nella piazza globale”.

Calabria

Giuseppe Scopelliti

Centro Destra

Sanità e ASL, Dissesto finanziario della Regione, Indagini Direzione Antimafia, eccetera

Dopo il pessimo risultato dei test ambientali della Goletta Verde in Calabria: “L’attuale amministrazione regionale sta sostenendo sforzi enormi per garantire un mare balneabile e spiagge pulite, al fine di preservare la salute dei cittadini calabresi e dei turisti”.

Campania

Stefano Caldoro

Centro Destra

Nulla di rilevante. Ha ereditato la malagestione bassoliniana della Sanità campana e della Gestione Rifiuti

A proposito del finto scandalo dell’invasione di scarafaggi a Napoli, sollevato dai media nazionali: “Io sto ancora cercando le blatte”.

Emilia-Romagna

Vasco Errani

Centro Sinistra

Finanziamenti illeciti a cooperative, rinvio a giudizio per falso ideologico

Un anno prima del terremoto in Emilia: “per quanto riguarda ambiente e cultura metteremo in campo dieci virgola tre milioni di euro di fondi del tesoretto a favore delle aree montane e per i territori che presentano eccellenze e specificità da consolidare, attivando investimenti complessivi per circa diciassette virgola cinque milioni di euro.”
“Vorremmo provvedere alle infrastrutture per la mobilità turistica, completando la rete dei percorsi ciclabili provinciali”.

Friuli-Venezia Giulia

Renzo Tondo

Centro Destra

Nulla di rilevante.  Per i viaggi usa anche alberghi a 2-3 stelle.

Riguardo allo scandalo del PdL Lazio (tra cui festini organizzati con i fondi pubblici), “credo
che ci sia stato un processo di demonizzazione che giudico
eccessivo.”

Lazio

Renata Polverini

Centro Destra

Sanità romana, Fondi PdL, Parentopoli,

“I raccomandati esistono da sempre”. “Aò, e che cazzo”. “O m’ascoltate o fate come cazzo ve pare”. “Me faccio mette paura da una ceca come te”.

Liguria

Claudio Burlando

Centro Sinistra

Nel 2007 ha percorso diversi chiloetri della A10 in contromano senza che gli sia stato rilevato lo stato tossicologico nè elevata multa. Primari con la tessera, Sanità genovese, commesse “spezzettate” per evitare la gara, aree Piaggio, vacanze d’oro, eccetera.

“In nessun caso è consentito farsi giustizia da soli”.
Sul Pronto soccorso di Albenga: “Non è essenziale, di notte può essere chiuso”.
Agli operai ILVA inferociti: “Faremo il possibile”.

 

 

Lombardia

Roberto Formigoni

Centro Destra

Non ammissibilità della lista di Formigoni per firme non autentiche, discarica di Cerro Maggiore, costruzione del Palazzo Lombardia, dati sulla concentrazione delle polveri sottili, inchiesta P3, Sanità lombarda, San Raffaele, vacanze d’oro, eccetera.

“L’inquinamento atmosferico  non è causa diretta di alcuna malattia”.
“Non è reato ricevere un dono”.
“Saremo migliori pur avendo la corruzione”.
“Anche il Papa prega per me.”

Marche

Gian Mario Spacca

Centro Sinistra

Nulla di rilevante.

Riguardo l’espansione dei centri commerciali: “Continuare con forza a contrastare i fenomeni di desertificazione dei paesi e delle città per rivitalizzare il territorio attraverso la riqualificazione dei centri urbani e il rafforzamento delle imprese locali. Per un commercio più vitale e protagonista”.

Molise

Angelo Michele Iorio

Centro Destra

Annullamento delle elezioni regionali del 2011, vicenda Bain & Co, Parentopoli nella Sanità, indagato per concussione, indagato nell’ambito dello smaltimento rifiuti, condannato per abuso d’ufficio, indagato per indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato, concorso formale per reato reiterato in relazione al terremoto del 31 ottobre 2002

,

“E’ più che mai necessario avviare la fase dello sviluppo attraverso la partenza di lavori che interessino e impegnino direttamente le imprese, le loro maestranze e tutto l’indotto ad esse legato.”
“Non sono un urlatore né un grande comunicatore. Ho invece una buona comunicazione interpersonale”.

Piemonte

Roberto Cota

Centro Destra

Falsificazione delle firme della lista “Pensionati per Cota” risultata determinante, sanità piemontese, vicenda assalto campo Rom di Torino

“La Lega non è razzista.”
“Carroccio razzista? Noi aiutiamo l’integrazione”.
“No ai rifiuti di Napoli”.
“E’ difficile fare la raccolta differenziata”.

Puglia

Nichi Vendola

Centro Sinistra

Indagato per la Sanitopoli pugliese (diversi filoni d’indagine)

“Personalmente penso che la categoria del comunismo abbia oggi un potenziale largamente inesplorato.”

“Luca Zaia, un padano svagato e incosciente, che non capisce i disagi del mondo agricolo.”
“La Gelmini usa un punteggio particolare: premiare quelli che stanno meglio.”

Sardegna

Ugo Cappellacci

Centro Destra

Caso Cisi-Fideuram, Appalti dell’energia eolica, Crac di Carloforte, indennità consiglieri regionali, rinviato a giudizio per bancarotta, indagato per corruzione e violazione del segreto d’ufficio, rinviato a giudizio per abuso d’ufficio

“Sono sereno, ho fatto l’interesse della Sardegna”.
“Ho la consapevolezza del vero grande limite della Sardegna: noi sardi.”
Interpellato riguardo le aspre proteste dei minatori sardi: “la Regione intende fare un’azione di accompagnamento della realtà esistente verso il futuro”.

“Creare uno scenario che sia perfettamente coerente con il futuro”.

Sicilia

Raffaele Lombardo

Centro Destra

Default Sicilia, nomina di un detenuto a presidente del collegio dei Sindaci della partecipata ‘Sicilia e servizi’, appalti grandi eventi, pensionati d’oro, assunzioni facili, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e di voto di scambioeccetera

“Dopo le mie dimissioni dalla Regione Sicilia, coltiverò mariuana”.

Toscana

Enrico Rossi

Centro Sinistra

Indagato per il buco di bilancio alla Asl 1 di Massa

“Siena (ndr. 53.893 abitanti) capoluogo naturale dell’area vasta della Toscana del sud”.
“Dico no all’ambientalismo di destra, cioè all’ecologia antimodernista e contraria allo sviluppo di chi è contro la Tav e i termovalorizzatori”.
“Decisivo sostenere i media e la grande impresa”.

 

 

Umbria

Catiuscia Marini

Centro Sinistra

Tangenti Enac, Sanitopoli, ristrutturazioni d’oro, assunzioni facili, vicenda Brega-Confcommercio

“Siamo convinti che la nostra strategia economica legata al turismo rappresenti una classica politica anticiclica.”
”Le Regioni si preparano a difendere con determinazione la sanita’ pubblica”.
“La riqualificazione di immobili pubblicirientra nella politica strategica di edilizia residenziale della Regione Umbria, per la quale abbiamo destinato risorse derivanti dallo sblocco dei Fondi aree sottoutilizzate”.

 

Veneto

Luca Zaia

Centro Destra

Multato per eccesso di velocità mentre percorre a 193 km orari l’Autostrada A27, vicenda della Legge edilizia regionale, vicenda Brunello di Montalcino falsi, vicenda dell’agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, vicenda della precedenza assoluta di accesso per i veneti ad asili e servizi per la prima infanzia, buoni scuola e case popolari, vicenda Gaxetaveneta – escort G8.

 

“Siamo stanchi di sentire in tv parlare in napoletano e romano”.

“Siamo stufi di sentir dire che c’è bisogno degli extracomunitari”.

“Fatta salva la stabilità dei conti pubblici, per il resto diciamo a tutti arrangiatevi”.

“Noi non siamo napoletani”.

 

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Silvio fino a gennaio … No, grazie.

22 Set

Umberto Bossi propone che Silvio Berlusconi resti premier fino a gennaio.

Perchè?

Per portare, con questo escamotage, la legislatura fino al termine, ribaltando, magari, lo stato del consenso fortemente compromesso?

Per avere tempo di emanare qualche decreto federalista, ovvero “democraticamente secessionista”?

Per poter condizionare pesantemente la nuova legge elettorale, dopo la sconcezza del Porcellum di Calderoli & altri, che consegnò e consegnerà alla Lega ed alla Sinistra estreme (Rifondazione ieri, SEL oggi) l’ago della bilancia, oltre che alle lobbies affaristiche?

Per affardellare l’ultima razzia di risorse a danno del Sud, ovviamente con il placet di Roma che incassa anche lei?

Per prendere il tempo necessario a strutturare qualche accordo sotto banco con il Partito Democratico “del nord”?

Per trattenere, un anno di più ed in posizioni apicali presso altri ministeri, le migliaia di semplici impiegati del MEF di Tremonti, frequentemente settentrionali e che nessuno sa come smaltire sia se dovessero tornare al mittente sia se dovessero rimanere al loro posto senza un concorso?

Il declino italiano in tre foto

21 Set

L’arretratezza culturale, tecnologica, economica del nostro Paese è tutta in queste tre foto.

La prima raffigura Matthew Wheeler, delegato alla conferenza dei liberal democratici inglesi in corso a Birmingham. Attenzione, un liberale, non un black bloc od uno spacciatore.

La seconda immagine è stata scattata ad Heathrow e mostra le nuove navicelle con guida laser che porteranno passeggeri a bagagli dagli aerei all’hub e viceversa. Attenzione, navicelle elettriche, autoguida laser, niente facchini, niente emissioni, niente salvataggio dell’Alitalia.

La terza foto arriva dalla Cina, da Taiwan (New Taipei),  capitale dell’omonimo stato, e ne mostra il centro direzionale. Attenzione. La città ha circa 4 milioni di abitanti, come Roma e provincia, ma è la capitale di Formosa (36,008 km2 e 23,061,689), non dell’Italia (301.338 kme 60.681.514 abitanti).

Governo Berlusconi? Staccare la spina

21 Set

Era quasi un anno fa che, mentre stava per arrivare lo scandalo del Bunga Bunga ed era già emerso quello delle escort, il nostro Presidente, Giorgio Napolitano, dovette preder atto che Gianfranco Fini e FLi avevano abbandonato il PdL e che c’era da verificare la maggioranza.

Così accadde che, tra veementi proteste dell’opposizione (escluso il PD naturalmente), a Berlusconi e sodali venne concesso un lasso di tempo enorme per ricostituire maggioranza e governo, cosa che avvenne puntualmente. Ricordate Scilipoti ed i Responsabili? Ecco di questo stiamo parlando.

Passa un anno, il Governo continua a negare la crisi economica finchè l’UE non ci “commissaria” ed i mercati non iniziano la picchiata.

Un anno durante il quale gli scandali, a luci rosse e non, aumentano, mica diminuiscono, delegittimando definitivamente il Premeir Berlusconi, ormai raffigurato dalla stampa nazionale ed estera come una sorta di satiro in balia di donne che hanno l’età per essergli nipoti.

Un anno parlamentare che ha visto la Commissione bicamerale non approvare la proposta di federalismo fiscale perchè i conti non erano attendibili.

Un anno sprecato? Sembrerebbe proprio di si.

Così accade che, oggi, leggendo con occhio distratto i primi strilli giornalistici on line, m’è parso di vedere un “Giorgio Napolitano: ditemi che la maggioranza tiene”, mentre, come pochi secondi dopo ho realizzato,  il testo corretto era “ditemi se la maggioranza tiene”.

Caro Presidente Napolitano, capisco che esiste una ragion di Stato, che l’instabilità dei mercati impone cautela, che sono da evitare delle elezioni al buio, ma guardi che, da un anno a questa parte, Lei è uno dei pochi ad esser convinto che possa ancora esistere una maggioranza atta a governare ed una opposizione che sappia contrapporsi e far proposte.

Non c’è molto da fare, ormai: se si fosse staccata la spina un anno fa, forse potevamo permetterci un governo di transizione (o di unità nazionale), ma, oggi, non resta altro spazio che il governo tecnico istituzionale che vari una legge elettorale.

L’alternativa, ovvero il proseguimento dell’agonia, comporterebbe dei rischi gravissimi per la Repubblica, vista la secessione popolare riaffermata dalla Lega, visti i pesanti coinvolgimenti del PD in fatti di corruzione su scala nazionale e la promessa, impossibile da mantenere, di “meno tagli più diritti” che la Sinistra propone.

Bisogna staccare la spina.

Vasto: Bersani ricomincia da tre

17 Set

A Vasto, un’amena località marittima ad un tiro di schioppo da Montenero di Bisaccia, il paese natale di Antonio Di Pietro, si tiene la Festa nazionale dell’ Idv, alla quale quest’anno hanno partecipato anche Bersani e Vendola.

Il segretario del Pd, nella speranza che si ritorni al Mattarellum, rilancia la rinascita dell’Ulivo di Romano Prodi, che, con quella legge elettorale, potrebbe risultare egemone anche se non dovesse superare il 40% dei voti.

“Il Paese è nei guai, dice Bersani, dobbiamo essere il motore della speranza italiana. Ma le alleanze non si fanno ad ogni costo”.

Il messaggio è per Casini e per l’UdC, che non vogliono associarsi in un’alleanza suicida con Sinistra e Libertà, ormai di nuovo affratellata con il Partito Democratico, e serva a rassicurare l’Italia dei Valori che vuole essere l’elemento centrista (sic!) della cordata.

Anzi, a dire il vero, se Di Pietro attacca con il solito stile politically scorrect, definendoli “Escort della politica”, anche il segretario del PD ci va pesante: “Loro vogliono andare con chi vince, abbiamo a che fare con un partito che dice ‘siccome riesco ad andare a letto anche con la bionda, li’ vado con la bionda mentre altrove vado con la mora”.

E del resto, meglio rompere i ponti sul nascere, se Sinistra e Libertà punta a raccogliere il voto degli omosessuali (il primo partito sessista?) con Vendola che spiega: “come facciamo ad allearci con forze politiche che sono contrarie alla legge contro l’omofobia? Come facciamo ad allearci con coloro che sono contrari al riconoscimento delle coppie di fatto?”

Non si fa strategia sul default che incombe, non si parla di riforme mai attuate, non si riflette sugli errori sicuramente commessi, non si rammentano gli accordi voltagabbana con la Lega: il declino dell’Italia è dovuto al fatto che non si è affidata alla “superiore” cultura di sinistra e che non spendiamo molti più soldi (che non abbiamo) per il welfare.

Tra l’altro, proprio non si cvapisce perchè  IdV, PD e SEL pensino di poter essere il “motore della speranza italiana” se poi dobbiamo ricordare che, in 18 anni di Seconda Repubblica, le due coalizioni (Centrodestra e Centrosinistra) hanno vinto due elezioni a testa ed, evidentemente, hanno pari responsabilità nel disastro generale.

Come al solito, siamo alle solite: solita Sinistra, solite facce, solite (e scarsissime) idee.

I (veri) numeri del consenso

4 Feb

I sondaggi che ci sciorinano in tv, sono tutti pubblicati da un sito istituzionale dedicato proprio ai “sondaggi elettorali“.

Andando a vedere i numeri, vengono fuori alcune belle cose di cui redazioni e lettori sembrano non sapere.

Ad esempio, che se il PdL s’aggira ancora al 50% è anche vero che il 40% degli elettori si chiama fuori dai giochi e, così andando, quel 50% “vale” uno scarso 30% dell’elettorato, includendo la Lega che pesa da sola più del 15%.

A riprova del dato, gli stessi sondaggi danno il consenso personale a Berlusconi (la fiducia) al 25% circa e, come vede, i conti tornano.

Quasi la metà degli italiani non voterebbe, oggi, quelli che ora stanno in parlamento; solo i Leghisti, i lobbisti e pochi berlusconiani di “ferro” appoggiano l’attuale conduzione del paese: molti italiani hanno ha già staccato la spina a maggioranza ed opposizione.

A volte i numeri cantano a squarciagola e bisogna esser davvero sordi, come talvolta riescono ad esserlo solo i media, per non sentire.

Elezioni subito!

29 Gen

Berlusconi si deve dimettere, ma non solo: è tutto il “suo” PdL che dovrebbe decorosamente rimettere il mandato, visto che non c’è verso di convocare un congresso e rimuovere il leader di partito.

Che debbano arrivare la dimissioni, degli uni o degli altri o di tutti è cosa evidente, anche se i nostri media ed i nostri poteri forti fanno di tutto per aggirare “l’ostacolo”.

La questione è semplice.

Non possiamo permetterci un “bunga bunga premier”, un “wild parties Silvio”, nè per il feroce sfottò internazionale e popolare che ne deriva, nè per l’estrema ricattabilità del personaggio, nè per lo stallo perenne del nostro parlamento a causa dei suoi personalissimi problemi, nè per la manifesta incapacità nel legiferare e (con Tremonti) nel risanare il paese.

D’altra parte, non è più possibile attendere una Sinistra incapace di risollevarsi dalle fallimentari strategie dalemiane, dai chiacchiericci veltroniani e vendoliani, dai rigurgiti postcomunisti della CGIL e dalla comprovata contiguità con il malaffare impediscano la nascita di un’opposizione.

Elezioni subito.

Berlusconi ed i ministri cattolici

21 Gen

Il ministro Sacconi, da buon cattolico, ribadisce sul suo sito che :”moralita’, giustizia e legalita’ sono principi di riferimento per coloro che esercitano funzioni pubbliche, elettive e non”.

Più chiaro di così …

Non credo che l’autorevole politico ci sta anticipando che il premier Berlusconi abbia intenzione di rimettere il mandato e/o di controfirmare al Presidente napolitano lo scioglimento anticipato delle Camere.

Però, c’è da chiedersi se accadrà “soltanto” che i ministri cattolci  rimetteranno l’incarico per dissociarsi dalla sequela di fatti che turbano e, temo, turberanno la nazione, la diplomazia ed i mercati, oltre che le coscienze degli italiani.

Italia a picco, allarme di Napolitano

21 Gen

Il Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, è intervenuto di nuovo riguardo lo scandalo Ruby Rubacuori, ribadendo che «occorre … scongiurare ulteriori esasperazioni e tensioni  … troppe sollecitazioni sono cadute nel vuoto, troppe occasioni sono state perdute, e oggi ne paghiamo il prezzo».

Un invito che non coinvolge solo il Presidente del Consiglio, ormai travolto dagli scandali e dalla diffidenza generale.

Un richiamo che, certamente, si rivolge alla CGIL della Camusso ed a SeL di Nicki Vendola, che dovrebbero “fare autocritica”, visto che rigettando l’alleanza con Fini ed agitando la piazza, proprio mentre in Parlamento di discuteva la fiducia, non hanno permesso il consolidamento di un governo tecnico.

Come, altrettanto certamente, la palma delle “occasioni perdute” tocca al duo democratico D’Alema e Veltroni, che dovrebbero valutare seriamente il “passo indietro” od optare per quell’incarico internazionale od umanitario, che ambedue avevano annunciato ma non hanno mantenuto.

Si passa, poi, a Casini, Cesa, Franceschini, Letta, Bindi, De Mita e Giovannardi che cattolici sono ed ai cattolici parlano, ma, stranamente, non parlano tra loro e che, opportunamente, dovrebbero “allentare la tensione”:

Arriviamo al blocco liberale, quell’eterno Amleto che va da Rutelli, Tabacci e Bonanni a Fini, Baldassarri, Montezemolo, Rutelli, Dini e Guzzanti: non è un fattore di tensione anche l’incertezza ed il procastinare?

Ce n’è anche per Di Pietro, Grillo e De Magistris, tra le tensorie provocazioni del primo, l’improponibilità politica del secondo e la posizione “liberal ma di sinistra” del terzo: tre piedi in quante scarpe sono fonte di grande turbamento, no?

Finiamo alla Lega, che ha la grande responsabilità di non aver mai tentato di coinvolgere il Sud nel suo progetto federale e di aver sempre tentato soluzioni sottobanco con il potere romano. Più destabilizzante di così?

Resta quel che resta del PdL, travolto dalla corruzione, dai nepotismi, dalla corruzione, dai rapporti con le mafie e le lobbies, dal controllo ossessivo, dalle carriere fulminanti, dalla onnipresenza delle escort: un’esperienza politica, ammesso che lo sia stata, iniziata durante gli scorci della Prima Repubblica ed ormai terminata dalla crisi di valori e di risorse che incombe.

Silvio Berlusconi dovrebbe prendere atto che, a prescindere dalla grave situazione giudiziaria in cui versa, ha il dovere, come primo funzionario dello Stato, di rimettere il proprio mandato nelle mani del Presidente Napolitano.

Non lo farà, questo è quasi certo, e così andando trascinerà nel suo baratro una delle più importanti nazioni industrializzate del mondo.

Anzi,  a sentire “lui” pare addirittura che ci si diverta.