Le mappe – come tutte le rappresentazioni pittografiche – parlano da sole.
Un mondo convertito con la fame, la morte e la paura ieri come oggi.
Originally posted on Demata
Le mappe – come tutte le rappresentazioni pittografiche – parlano da sole.
Un mondo convertito con la fame, la morte e la paura ieri come oggi.
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I motivi per i quali il cosidetto Calendario Maya ha sollevato l’attenzione di studiosi, credenti ed opinionisti sono diversi.
Il principale mistero è dovuto al fatto che il computo del tempo ha inizio in un anno molto lontano, il 23.608 a.C., mentre fu solo a partire dal 1500 a.C. che i Maya compaiono nella Storia.
Una data, dunque antichissima, pre-neolitica, specie se consideriamo che la fine di Atlantide fu datata nel 9564 a.C. – secondo la tradizione egizia cui attinge Platone – e che il Diluvio Universale è collocato tra il 12000 a.C. ed il 10000 a.C. quando avvenne l’ultima glaciazione e/o l’ultimo cambio dei poli magnetici della Terra o, meglio, a seguito delle enormi alluvioni come quella generata dal prosciugamento del preistorico lago Agassiz, in America, nel 6.400 a.C. e/o nel 5.600 a.C., quando si verificò l’inondazione preistorica del Mar Nero.
Perchè i Maya si siano dotati di un calendario con una retrodatazione tale è un vero mistero, ma è davvero singolare che la ‘durata’ del ciclo sia di 25.620 anni quasi tanti, 25.800 anni, quanti ne impieghi il moto di precessione dell’asse terrestre per compiere un giro completo, durante i quali la posizione delle stelle sulla sfera celeste cambia lentamente.
Singolarità che per alcuni significano tanto e per altri molto poco, come quella, eclatante, da cui è nata la ‘profezia dei Maya’.
Infatti, il ‘calendario Maya’ verte su cinque Ere dell’Umanità, che – sorprendentemente – corrispondono al tempo intercorso dall’affermazione dell’Homo Sapiens Sapiens, la nostra razza umana moderna.
Era secondo il caledario dei Maya |
Anno di inizio di un’Era Maya |
Stato della civilizzazione umana |
Acqua |
23.608 a.C. |
A partire da 25.000 anni fa, l’homo sapiens sapiens resta il solo rappresentante della specie umana sulla Terra. |
Aria |
18.483 a.C. |
Circa 20.000 anni fa, l’uomo cambia alimentazione, inventando il pane dai cereali sfarinati. |
Fuoco |
13.358 a.C. |
15.000 anni fa, l’uomo diventava stanziale e iniziava a detenere una proprietà privata. |
Terra |
8.233 a.C. |
Sono circa 10.000 anni che l’uomo ha cominciato a coltivare il grano e i cereali, a costruire centri urbani, |
Oro |
3.113 a.C. |
Cinquemila anni fa, l’uomo iniziava a utilizzare tecnologie come la scrittura, la moneta, il cavallo. |
Da questa scansione si è sviluppata la diceria della fine del mondo, prevista da una profezia Maya per il 21 o 23 dicembre 2012.
In realtà, secondo questa lettura della scansione delle Ere Maya, quello che dovrebbe verificarsi è la fine dell’Homo Sapiens Sapiens e non del mondo in se. Una lettura che non prevede olocausti e catastrofiche calamità, ma solo un cambiamento (od una mutazione) del genere umano – forse progressivo, forse no – e l’inizio dell’Era dell’Acquario, che la New Age profetizza da ormai 30 anni.
Cosa c’è di vero in tutto questo? Solo quello che tutti sappiamo: che l’Uomo non vive in modo soddisfacente nel mondo delle macchine, del denaro e del desiderio che lui stesso ha costruito, come anche che il Mondo per quello che è sempre stato è ormai già finito, sommerso da cemento, asfalto, liquami e plastica.
Sarà il nostro senso di colpa generale che ci spinge ad preventivare una Fine del Mondo, una Goettesverdamnerung con un nuovo Übermensch, meno difettoso – si spera – dell’odierno sapiens sapiens?
originale postato su demata
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