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OCSE Better Life Index, i dati italiani

25 Mag

L’Italia si colloca nella media OCSE in diversi indicatori del Better Life Index.

In Italia, la famiglia media ha guadagnato, nel 2008, 24,383 dollari a fronte di una media OCSE del 22,284 dollari. (ndr. che include paesi come Cile, Messico, Slovacchia, Corea eccetera)

In termini di occupazione, il dato è al di sotto della media OCSE del 65% e quasi il 57% delle persone dai 15 ai 64 in Italia ha un lavoro retribuito. (ndr. in Messico, Irlanda o Cile era  del 60%)
La gente in Italia lavora 1.773 ore l’anno, contro media OCSE di 1.739 ore. Solo il 49% delle madri con figli in età scolare sono occupate, dato di molto inferiore alla media OCSE del 66%. (ndr. in Germania le ore annue sono 1390)

Avere una buona istruzione è un importante requisito per trovare un lavoro.
In Italia, però, solo il 53% degli adulti tra i 25 ei 64 anni ha conseguito l’equivalente di un diploma di scuola superiore, a fronte di una media OCSE del 73%. (ndr. in Giappone e Germania è oltre l’80%)
Per quanto riguarda la qualità del suo sistema educativo, la media degli studenti mostra una capacità di lettura leggermente inferiore (486) alla media PISA di 493 punti su 600 (ndr. ma nel centrosud è molto più bassa).
In termini di salute, l’aspettativa di vita alla nascita in Italia è 81,5 anni, più di due anni superiore alla media OCSE, ma il livello di PM10 nell’aria (minuscole particelle di inquinanti atmosferici) è di 23 microgrammi per metro cubo, leggermente superiore rispetto alla maggior parte dei paesi OCSE (22 ug/m3).

Per quanto riguarda la sfera pubblica, secondo l’OCSE vi è un forte senso di comunità e alti livelli di partecipazione civica in Italia, anche se solo l’86% delle persone conosce qualcuno su cui potrebbe contare in un momento di bisogno, rispetto alla media OCSE del 91%.

L’affluenza alle urne, un indice della fiducia nel governo e della partecipazione dei cittadini nella politica (ndr. secondo l’OCSE, ma è evidente che non sia così), era all’81% nel corso delle elezioni del 2007 , cifra è superiore alla media OCSE del 72%.  Solo il 54% di persone in Italia, però, si è detto soddisfatto della propria vita, appena sotto la media OCSE del 59%.

liberamente tradotto da Your Better Life Index: Country Notes © OECD 2011

I dati OCSE, la solita Italia e gli scenari per l’Europa

25 Mag

Era tempo che Giulio Tremonti insisteva sul fatto che il PIL nazionale “di per se” non fosse più ‘unico indicatore da considerare per valutare il “benessere” di uno stato. Ne aveva fatto il suo cavallo di battaglia, sia in termini personali sia a difesa della sconcertante situazione italiana, ed era riuscito a convincere i guru della finanza mondiale.

Così andando, eccolo accontentato dopo qualche annetto ed oggi possiamo leggere i dati OCSE del “Better Life Index”, che rappresentano un primo approdo sulla via indicata dal nostro ministro dell’economia.

Una triste riconferma per l’Italia ed un chiaro segnale per l’Europa.

Infatti, l’Italia risulta generalmente nella media (aurea mediocritas?), ma i dati  relativi alla situazione infrastrutturale italiana (occupazione, ambiente, donne, giovani, investimenti, soddisfazione) erano nel 2008 vistosamente al di sotto della media OCSE  e sappiamo tutti che sono ulteriormente peggiorati.

Tra l’altro, questi dati italiani si avvicinano a quelli di stati (Slovenia, Slovacchia eccetera) che non hanno nè il PIL nè la tradizione industriale nè il potenziale umano dell’Italia e sono un chiaro segno di cattiva governance del paese, che ha un potenziale di benessere (e di civilizzazione) notevolmente superiore.

Dunque, poiché un sistema di dati accurato fornisce sempre indicazioni e soluzioni, l’Europa inizia ad avere alcuni elementi su cui discernere le exit strategies dall’attuale situazione: Italia, Ungheria, Grecia, Portogallo, Irlanda, Estonia, Slovacchia, Spagna, Slovenia, Repubblica Ceca (Romania e Turchia) il livello di benessere è più o meno lo stesso.

Un’Europa a due velocità, come quella che prefigurava Mario Monti nella sua visione di unificazione europea.

cliccare qui per la scheda OCSE  BLI sull’Italia, tradotta e commentata

La lection de Strauss-Kahn

21 Mag

Le 10 de Février, Heather Stewart, correspondant à Washington du Guardian, a rapporté une intervention publique de M. Strauss-Kahn, en sa qualité de Président du Fonds monétaire international.

Dans ce discours, l’économiste français a déclaré que seule une monnaie mondiale pourrait permettre de freiner l’instabilité économique et que, pour obtenir cela, il était nécessaire de réduire la puissance du dollar.
“Les déséquilibres mondiaux sont de retour, les problèmes qui nous inquiètent même avant la crise son retournés, tels que les importants et volatils flux de capitaux,  les pressions sur les taux de change, la croissance rapide des réserves excédentaires. Si elle , Ces problèmes, si seront sans soudure, pourraient être les graines de la prochaine crise.”

Ce sont des ideés terribles, surtout si l’on juge cela à partir du point de vue de ceux qui administrent le fameux «complexe militar-industriel» aux États-Unis ou la “finance responsable” de nous Européens.
Donc, des mois plus tard, vient l’arrestation et le scandale sexuelle du très connu personnage, qui, rappelez-vous, a été le prédicat de la candidature de l’Elysée à gauche.

Il s’agit d’un autre complot de Yankees?
Ca est possible, étant donné ce qui Assange a passé en Suède et le “fichier Osama” doit être encore clarifiées. Il est peu probable, puisque la défense de Strauss-Kahn, en admettant la relation, définit la victime comme une personne bonne-ordinaire.

Cependant, le scandale existe et pour d’autres raisons.

De nombreux citoyens européens, et pas seulement, sont indigné par les politiciens qui ne respectent pas l’honneur de leur fonction publique, même dans leur comportement sexuel et leurs relations privées.
En même temps, il est scandaleux qu’une personne peut gagner des récompenses fabuleux  pour occuper des fonctions publiques, attribués et acceptés au nom de l’interêt générale et populaire, tandis que la récession et le chômage endémique sont dues à leurs spéculations incontrôlées.

Par conséquent, l’affaire Strauss-Kahn pose un problème politique clair, comparable à le soulèvement islamique et à les rassemblements de la place hispanique.
Peuvent les partis et les organisations politiques maintenir le luxe actuel, poursuivre leurs déchets et, souvent, travailler sans être suffisamment compétentes, sans devoir adapter notre démocratie à la tyrannie du l’arbitraire et du subterfuge?

Neoliberalesimo: la lezione di Strauss-Kahn

21 Mag

Il 10 febbraio scorso, Heather Stewart, corrispondente da Washington del quotidiano britannico Guardian, riportava un intervento pubblico di Strauss-Kahn, in qualità di Presidente del Fondo Monetario Internazionale.

In quel intervento, l’economista francese affermava che solo una valuta mondiale poteva permetterci di contenere l’instabilità economica e che, per arrivare a questo, bisognava ridurre il potere del dollaro.
“Gli squilibri globali sono tornati, alimentando i problemi che ci preoccupavano già prima della crisi, come gli ingenti e volatili flussi di capitali, le pressioni sui tassi di cambio, la rapida crescita di riserve in eccesso. Se lasciati irrisolti, questi problemi potrebbero rappresentare i germi della prossima crisi”.

Idee terribili, se considerate dal punto di vista di chi amministra il noto “complesso industrial-militare” statunitense o la “finanza solidale” di  noi europei.

E così andando, arrivano, mesi dopo, lo scandalo sessuale e l’infamia dell’arresto del noto personaggio, che, ricordiamolo, era in predicato per la candidatura delle sinistre all’Eliseo.

L’ennesimo complotto yankee?

Possibile, visto quanto accaduto in Svezia ad Assange ed il “file Osama” ancora tutto da chiarire. Improbabile, visto che addiritura la difesa di Strauss-Kahn, nell’ammettere il rapporto, definisce la cameriera-vittima come una persona ordinaria.

Ad ogni modo, lo scandalo c’è e per altri motivi.

Molti cittadini europei, e non solo, son stufi dei politici che non onorino la propria funzione pubblica, anche nella condotta sessuale e nelle relazioni private. Allo stesso modo, è scandaloso che una persona  possa percepire compensi da favola per occupare cariche attribuite ed accettate in nome dell’interesse generale e popolare, mentre la recessione e la disoccupazione imperversano proprio a causa delle speculazioni incontrollate.

Dunque, il caso Strauss-Kahn pone un preciso problema politico, che trova conferme nelle sollevazioni islamiche e negli assembramenti di piazza ispanici. Possono i partiti e le organizzazioni politiche mantenere l’attuale lusso, continuare nei loro sprechi e, non di rado, operare con incompentenza senza dover piegare le nostre democrazie alla tirannide dell’arbitrio e del sotterfugio?

Strauss-Kahn e le contraddizioni dell’Europa

15 Mag

Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI), Dominique Strauss-Kahn, è stato accusato dalla polizia di New York per aggressione sessuale di una cameriera d’albergo.
Strauss-Kahn, 62 anni, è stato prelevato dagli agenti dell’Autorithy dell’aereoporto John Fitzgerald Kennedy, alle 10,40 ora locale, mentre era su un aereo della Air France pronto al decollo per Parigi. E’ accusato di molestie sessuali, tentato stupro e sequestro di persona.
Secondo il portavoce della polizia di NY City, Paul J. Browne, la donna sarebbe stata aggredita e stuprata da Strauss-Kahn, fattosi trovare nudo in camera, per poi sfuggire, dopo una colluttazione, ad un secondo tentativo di violenza sessuale.

Dominique Strauss-Kahn avrebbe dovuto incontrare il cancelliere tedesco Angela Merkel a Berlino e partecipare all’incontro dei ministri delle Finanze dell’Unione europea a Bruxelles, per la crisi in Grecia.

Uno scandalo senza precedenti, visto che l’ex professore di economia, iscritto al Partito socialista dal 1976, era in predicato per la successione di Sarkozy, come candidato delle sinistre alla presidenza della repubblica.
Inoltre, le accuse di New York arrivano proprio mentre i media francesi attaccavano lo stile di vita del direttore generale del FMI, eccessivamente lussuoso e spregiudicato.

Uno scandalo che, a prescindere dall’esito delle indagini, porta a criticità diverse annose questioni:

  1. quale è l’affidabilità e quale il rampantismo fine a se stesso dei “francesi di prima generazione”, come dei Sarkozy, delle Bruni, degli Strauss-Khan;
  2. quanto ancora un’organismo “super partes” come il Fondo Monetario Internazionale potrà permettersi di alimentare una “etnia di lussuosi funzionari”, mentre interi popoli pagano per i loro errori;
  3. come la Sinistra europea intenderà liberarsi dalle lobbies finanziare che ne hanno ormai occupato i vertici.
  4. quanto inciderà l’uscita di scena di Strauss-Kahn sulla crisi dell’Euro, che vede ormai l’asse Merkel-Tremonti in una condizione certamente forte, ma anche più isolata?