A Castellammare di Stabia, un comune di 65.000 abitanti nella provincia di Napoli, per il secondo anno consecutivo “il corteo con la statua del santo patrono locale, San Catello, si è fermato davanti alla casa di un noto esponente dei clan camorristici”, affiliati al boss D’Alessandro, che operano sul territorio.
Lo riporta La Repubblica, precisando che il Sindaco, Luigi Bobbio, a quel punto si è tolto la fascia ed ha abbandonato la manifestazione religiosa.
Secondo il quotidiano, il corteo con la statua del Santo, dopo aver fatto sosta davanti alla ex Caserma Cristallini per consentire una pausa ai portantini, si fermava inspiegabilmente, pochi metri dopo, davanti all’abitazione del pregiudicato, la cui figlia, dal balcone, lanciava invettive al sindaco.
A quanto pare, già l’anno scorso il sindaco aveva polemizzazto con il vescovo Felice Cece, riguardo il percorso della processione, ma, soprattutto, aveva chiesto il certificato antimafia i portantini della statua del Santo Patrono in processione ed un percorso programmato per il corteo.
La reazione del vescovo? “”Invoco la protezione di San Catello sui portantini” …
Eppure, proprio una nota ufficiale del Prefetto di Napoli, Andrea de Martino, segnala infiltrazioni della criminalità organizzata nell’organizzazione di celebrazioni religiose.
Considerato che i prelati godono di una particolare immunità, non resta che chiedersi se il Vaticano si sia dotato, come tanti altri stati, di una Direzione Antimafia.
originale postato su demata
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