Vicino casa mia abitava la famiglia Cetnik. Padre, madre figlio ed una nonna che sembrava la Befana.
Non erano del posto, venivano dall’Istria: erano stati sfollati per le stragi compiute dai comunisti serbo-croati.
L’unica colpa loro quella di essere italiani, o peggio italocroati e pure cattolici.
Il signor Cetnik mi ha insegnato a giocare a domino e la moglie Marija mi cucinava dei dolci di castagne buonissimi, il figlio Mario aveva una decina di anni più di me e ricordo le ore passate ad aiutarmi nella costruzione di un modello di aereo.
Brava gente, tanti i morti.
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